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Milano: quindici luoghi del gusto dove mangiare e bere bene

Milano: quindici luoghi del gusto dove mangiare e bere bene

Tempo di lettura: 6 minuti

Le tappe enogastronomiche da non perdere nel capoluogo lombardo.

di Marco Colognese

La prima impressione è quella di una città che non dorme mai, presa com’è da una contagiosa frenesia del fare che si allarga a ogni ambito possibile. Milano è viva, efficiente, in movimento. Un luogo dalle mille opportunità per chi le sa cogliere, meno per chi è abituato ad attendere che i desideri si avverino senza inseguirli nutrendoli di idee. Milano è ambiziosa, internazionale, cosmopolita: chiama a raccolta chi ha poca voglia di star fermo e tanta di eccellere, qualunque sia il contesto. Così non può che esserci una ristorazione dinamica – a volte anche troppo – con punte di notevole qualità. Sono tantissimi i ristoranti che andrebbero citati e stabilire un criterio di scelta rappresenta una piccola sfida che proveremo ad affrontare, nominando ciascuno per una peculiarità connotante, oltre che per una wine list significativa o particolarmente originale.

Enrico Bartolini
Enrico Bartolini

Al vertice – Mudec

È del tutto doveroso iniziare con il Mudec, unico tre stelle Michelin milanese. In un ambiente di grande raffinatezza Enrico Bartolini, prima notevole cuoco e poi talent scout dal fiuto straordinario, propone un’alta cucina contemporanea in cui il gusto è al centro. Naturalmente eccellente la carta dei vini, con un’ampia selezione di etichette curata da Sebastian Ferrara, direttore di sala e sommelier esperto affiancato da Edoardo Jobet Monett.

Il Luogo di Aimo e Nadia
Il Luogo di Aimo e Nadia

Il fascino dell’alta italianità – Il Luogo di Aimo e Nadia

A Il Luogo di Aimo e Nadia si è scritta la storia della cucina italiana più autentica, con una tradizione senza tempo, fatta di materie prime eccezionali e di una meravigliosa abilità nel combinarle in piatti memorabili. Ora sono Alessandro Negrini e Fabio Pisani a portare avanti un’idea di ristorazione moderna che rimane ancorata alla valorizzazione dei migliori prodotti del nostro paese, affiancati dai vini scelti da una carta ricca anche di etichette rare: in tutto millecinquecento referenze di cui si occupa Alberto Piras.

Seta - Hotel Mandarin Oriental
Seta - Hotel Mandarin Oriental

Il lusso cosmopolita – Seta – Hotel Mandarin Oriental

Al Seta la cucina di Antonio Guida è un emblema di finezza e rappresenta la perfetta sintesi tra un’impostazione classica e una laica apertura alla complessità, con piatti che prima di ogni altra cosa puntano alla piena soddisfazione della gola. Di ampio respiro, articolata e ricca la carta dei vini, come si conviene a un ristorante italiano d’atmosfera internazionale all’interno di un hotel di lusso, con una bella selezione di grandi formati e interessanti idee al calice.

Ristorante Cracco
Ristorante Cracco

Un famoso maestro – Ristorante Cracco 

Prima di diventare un personaggio televisivo, Carlo Cracco è stato uno dei più grandi innovatori della cucina italiana e continua a essere un cuoco di notevole spessore. Qui in Galleria si gode di un’atmosfera esclusiva e di piatti squisiti. Molto suggestiva l’ambientazione della straordinaria cantina, all’interno di vetrine in legno d’abete con pareti rosso lacca , forte di oltre duemila etichette  soprattutto tra Francia e Italia.

Joia
Joia

Il vegetale per eccellenza – Joia

Quando ancora nella grande maggioranza dei ristoranti chiedere un piatto vegetariano significava vedersi arrivare a tavola una misera selezione di verdure grigliate, Pietro Leemann al Joia – primo in Europa nel suo genere a meritare una stella Michelin – era già all’opera con la sua alta cucina vegetale, un modo diverso di concepire una visione gastronomica che soltanto ora sta iniziando a diffondersi seriamente. La proposta enologica è molto ben strutturata ma non manca una bella selezione di analcolici e tè.

Viviana Varese
Viviana Varese

Fuori dagli schemi – VIVA Viviana Varese

VIVA Viviana Varese si trova in un ambiente particolarmente suggestivo, tra legno e design, al secondo piano di Eataly Smeraldo. Non mancano un bellissimo social table in kauri e la cucina a vista, da dove arrivano piatti moderni con ottime interpretazioni del mare. Ricca e interessante, con le sue ottocento referenze la carta dei vini; grande anche lo spazio dedicato alla notevole collezione di Marsala che comprende annate ed etichette rare.

