Brindisi di capodanno

Brindisi di capodanno

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Bottiglie pregiate e limited edition: ecco come festeggiare l’arrivo del nuovo anno

di Camilla Rocca

Champagne, bollicine di classe e quella bottiglia che avete tenuto da parte per un grande evento. A Capodanno il brindisi al nuovo anno deve essere fatto, da tradizione, con una bottiglia importante. Una bollicina per certo, o comunque quell’etichetta che, stappata proprio alla mezzanotte, saprà accompagnarvi al nuovo anno. E solo, in quel momento è importante “fare il botto”. Come strappo al galateo: stappare con il botto è un antico rito portafortuna, il cui rumore serve a scacciare gli spiriti maligni, da fare allo scoccare della mezzanotte. E tra l’altro, secondo il galateo, sono solo le bollicine il vino che si può regalare quando siamo ospiti a casa di qualcuno. E gli astemi? La tradizione è antichissima: i marinai dicono che chi brinda con l’acqua morirà per annegamento, e nell’antica Grecia si brindava con l’acqua esclusivamente durante i funerali. Quindi suggeriamo qualche bollicina no alcol anche per chi non ama (o non può) bere a capodanno.

Lo champagne di Madame Pommery

Era il 1874 e Madame Pommery presentava il suo primo Champagne, rivoluzionario, sfaccettato e privo di pregiudizi. Era il primo brut della storia quello che avrebbe cambiato per sempre il gusto dell’Europa; quest’anno è stato presentato il nuovo Champagne Pommery Cuvée 150 Extra Brut della Maison.

Champagne Pommery Cuvée 150

La bottiglia con il diamante

Solo 700 bottiglie prodotte, una super limited edition per le feste di Cogitare Magnum, Cabernet Franc in purezza prodotto sulle colline di Covignano, frutto di ricerca seguita da Luca d’Attoma (miglior enologo italiano 2022). E sulla bottiglia è apposto un vero diamante. La storia è quella di nonna Virginia che a Bordeaux incontrò un uomo, e un vino, che le fece battere il cuore. Nasce così questa limited edition che è un inno alla vita e al bello.

Il primo Alta Langa ad affinamento estremo

Tantissimi premi per lo Zero 140 2010 “Plutone” Enrico Serafino. La presa di spuma viene effettuata secondo il metodo tradizionale di fermentazione in bottiglia, con affinamento sui lieviti per almeno 140 mesi e sboccatura tardiva. Questo vino è la migliore rappresentazione della longevità dell’Alta Langa Metodo Classico. Prodotto a partire dal millesimo 2004 è, in assoluto, il primo Alta Langa ad affinamento estremo mai prodotto.
Lo straordinario affinamento di quasi 12 anni sui lieviti conferisce a questo vino un’eleganza e una complessità uniche. La scelta di evitare qualsiasi dosaggio unita alla sboccatura tardiva permette a questo vino di Enrico Serafino di rappresentare, senza compromessi e ambiguità, tutta l’essenza del territorio di origine. 

Un piccolo produttore di Champagne

Vi consigliamo lo Champagne Jean Michel Extra Brut, che ha un’ottima qualità prezzo (40 euro a bottiglia). Dal 1847, la passione per la vite è stata tramandata di generazione in generazione nella famiglia Michel, siamo nel cuore della regione dello Champagne, a pochi chilometri da Épernay, nel villaggio di Moussy, per un vigneto di 12 ettari piantato a Meunier, Chardonnay e Pinot Nero. Questi tre vitigni danno vita alla cuvée da stappare a Capodanno.

Lo champagne “italiano”

Encry nasce a Le Mesnil sur Oger, posto nel cuore della Côte de Blancs è classificato al 100% nella classifica dei Cru e uno tra soli 17 villaggi che gode storicamente della denominazione Grand Cru su 320, che da solo costituisce la più ampia garanzia di qualità e di eccellenza nella regione della Champagne situato a 10 km a sud da Epernay. Tutto nasce da Enrico e la sua compagna sia nel lavoro che nella vita, Nadia. Due italiani (un fatto insolito per la zona) che producono Champagne insieme al loro “vigneron” (Récoltant-Manipulant e “chef de cave”). Encry è nato dall’unione del soprannome di Enrico “Enry” e la lettera “C” di “champagne”. Provate l’Extra-Brut (Matière). 

