Dalle Langhe al mare blu del Cilento fino alle pendici dell’Etna: le escursioni all’insegna del vino conquistano sempre più viaggiatori (in Italia sono 13,4 milioni), confermandosi un motore di crescita per il territorio tra ospitalità, cultura e paesaggi mozzafiato
di Marina Alaimo
L’Italia tutta è attraversata da vigneti che disegnano paesaggi rurali di estrema bellezza. Ogni areale geografico ha il proprio metodo di allevare la vite e questa identità è talmente forte che possiamo riconoscere un territorio dalla forma dei suoi vigneti, scandita dall’ordine dei filari, in qualsiasi periodo dell’anno.
Questo grande patrimonio è la testimonianza di una storia fortemente radicata nella cultura del vino, che affonda le proprie radici in tempi molto lontani. Ogni epoca ha visto i suoi momenti felici e le sue difficoltà che hanno indotto cambiamenti rilevanti, al fine di salvaguardare quei vigneti custodi di un’ampia varietà di uve che li caratterizzano. Una sorta di lingua ampelografica che proprio non vorremmo perdere.
Non è stata, e non è tutt’oggi, una questione solo economica. La vite e il vino restituiscono figure e momenti cruciali alle famiglie dedite per generazioni alla viticultura, a intere comunità che si fanno memorie viventi. Sappiamo che l’attuale crisi dei consumi si è proiettata inevitabilmente anche sull’economia del vino, mentre le attività di enoturismo non rallentano, conquistano sempre più l’interesse degli italiani, quanto degli stranieri, e sono particolarmente gradite ai giovani. Secondo il protocollo d’intesa tra Ismea e Aite, l’Associazione italiana turismo enogastronomico, presentato al Vinitaly 2024, il turismo del vino coinvolge circa 13,4 milioni di italiani, il 64,5% dei viaggiatori.
La primavera dà il via ai viaggi dei winelovers, anche se c’è chi visita le cantine tutto l’anno.
Ecco un bellissimo itinerario tra cantine italiane bene organizzate per l’enoturismo, con anche la possibilità di dormire. Partiamo dal Piemonte, regione d’elezione per la produzione di vini di altissima qualità.
Precisamente dal territorio del Barbaresco dove nella Cascina delle Rose, Giovanna Rizzolio produce dei vini di estrema bellezza, che avremo voglia di provare e riprovare ancora nel tempo. Una piccola realtà nel territorio del Rio Sordo, a Barbaresco, dove si producono i vini classici di Langa, Dolcetto, Barbera d’Alba, Barbaresco, quest’ultimo ormai difficile da reperire tale la sua fama di grande e indimenticabile bevuta. In un contesto paesaggistico molto affascinante, Giovanna, insieme ai figli Davide e Riccardo, sa fare enoturismo e anche questo tipo di esperienza qui va a gonfe vele. Nei diversi ambienti dell’azienda ci sono appartamenti di varie quadrature che offrono la possibilità di soggiornare tra le vigne e vivere appieno l’esperienza enoturistica.

L’alto Adige è un altro territorio del vino estremamente interessante, tra i migliori organizzati per l’enoturismo. L’azienda Pacherhof sa mettere insieme con coerenza e grande abilità vini di grande qualità e una vera e propria organizzazione da albergo. Antica famiglia del vino, con una storia millenaria, i Pacherhof oggi sono bianchisti per eccellenza nella Valle Isarco, vicino Bressanone, puntuali e ambiziosi interpreti di Sylvaner, Riesling, Kerner, Gewurztraminer, e un ottimo Müller Turgau, hanno saputo investire oltre che nella qualità e identità della produzione enologica, anche nell’accoglienza mettendo su un albergo di alto profilo, nel quale godere di vero e piacevolissimo relax ai piedi delle Dolomiti.