Iyo
Iyo

La bellezza del Sol Levante – Iyo 

Claudio Liu è un imprenditore che ha dato vita a locali in cui regna il principio comune dell’altissima qualità. Come da Iyo, dove sushi e cucina giapponese contemporanea incontrano  tecnica, innovazione e tanto gusto in un ambiente caldo, moderno ed elegante. Ottocento etichette di vini, oltre a trenta sakè, sono la ragguardevole dotazione di una carta delle bevande decisamente interessante.

Spazio Niko Romito
Spazio Niko Romito

Il gusto in essenza – Spazio Niko Romito

Proprio all’ultimo piano del Mercato del Duomo ecco Spazio, la solida creatura gastronomica di un grande ricercatore del sapore come Niko Romito, affidata alle mani esperte di Gaia Giordano. Un luogo di accogliente sobrietà e una cucina di essenziale spessore, con uno spazio importante dedicato al vegetale e alle sue concentrazioni. Circa centottanta le etichette di una carta dei vini essenziale anch’essa e concepita con intelligenza.

Eugenio Boer
Eugenio Boer

Sui generis – [bu:r] Eugenio Boer

Dietro al ristorante di Eugenio Boer e della moglie Carlotta c’è originalità in ogni aspetto, a partire da una cucina molto personale che esprime lo spirito dello chef e una cultura accumulata da cittadino del mondo ma con l’Italia e i suoi prodotti sempre al centro. Anche la carta dei vini è particolare: costruita con Leandro Cuhna, conta circa quattrocento etichette ed è divisa per macroaree e bilanciata tra vini ‘convenzionali’ e ‘naturali’.

Ratanà
Ratanà

Oltre la tradizione – Ratanà

Al Ratanà ci si può rilassare mangiando come si deve. Informale al punto giusto, con un ambiente confortevole e il servizio sorridente. La cucina di Cesare Battisti, moderna e gustosa, rispetta le stagioni e conserva un occhio di riguardo per la tradizione milanese. Carta dei vini con oltre seicento etichette di piccoli e medi produttori soprattutto nazionali e un’esaustiva proposta al calice.

Verso
Verso

La novità di rango – Verso

Entrambi con esperienze di rilievo, Mario e Remo Capitaneo sono cuochi di spessore che prediligono piatti costruiti su materie prime di grande freschezza e tecniche che esaltano i sapori. Sul fronte vini la selezione curata da Marco Matta è già piuttosto interessante con le sue quattrocentosessanta referenze e un rapporto di uno a tre tra Italia e Francia. Di certo un luogo che farà parlare di sé, al civico 21 di Piazza del Duomo.

Pellico 3
Pellico 3

L’emergentePellico 3 

Giovane ingegnere pentito, avviato a una brillante carriera gastronomica, Guido Paternollo è lo chef dell’elegante Pellico 3 tra le mura del Park Hyatt. Una mano decisamente felice, la sua, insieme a idee che gli permettono di concepire piatti moderni che si esprimono diretti, netti ed estremamente golosi. All’altezza del contesto la cantina, forte di circa settecentottanta etichette. 

Langosteria
Langosteria

Intramontabile – Langosteria

Langosteria rappresenta un modello di ristorazione di successo la cui formula è (relativamente) semplice: ottima materia prima di pesce, ambiente molto confortevole, servizio con i fiocchi e alta qualità in ogni sua espressione come chiave di volta. La carta dei vini non è da meno, molto ben assortita, dall’Italia alle zone vocate della Francia, con ben duecentottanta etichette di Champagne. 

Mi View
Mi View

In alto – Mi View

Vale la pena salire al Mi View: qui, oltre a godere di una vista spettacolare sulla città, si possono infatti gustare i piatti del bravo Cristian Spagnoli, la cui cucina è un esempio ideale di sintesi tra sostanza, gusto ed eleganza. Dal canto suo Monica Angeli, mâitre e sommelier, ha selezionato con cura i vini di una carta felicemente articolata tra generi che conta oltre quattrocento etichette.

Confine Pizza e Cantina
Confine Pizza e Cantina

La pizza e il vino – Confine Pizza e Cantina

L’abbinamento tra pizza e vino è un tema che ancora non ha superato del tutto i pregiudizi del grande pubblico. Da Confine in piazza Guglielmo Massaia Francesco Capece e Mario Ventura però fanno sul serio. In, in un ampio, moderno locale i due, pizzaiolo il primo e sommelier il secondo, abbinano pizze buonissime a una notevole selezione di seicento etichette dalla Francia al sud del nostro paese, passando per gli Champagne di pregio.

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