Un piemontese che compra in Champagne

Alberto Massucco è un piemontese che è riuscito a comprare e produrre in Champagne. Grazie all’incontro con Erick De Sousa, uno dei più stimati produttori di Champagne è nata la linea di Alberto. Alberto ed Erick, due gentiluomini che si incontrano e sognano di realizzare grandi progetti. Nasce così nel 2018 una vera e propria collaborazione mossa dalla passione di Alberto da una parte, e dal savoir faire di Erick dall’altra, che salda indissolubilmente un’amicizia che dura da anni. Se amate I rosè provate Ma Vie En Rose un rosé d’assemblage, realizzato con il Pinot Noir di Bouzy e l’aggiunta di un 10% di “vin rouge” di Ambonnay. Le uve della sola vendemmia 2018 sono fatte fermentare e lasciate sui lieviti 3 anni e mezzo. Lo champagne non è filtrato, mentre la malolattica viene svolta.

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CruPerdu, il Franciacorta della selezione

CruPerdu Grande Annata 2016 risulta una delle migliori annate in Franciacorta dal punto di vista qualitativo. I limitati quantitativi di produzione permettono di concentrarsi sul creare un Franciacorta di grande prospettiva. CruPerdu Grande Annata nasce da Chardonnay (70%) e Pinot Noir (30%) della stessa annata. Solo nelle annate migliori le uve di questi due vitigni raggiungono una particolare struttura acida e sapidità, caratteristiche che si riscontrano anche nel vino conferendo una maggiore complessità e longevità. Quando queste particolarità si confermano dopo almeno 48 mesi di permanenza sui lieviti, un numero limitato di bottiglie viene selezionato e messo a riposo per un altro anno prima di essere venduto.

cru perdu

Jacquart, i giovani in Champagne

Nata nel 1964, grazie a Robert Quantinet che riunì alcuni vigneron per un totale di 28 ettari creando un marchio con vocazione internazionale, stile e eleganza, Jacquart è una cooperativa che coglie il meglio di tutti i terreni dello Champagne formando blend sorprendenti. Consigliamo lo Jacquart Cuvée alpha Rosé 2015, un blend 44% Chardonnay di origine dei Cru Cramant, Mesnil, Chouilly, Oger e 56% Pinot Nero (di cui 15 % fermentato in rosso) di origine dei Cru Aÿ, Mailly, Ambonnay, Avenay, Cumières. La fermentazione alcolica avviene in vasche di acciaio inox a temperatura controllata e la sua maturazione è di almeno 6 anni in bottiglia sui lieviti. La permanenza in cantina dopo il dosaggio è di almeno 1 anno dopo la sboccatura. Al naso l’aroma è potente e molto accattivante, dominato da sentori di frutta candita (scorza d’arancia, mirtillo rosso, crema inglese al limone, albicocca secca, amarena) e spezie dolci (cannella, peperoncino di Espelette, pistillo di zafferano) con un’infarinatura di cacao crudo.

Un Prosecco Valdobbiadene DOGC 

Si chiama Ladaltempo dell’azienda Ruggeri, proprio perché è un vino che non teme il tempo. Il suo percorso inizia con la scelta di alcune parcelle poste in posizione privilegiata nella rinomata frazione di Santo Stefano nella Valdobbiadene. Le uve sono vinificate a temperatura controllata e il vino riposa sul proprio lievito fino alla presa di spuma. Accolto all’interno dell’autoclave, il vino vive la sua trasformazione in spumante seguita da una lunga e quieta maturazione sui lieviti che è durata 60 mesi. 

Uno spumante tutto siciliano

Un metodo classico Extra Brut di 50 mesi, è il millesimo 2017, un grillo in purezza di Cristo di Campobello. Fatto come da antica tradizione del metodo classico, con rifermentazione in bottiglia con l’affinamento sui lieviti per 50 mesi. Che si sussegue all’operazione manuale di remuage delle bottiglie. Un vino che si veste del risalto del bianco colore delle origini, stato di tutte le cose possibili, il divenire, la purezza originaria, la totalità dei colori, il suolo gessoso del Cristo di Campobello. E rispecchia i suoi trentacinque ettari di vigna della Sicilia Agrigentina, organismo unico di dieci microaree, oltre a cinquanta ettari a Campobello di Licata. Un terreno profondo, misto calcareo e gessoso, di giacitura collinare, vicino alla mistica valle dei Templi.

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