
Internazionale - 24 gennaio
l ristorante parigino Les 110 de Taillevent, un due stelle Michelin specializzato nell’abbinamento di gastronomia ed enologia, la carta dei vini riflette la tradizionale gerarchia europea: dominano le etichette francesi, poi ci sono quelle italiane, le spagnole e qualche bottiglia californiana. Una voce spicca in particolare, un vino bianco danese: il Cuvée Frank, 28 euro al calice, prodotto dall’azienda vinicola Stokkebye, nel sud della Danimarca. Con un breve invecchiamento in rovere, questo vino fresco con aromi di mela verde e ananas ha anche “un vago sapore di nocciola”, dice Paul Robineau, il capo sommelier del gruppo che gestisce i ristoranti Taillevent. La sua presenza in lista, però, segnala soprattutto qualcos’altro: una ridefinizione della mappa enologica europea. La crisi climatica ha esteso la viticoltura a territori fino a ieri troppo freddi, costringendo al tempo stesso le regioni vinicole tradizionali ad adattarsi alle temperature in aumento. “Dieci anni fa non avresti mai trovato un’etichetta danese nella carta dei vini”, spiega Robineau. “Ma con il cambiamento climatico la Danimarca potrebbe produrre vini di grande qualità”. Situata sull’isola di Fionia, a due ore di auto da Copenaghen, la tenuta Stokkebye è nata nel 2009 come esperimento agricolo. Il sommelier Jacob Stokkebye e sua moglie Helle avevano deciso di vedere se il clima locale avrebbe permesso di coltivare la vite. A quel tempo, il mondo del vino danese era in gran parte confinato a poche persone che sperimentavano, essenzialmente per hobby, vitigni resistenti al freddo. La combinazione tra riscaldamento globale e progressi della viticoltura ha però trasformato questa avanguardia, un tempo inimmaginabile, in un’industria piccola ma vivace. Negli ultimi dieci anni in Danimarca il numero di vigneti è raddoppiato e la produzione è triplicata. “Il clima di oggi qui è simile a quello di alcune zone della Francia degli anni sessanta”, spiega Jacob. “E questo ci consente di produrre vini con la freschezza e l’acidità che avevano le bottiglie francesi di quell’epoca”.

Corriere della Sera - 14 gennaio
I vini Gaja, fra i marchi più apprezzati nell’altissima qualità italiana, hanno avuto un 2024 positivo negli Stati Uniti. Ma anche Rossana Gaja, che guida l’attività di famiglia dalle Langhe con il padre e i fratelli, è rimasta sorpresa dalla richiesta ricevuta di un importatore americano dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni: voleva anticipare i rifornimenti di quanto fosse già imbottigliato dei vini in uscita nel 2025. Aveva bisogno del prodotto entro questi giorni, gli stessi nei quali il prossimo presidente rientra alla Casa Bianca. Rossana Gaja ha pensato che l’importatore mirasse a rafforzare le scorte dopo le vendite del 2024, ma dev’esserci anche un’altra ragione dietro la richiesta: «La possibilità di nuovi dazi», dice. La prima presidenza Trump aveva colpito vini francesi come il Bordeaux, peraltro avvantaggiando la concorrenza italiana. Ora gli importatori americani, non solo di vino, si sono lanciati in un fenomeno internazionale di cui la richiesta ai Gaja e il made in Italy in genere è una parte: il «frontloading», l’anticipo delle importazioni da parte degli operatori americani per prevenire che nuovi possibili dazi della nuova amministrazione alzino i costi. Bloomberg, riferisce che in novembre il traffico di container in entrata al porto di Los Angeles è salito del 19% su un anno prima e i voli commerciali in uscita dalla Cina in dicembre hanno raggiunto frequenze da record per il 2024.

