di Francesca Ciancio
La storia
Anche l’Italia del vino ha le sue donne dedite alle bollicine, proprio come fu all’inizio in Francia, con l’epopea dello Champagne. Emanuela Barboglio è stata la prima donna de Il Mosnel, l’azienda di Franciacorta che iniziò la produzione vitivinicola alla fine degli anni ’60, proprio grazie all’impegno di questa signora, madre degli attuali proprietari Giulio e Lucia Barzanò. Residenza bellissima a Camignone, risalente al XVI secolo circondata da alberi monumentali e da un giardino incantato. Tutto al Mosnel richiama bellezza. C’è anche tanto rigore nel rispetto dell’ambiente, nella bassa resa dei vigneti, nell’alta densità degli impianti. 40 ettari di vigneti divisi in tanti appezzamenti, ciascuno dei quali è un puzzle del complesso mondo delle cuvée. Che siano o meno millesimati i Franciacorta dei Barzanò si sono imposti per eleganza e complessità, senza bruciare mai le tappe, arrivando al successo di pubblico e critica con grande pazienza, senza mai alzare la voce, né la leva del marketing.
Il vino
Questa Riserva è la più alta espressione dello Stile Mosnel, dove memoria, cura e attesa sono gli elementi centrali: sono ben 14 gli anni di affinamento. La vinificazione è in acciaio per il Pinot Bianco e in piccole botti di rovere francese per lo Chardonnay e il Pinot Nero. Dopo l’assemblaggio, alla Cuvée è stato aggiunto lo “sciroppo di tiraggio” e le bottiglie sono state coricate nelle cantine dell’azienda, dove sono rimaste a contatto con i lieviti per quasi tre lustri.
Nel calice oro intenso e brillante, i profumi sfumano dall’eleganza floreale di robinia e camomilla alle note agrumate di cedro candito e bergamotto, con un tocco di zenzero e pan di spezie. Il sorso è materico e suadente, sapido ma con una cremosità vellutata al palato e una freschezza tesa e slanciata.
Lo consigliamo a chi
Crede che anche l’occhio voglia la sua parte. Il packaging è davvero bello: pulito, elegante, importante senza essere eccessivo come capita talvolta con alcuni Metodo Classico. Un vero scrigno. Piace a chi vuol bere bene e che, per questo motivo, sa che la cosa ha un costo. Un piccolo lusso però che ci si può permettere. Si punta su un brand ormai consolidato, senza essere troppo noto. Per fare un figurone senza strafare con nomi di grido.
Costo 96 euro