Campionessa d’Europa di sci alpino nel 1992, vincitrice della medaglia d’argento nello slalom speciale ai Mondiali del Sestriere nel 1997, ha partecipato a 3 Olimpiadi ed è oggi Sottosegretario allo Sport e Giovani della Regione Lombardia. La sua famiglia possiede dal 1956 un albergo a Selvino, nelle valli bergamasche, dove anche lei lavora nel poco tempo libero
di Luca D.F.
In Italia quando si parla di turismo si parla sempre dei circuiti preferiti dai turisti europei e americani, come Roma-Firenze-Venezia (magari con una breve tappa a Milano e sul lago di Como), oppure di soggiorni nella campagna toscana o nella costiera amalfitana. Senza dimenticare la Puglia, diventata negli ultimi anni la meta prediletta di grandi star come Helen Mirren (che ha comprato una casa a Tiggiano nel Salento) o come Madonna che 2 anni fa ha festeggiato il suo 63° compleanno in un ristorante di Ostuni suonando il tamburello e cantando “Bella Ciao”.
Il nostro Paese ha molto altro da offrire: luoghi di grande bellezza che non sono conosciuti quanto meriterebbero, come le valli bergamasche. Per parlarne ci siamo rivolti a Lara Magoni, che in quelle zone è nata e cresciuta. Vincitrice della coppa Europa di sci alpino nel 1992 e della medaglia d’argento ai Mondiali svoltisi a Sestriere nel 1997, Lara Magoni collabora anche con l’attività avviata dai suoi genitori nel 1956: l’hotel Ristorante Marcellino, a Selvino, nelle Prealpi bergamasche. Le piace dare una mano nel poco tempo libero che ha a disposizione, visto che è Sottosegretario allo Sport e Giovani della Regione Lombardia e che nel recente passato è stata Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda della stessa regione. nonché Senatrice della Repubblica Italiana.
Lara, cosa attira maggiormente i turisti nelle valli bergamasche?
“Hanno tutto per risultare attraenti: una grande bellezza paesaggistica, percorsi adatti sia ai principianti che agli alpinisti esperti, cibo e vino di alto livello, aria pulita e tranquillità. Da noi a Selvino vengono turisti in prevalenza lombardi, che conoscono la bellezza del nostro territorio e amano i nostri prodotti, ma le nostre valli sono invase generalmente sia dagli italiani che dagli stranieri”.
Quali sono i prodotti tipici che riscuotono maggior successo?
“I casoncelli bergamaschi sono molto apprezzati dai turisti, come pure il vino Valcalepio che è tipico delle nostre valli e che è anche il mio vino preferito. Vanno alla grande anche la polenta bergamasca con la selvaggina, lo spezzatino di cinghiale, l’arrosto e il coniglio. Senza dimenticare i formaggi e i salumi bergamaschi. Chi viene nelle nostre zone vive un’esperienza piacevole, si fidelizza, torna…. D’estate i turisti sono talmente tanti che nel ristorante dell’albergo (che ha 180 coperti) aggiungiamo 80 posti”.
Di recente a Bologna si è svolta la fiera dedicata alle bevande analcoliche o con poco alcol: No/Lo Bolo. Pensa che diventeranno sempre più popolari?
“Potrebbero diventarlo, ma non bisogna demonizzare il vino. In tutte le cose, l’importante è la giusta misura. Essendo stata per tanti anni una sciatrice, conosco l’importanza della corretta alimentazione. Per ottenere il massimo durante le gare è indispensabile condurre uno stile di vita sano e questo include non esagerare con il cibo e gli alcolici. Io prediligevo i carboidrati e le proteine e limitavo molto i cibi grassi”.
Rispetto ad altre zone d’Italia e anche a località turistiche estere, le valli bergamasche sono poco pubblicizzate. A Milano in metropolitana ci sono poster che invitano ad andare in vacanza a New York, in Turchia, in Oman… Crede che dovrebbero investire maggiormente nella comunicazione pubblicitaria?
“In realtà siamo così vicini alle altre città lombarde… I nostri corregionali sono 10 milioni, conoscono le nostre località turistiche. Quindi i turisti per fare il tutto esaurito nei nostri alberghi li abbiamo. Non è necessario fare una comunicazione pubblicitaria su vasta scala come fanno altre regioni o località straniere. Comunque le nostre valli sono molto presenti nelle fiere di settore, questo aiuta ad aumentarne la conoscenza”.
La scorsa estate i media si sono occupati del suo invito a una coppia di turisti ciechi che non avevano trovato ospitalità in hotel, perché i loro cani non erano graditi. Un bel gesto…
“Avevo letto che una coppia di non vedenti non riusciva a trovare un albergo in Sicilia perché le strutture non gradivano i loro cani, ne ho parlato con mia sorella Barbara che gestisce l’albergo di famiglia, li ho invitati a Selvino e loro sono venuti. Ho imparato questo da mia madre, che ha sempre voluto ospitare anche i cani nell’albergo. E’ stata lungimirante. Sempre più famiglie italiane hanno un cane, ospitare anche i migliori amici dell’uomo dovrebbe essere normale, tanto più se hanno una funzione così importante”.
Luca D.F
Giornalista poliedrico ma specializzato in sport e spettacolo, collabora con quotidiani, periodici e riviste online vantando una lunga milizia radiotelevisiva. Ha scritto per Corriere della Sera, Il Giornale, Controcampo, Men's Health Italia, Guerin Sportivo, Jack e Progress.