Dagospia - 19 gennaio
"Il vino dealcolato è un controsenso. Nasce per far bene alla salute, ma è altamente zuccherino e energivoro" - Joe Bastianich è scettico sui vini dealcolati: "l'alcol è essenziale per la conservabilità e l'invecchiamento. Sarebbe meglio chiamarlo succo d'uva di ritorno. E gli assaggi fatti finora non sono stati entusiasmanti" - "togliere l'alcol e lasciare acidità e tannini è un procedimento molto costoso"

Dagospia - 17 gennaio
“Non beve più nessuno, la gente non magna neanche du’ mon chéri” – i ristoratori romani sono sul piede di guerra contro il nuovo codice della strada voluto da Salvini, che inasprisce le sanzioni per chi si mette alla guida dopo qualche bicchiere di troppo - i titolari dei locali della capitale temono “un'altra crisi come quella del covid” - alcuni bar hanno perso il 30% degli incassi, nei ristoranti viene aperto un terzo delle bottiglie che si stappavano prima del provvedimento...

Zazoom - 12 gennaio
Negli ultimi dieci anni, le esportazioni agroalimentari Italiane hanno vissuto una crescita straordinaria, raggiungendo valori record che hanno consolidato la posizione del Made in Italy sui mercati globali. Il settore ha registrato un aumento significativo, passando da 34 miliardi di euro nel 2014 a quasi 70 miliardi di euro nel 2024.Secondo un’analisi di Coldiretti, basata sui dati Istat del 2024, si prevede sarà un anno record per l’Export agroalimentare Italiano.Il vino è il re dell’Export ItalianoIn testa alla classifica dei prodotti più esportati dall’Italia, troviamo il vino. Questo settore, che rappresenta uno dei punti di forza della nostra tradizione gastronomica, ha visto crescere il suo valore complessivo in maniera esponenziale negli ultimi anni.Il vino Italiano ha confermato il suo primato nelle esportazioni grazie alla sua qualità e alla varietà di tipologie disponibili, che spaziano dai rossi corposi come il Barolo e l’Amarone, ai bianchi freschi come il Pinot Grigio, fino ai frizzanti come il Prosecco.

Dagospia - 10 gennaio
Il Parlamento lettone ha approvato in ultima lettura una serie di modifiche che introducono una forte limitazione alla possibilità di vendere alcolici nei negozi al dettaglio. Secondo le norme approvate, che entreranno in vigore a partire dal prossimo 1° agosto, le bevande alcoliche potranno essere vendute dalle 10 alle 20 dal lunedì al sabato e dalle 10 alle 18 la domenica. Il provvedimento, adottato per ridurre il consumo di alcool tra la popolazione lettone, si è ispirato a un analogo provvedimento introdotto in Lituania nel 2018 e alla base di una progressiva diminuzione del consumo di alcool pro capite.

LinkedIn - Sébastien Poulin - newsletter - 7 gennaio
Come possiamo integrare la sostenibilità nelle aziende per costruire un futuro migliore per tutti? 🌱 La sostenibilità è diventata un elemento cruciale per le aziende che aspirano a crescere in modo responsabile e competitivo. Integrare pratiche sostenibili non solo risponde alle sfide ambientali e sociali, ma offre anche opportunità economiche significative. Per supportare le imprese in questo percorso, ESG Network Italia, in collaborazione con il Dipartimento di Management dell'Università degli Studi di Verona, propone corsi di formazione focalizzati su tematiche ESG (Environmental, Social, Governance) e sul bilancio di sostenibilità. 📚 Temi trattati I corsi ESG Network Italia offrono una panoramica approfondita sui principali aspetti della sostenibilità aziendale, tra cui: - Rendicontazione di sostenibilità: strumenti e metodologie per misurare e comunicare le performance sostenibili dell'azienda. - Analisi di materialità: identificazione delle tematiche rilevanti per l'azienda e i suoi stakeholder. - Standard internazionali: comprensione e applicazione delle principali linee guida globali in materia di sostenibilità. - Obblighi normativi: aggiornamenti sulle normative vigenti e future in ambito ESG. 🎯 Perché partecipare? Partecipando ai corsi, i professionisti acquisiranno competenze pratiche indispensabili per: Integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali. Migliorare la reputazione e la competitività dell'impresa. Rispondere efficacemente alle richieste di trasparenza da parte di investitori e consumatori. 💻 Come iniziare? Per maggiori dettagli e iscrizioni, visitate il sito: https://lnkd.in/e-ZBX9Uz Non perdete l'opportunità di trasformare la vostra azienda in un modello di sostenibilità e innovazione. Investire oggi nelle competenze ESG significa garantire un futuro prospero e responsabile per il vostro business. 🌟

