Lingua di vitello “dolceforte”

Tempo di lettura: 3 minuti

di Alessandra Meldolesi 

Nunziata: C’è un filo antico che attraversa la cucina toscana: il dolceforte. Un gusto che nasce dall’incontro tra mondi lontani: le spezie che arrivavano dal Levante, il cacao dalle Americhe, la frutta candita e la cotogna delle nostre campagne. Era la lingua nobile dei banchetti rinascimentali, dove la carne dialogava con zucchero, agrumi e aromi esotici. In questo piatto quella memoria si accende di nuova vita: la lingua di vitello si fa tenera e sottile, ma resta fedele alla sua identità di carne “povera”, riscattata dalla pazienza della cottura; la maionese al rafano sostituisce la piccantezza della senape medievale, portando vigore e freschezza; la salsa speziata di sedano rapa ossidato richiama i fondi scuri della tradizione, ma con un’impronta vegetale e luminosa; la composta di mela cotogna evoca i frutti conservati che da sempre addolcivano le preparazioni di caccia e interiora; le chips di cacao e curry, nate dal recupero degli scarti, sono il ponte diretto con l’uso del cioccolato nel dolceforte, oggi reso etereo e croccante. Infine le erbe aromatiche fresche (tagete, lippia, stevia, celosia, gynostemma) introducono un respiro nuovo, vegetale, quasi erbaceo, che appartiene al paesaggio di Fighine. Non è una rievocazione nostalgica, ma un modo di dire che la tradizione non si copia, si ascolta: si prende la memoria del territorio e la si lascia respirare con strumenti contemporanei.

Baldelli: L’abbinamento è l’Ansonica “Calzo della Vigna” 2018 di Cantina Castellari, Isola del Giglio. Un vino marino che si distingue per corpo e mineralità, con note di macchia mediterranea, scorza di agrume e fiori gialli. La sua struttura salina e la tensione acida alleggeriscono la ricchezza della lingua e della maionese al rafano, riportando ordine fra i contrasti del piatto. Le note ossidative e speziate dialogano con la salsa di sedano rapa ossidato e le spezie calde (anice, cannella, chiodo di garofano). La frutta gialla matura armonizza con la composta di cotogna, creando un ponte aromatico tra piatto e calice. In sintesi: il vino amplifica l’aspetto mediterraneo e balsamico del piatto, pulendo il palato e prolungando la complessità gustativa. Soprattutto restituisce quella tensione tra dolcezza e forza, che definisce il vero spirito del dolceforte.

LINGUA DI VITELLO CON MAIONESE AL RAFANO, SALSA SPEZIATA E COTOGNATA

Ingredienti per 4 persone:

1 lingua di vitello da 600 g

50 g di sale grosso

2 foglie di alloro

2 chiodi di garofano

5 g di pepe nero in grani

1 carota

1 costa di sedano

1 cipolla

Per la maionese al rafano:

2 tuorli pastorizzati

150 g di olio di semi

5 g di succo di limone

10 g di rafano fresco grattugiato

sale

Per la salsa di spezie ossidate:

150 g di fondo di sedano rapa ossidato

1 pezzo di anice stellato

1 pezzo di chiodo di garofano

½ stecca di cannella

sale

Per la composta di mela cotogna:

200 g di mela cotogna

80 g di zucchero

5 g di succo di limone

Per le crisps di cacao e curry (da recupero degli scarti):

10 g di polvere di bucce di cacao

2 g di curry

30 g di amido di tapioca

80 g di acqua

sale

Erbe aromatiche fresche (tagete filifolia, lippia, gynostemma, stevia, celosia rossissima)

Procedimento:

Lavare e salare la lingua, lasciarla spurgare 12 ore. Cuocere in acqua con sedano, carota, cipolla, spezie e alloro per 3 ore a fuoco dolce. Raffreddare nel liquido, pelare e tagliare a fettine sottili.

Preparare una classica maionese e incorporare il rafano fresco grattugiato.

Ridurre il fondo di sedano rapa ossidato con le spezie, filtrare, montare leggermente con olio extravergine.

Cuocere la mela cotogna a dadini con zucchero e limone fino a consistenza vellutata.

Miscelare tapioca, acqua, cacao e curry. Cuocere in padella antiaderente fino a gelificazione, stendere sottile, essiccare e friggere a 170 °C.

Adagiare sul piatto la lingua tiepida, completare con maionese, salsa speziata, composta di cotogna, chips di cacao-curry ed erbe aromatiche fresche.

Immagine di Alessandra Meldolesi

Alessandra Meldolesi

Nata a Perugia, Alessandra Meldolesi dopo gli studi e uno stage alla Comunità Europea ha scelto la cucina, diplomandosi alla scuola Lenôtre di Parigi e lavorando brevemente come cuoca presso ristoranti stellati. È sommelier, autrice di numerosi libri, traduttrice e giornalista specializzata da oltre vent'anni.

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