Cerca

Natale in Sicilia: il sapore delle feste secondo i grandi chef di Taormina

Tempo di lettura: 2 minuti

Abbiamo chiesto a 5 grandi cuochi di raccontare il territorio che li circonda, attraverso la loro versione dei patti per la Vigilia e il 25 dicembre

di Saro Laganà

Cosa mangiare a Natale? In vista della cena del 24 o del pranzo del 25 dicembre, in famiglia e tra amici, si inizia già a discutere del possibile menu, con piatti speciali che possano conquistare gli ospiti. In Sicilia l’attenzione è alta su questo argomento. Si tratta di un’occasione in cui ci si ritrova tutti in famiglia: fratelli e sorelle, che magari durante il resto dell’anno vivono a tanti km di distanza tra loro, nonni e zii con i nipoti, cugini e parenti di ogni grado. I piatti della tradizione natalizia sono diversi da Nord a Sud Italia. In molte zone dello Stivale, la cena del 24 è spesso a base di pesce, mentre nel pranzo del 25 si dà spazio alla fantasia. Gli agnolotti e il gran bollito misto vanno per la maggiore in Piemonte, mentre l’anguilla cotta al cartoccio non può mancare sulle tavole delle famiglie lombarde. La polenta con il baccalà è la protagonista in Veneto, mentre tortellini, tagliatelle e lasagne sono un classico in Emilia Romagna. L’arrosto di faraona è un piatto molto cucinato in Toscana nel periodo delle feste. Nel Lazio spazio al fritto misto di verdure, al capitone e alla pasta con i broccoli. Se in Puglia amano leccarsi i baffi con le cime di rapa, in Sicilia, a parte la tradizionale pasta con le sarde, si cucina davvero di tutto e di più, con il pranzo di Natale che spesso finisce quasi all’ora di cena.

Abbiamo chiesto a 5 importanti chef siciliani, che gestiscono o lavorano in alcuni ristoranti di Taormina, altrettante ricette di Natale da proporre ai lettori di Vendemmie nei giorni che anticipano la festa.

“All’antica ricetta del pesce stocco alla Messinese – spiega Caterina D’Agostino – il Ristorante Liolà di Taormina, per esempio, propone la sua variante con deliziosi cuori di carciofi. Dopo il terremoto del 1908, a intervenire per primo sui posti del disastro fu l’equipaggio di una nave russa, che per sfamare la popolazione donò il pesce che aveva in cambusa, appunto il pesce stocco. Le donne lo cucinarono con quel poco che era rimasto a loro disposizione. Ciò che nasceva quindi come piatto estremamente povero negli anni è entrato a pieno titolo nell’arte culinaria siciliana e apprezzato nell’ambito della ristorazione di qualità in Italia e nel mondo”.

“La pasta mista, gamberetti rossi e tartufo nero grattugiato – racconta invece lo chef Gabriele Zuccaro del Ristorante Badia di Taormina – nasce da una vecchia tradizione del Sud Italia. Unisce la pasta mista che originariamente era uno scarto della lavorazione della pasta secca. Oggi in commercio si trova facilmente in buste da mezzo kg”.

CHEF & RICETTE

Chef Marco Scimone dell'Osteria Villa Zuccaro di Taormina

Tagliolini di calamaro cotto a bassa temperatura su crema di finocchio bianco, gelo d'arancia, pomodorini confit e finocchietto selvatico

Chef Gabriele Zuccaro del Ristorante Badia di Taormina

Pasta mista, gamberetti rossi e tartufo nero grattugiato

Chef Francesco Mobilia del Ristorante Kairos - Hotel Splendid di Taormina

Filetto di spigola ai semi di papavero con emulsione di ostriche e Champagne su tortino di patate alla menta

Chef Tino Palella del Ristorante Liolà di Taormina

Pesce stocco alla Liolà

Chef Giovanni Sterrantino del Ristorante Stefano Forever di Taormina

Baccalà e verdure in tempura
Picture of Saro Laganà

Saro Laganà

scrive per vari quotidiani e testate online, dirige il magazine Vai Taormina e ha pubblicato 8 libri, di cui uno sul G7 2017 di Taormina, 6 sulla Juventus e uno sul calcio a Taormina, quest’ultimo con la prefazione di Jim Kerr, cantante dei Simple Minds.

Facebook
Twitter
LinkedIn
TS Poll - Loading poll ...