Dagospia - 4 gennaio
L’America posa il fiasco - Vivek Murthy, il capo della sanità americana, vorrebbe piazzare delle etichette sulle bottiglie di alcolici per avvertire i consumatori sui rischi del consumo di liquori (come avviene sui pacchetti di sigarette) - dal 1988 l’alcol è inserito fra le sostanze considerate carcinogene dall’Oms nel gruppo 1: quelle per cui il legame è considerato certo. Al bere è attribuito il 4% delle morti per tumore nel mondo – l’annuncio del “surgeon general” ha fatto crollare i titoli delle aziende che producono alcolici nelle borse di europa e usa… "Onav è nata ad Asti e dal 1951 divulga la cultura del vino in Italia e all'Estero.- ha sottolineato il presidente Vito Intini. - Poter festeggiare questo straordinario personaggio nella nostra nuova sede, ospitando tanti produttori in presenza e online, significa contribuire alla diffusione della cultura dello spumante in Italia".

Ansa - 3 gennaio
Onav, organizzazione nazionale assaggiatori vino, ha celebrato, ad Asti, nel centenario della morte, Federico Martinotti, inventore del metodo con cui vengono prodotti molti dei più importanti spumanti italiani. Onav ha organizzato il convegno "Martinotti: cento anni di spumantistica italiana" a pochi giorni dall'inizio delle festività natalizie, durante le quali si stima un consumo di 335 milioni di bottiglie di bollicine (+ 7%), in gran parte prodotti con metodo Martinotti. "Onav è nata ad Asti e dal 1951 divulga la cultura del vino in Italia e all'Estero.- ha sottolineato il presidente Vito Intini. - Poter festeggiare questo straordinario personaggio nella nostra nuova sede, ospitando tanti produttori in presenza e online, significa contribuire alla diffusione della cultura dello spumante in Italia".

Virgilio Motori- 3 gennaio
C’era una volta il vino. Quello con il suo carattere robusto, il bouquet complesso e una tradizione apparentemente intoccabile. Oggi, un capitolo inaspettato potrebbe cambiarne per sempre la storia: il vino dealcolato. In un Paese dove la parola “vino” evoca immagini di colline dorate e filari infiniti, l’idea di togliere l’alcol suona quasi come un’eresia. Eppure, con l’approvazione della bozza del decreto da parte della Conferenza Stato-Regioni, l’Italia si avvia verso una svolta, pronta a rispondere alle esigenze di una società in rapida evoluzione. Non solo per il mercato Non è solo una questione di mercato. A spingere verso la rivoluzione è anche la riforma del Codice della Strada, che ha imposto un severo giro di vite sul consumo di alcolici prima di mettersi al volante. Controlli inaspriti e sanzioni pesanti stanno trasformando le abitudini dei conducenti, a favore di un approccio più responsabile e attento. Per molti, una serata al ristorante o una degustazione hanno smesso di significare libertà di abbandonarsi al piacere di più calici. In questo nuovo scenario, soluzioni come la wine bag hanno iniziato a guadagnare terreno. La pratica, infatti, consente ai clienti di portare a casa la bottiglia non finita. Così vengono evitati gli sprechi e, al tempo stesso, si promuove un consumo consapevole. Allo stesso modo, il vino dealcolato rappresenta una risposta moderna a un’esigenza crescente: poter apprezzare i profumi, i sapori e la ritualità di un buon bicchiere, senza temere i limiti imposti dal legislatore. A vantaggio di chi deve mettersi al volante o di chi desidera un approccio libero al bere, la nuova categoria permette di mantenere vivo il legame con la tradizione enologica, in base ai ritmi e alle necessità della vita contemporanea.

Bari Today - 2 gennaio
Nel 2024, l'export dei prodotti agroalimentari 'made in Puglia' ha registrato numeri "da record". A tracciare un bilancio, sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al periodo gennaio-settembre 2024. "L’olio - spiega l'associazione - svetta sul podio con un aumento del 60% - aggiunge Coldiretti Puglia - il vino fa un balzo del 10,4% e la pasta segna una crescita del 9%, fino alla frutta e verdura trasformata e conservata che cresce del 3%, una performance in crescita costante negli ultimi 10 anni. Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è l’obiettivo di Coldiretti e UNAPROL perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio, commenta Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva".

Vino News 24- 2 gennaio
Cresce l’interesse degli italiani per l’oleoturismo. Secondo il Rapporto sul Turismo dell’Olio, realizzato da Roberta Garibaldi con Città dell’Olio e Unaprol, quasi due terzi dei turisti italiani (64%) è interessato a seguire un percorso a tema olio durante i propri viaggi. Apprezzata in particolare la possibilità di acquistare olio a costi interessanti (72%), di degustarlo durante le visite guidate in abbinamento a prodotti e cibi del luogo (70%) o assistere al processo produttivo (66%). Inoltre, i turisti sono sempre più esigenti e cercano esperienze che non solo li coinvolgano, ma che trasmettano i valori e l’identità del territorio. Per questo, sei su dieci desiderano abbinare la degustazione dell’olio durante cene negli uliveti a lume di candela, mentre il 54% è interessato a partecipare attivamente alla raccolta delle olive o alla produzione del proprio olio. Questi numeri si inseriscono in un contesto più ampio di vacanze e viaggi all’insegna dell’enogastronomia: negli ultimi tre anni, infatti, 9,6 milioni di turisti italiani ha effettuato un viaggio con pernottamento avendo come motivazione primaria il food&drink, con una crescita del +37% rispetto al 2016. L’oleoturismo come opportunità di sviluppo per le aziende olivicole italiane e i territori sarà al centro di Evolio Expo, la nuova fiera internazionale b2b organizzata da Senaf che si terrà dal 30 gennaio all’1 febbraio 2025 alla Fiera del Levante di Bari.

Vignaioli indipendenti - Comunicato stampa 1 gennaio
GRADI Il vino italiano ai tempi del cambiamento climatico Nato dalla collaborazione tra FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti e Will Media, il documentario racconta come le Vignaiole e i Vignaioli italiani affrontano le sfide del climate change, tra adattamento e mitigazione. Il documentario sarà online dal 16 gennaio sul canale You Tube di @willmedia
Archivi

Navigando- Gennaio 2025
Internazionale – 24 gennaio l ristorante parigino Les 110 de Taillevent, un due stelle Michelin specializzato nell’abbinamento di gastronomia ed enologia, la carta dei vini

Navigando-dicembre 2024
Food Affairs- 17 dicembre Il panorama dell’export di vino italiano registra un cambiamento epocale: per la prima volta, le bottiglie di spumante destinate all’estero (528

Navigando-novembre 2024
Il Post – 26 novembre Nella regione di Valencia, dove il mese scorso ci sono state gravi alluvioni che hanno causato la morte di oltre

Navigando-ottobre 2024
Wine News- 25 ottobre Si dovrebbe trovare tutti i giorni un buon motivo per brindare, ma il 25 ottobre ce n’è uno in più: in

Navigando-settembre 2024
Buonenotizie.it- 29 settembre Gli appuntamenti con il vino e la vendemmia tra i Borghi, ma non solo Un’occasione imperdibile per gli appassionati di vino, per

Navigando-agosto 2024
Botte Scolma – Comunicato stampa A Botte Scolma, ma a passione piena. Un appuntamento unico per celebrare degnamente la Malvasia, il vitigno re della Planargia.