In Veneto dobbiamo assolutamente incontrare Cinzia Canzian, intelligente e creativa, la sua grazia innata si proietta nei vini e nell’ospitalità dell’azienda di famiglia Le Vigne di Alice. “Life is a bubble” è lo slogan che si è felicemente inventata per rendere quel senso di leggerezza che tanto le appartiene e di cui c’è assoluta necessità nella vita – ben noto ai winelover. Leggerezza che ritroviamo nelle sue bollicine, sì perché qui si producono unicamente bollicine da uva Glera, del resto siamo nel territorio di Conegliano Valdobiadene, nell’alta collina trevigiana, dove le colline del Prosecco Superiore sono Patrimonio dell’Umanità. Molto interessante l’esperienza del wine tasting guidato da Cinzia, attraverso le diverse etichette di bollicine che attraversano la storia di famiglia, del territorio, i diversi metodi di produzione scelti per valorizzare al meglio le singole vigne. Un lavoro altamente specializzato che saprà sorprenderci. Alice Relais nelle vigne è dotato di otto camere raffinate che portano il nome dei personaggi della fiaba alla quale Cinzia ama ispirarsi, Alice nel paese delle meraviglie.

In Emilia Romagna c’è una dimora storica elegante e suggestiva che mette insieme la produzione vitivinicola, con l’antica acetaia, l’hotel e l’alta ristorazione. È la tenuta Venturini Baldini con boutique hotel Roncolo 1888, immerso nella campagna e nei boschi delle Terre di Canossa, vicino Reggio Emilia. Una realtà storica di grande fascino ed attrazione è rappresentata proprio dall’acetaia più antica di Reggio Emilia, risalente al XVII secolo, oggi sede dell’Acetaia di Canossa, con visite guidate e tasting delle diverse produzioni di Aceto Tradizionale Balsamico di Reggio Emilia. Tutt’intorno la grande tenuta si estendono i vigneti di Lambrusco, dei quali l’azienda è un’attenta interprete. Alle spalle dell’acetaia si erge fiera la villa storica, residenza dei Venturini Baldini, risalente ad inizio 500, sulle colline Matildiche, con camere e suite, immersa tra i boschi e i vigneti. Ogni particolare e ogni experience sono stati pensati in grande, così anche il ristorante La Limonaia dove lo chef Mario Comitale si fa raffinato interprete di questo territorio particolarmente goloso.

Borgo San Felice è un luogo storico del Chianti Classico, un vero e proprio borgo agricolo, come annuncia il nome. 150 ettari dove la natura, le vigne, gli ulivi, le costruzioni in tipica pietra viva, conducono un antico patto di convivenza armoniosa. Incamminandosi lungo i filari di cipressi e tra gli uliveti si raggiungono le diverse strutture destinate al relais: Villa Casanova, con le sue nove camere, o la più intima Villa Colonna, con due camere, tutte arricchite da un’indimenticabile vista sul borgo e sulle vigne. Nonostante la storia importante, San Felice si rivela un’azienda innovatrice, qui è nato nel 1968 il primo Supertuscan nel Chianti Classico, il Vigorello. Di recente invece un importante progetto di ricerca, svolto con le Università di Firenze e Pisa, sui vitigni autoctoni toscani ha portato alla riscoperta della varietà Pugnitello, rilevatasi molto interessante, alla quale l’azienda ha dedicato un’etichetta, vinificandolo in purezza. Il buon vino si sa che vuole il buon cibo, il ristorante Il Poggio Rosso, regno dello chef Juan Quintero, ha conquistato sia la Stella Verde che la Stella Rossa dalla Michelin. Sotto il pergolato di viti c’è poi l’Osteria Il Grigio con cucina tipicamente toscana.

Scendendo verso sud ci fermiamo in Campania, in una realtà piccola, sospesa sul mare blu intenso del Cilento. È la cantina San Giovanni, posta sul cucuzzolo della collina seduta proprio sulla spiaggia pietrosa di Punta Tresino, vicino Castellabate. Progetto dai sentimenti profondi, non poco difficile per Mario Corrado e sua moglie Ida Budetta. Specializzati nella produzione di Fiano del Cilento, del quale sono preziosi interpreti, vinificano anche Piedirosso e Aglianico. In questo contesto fiabesco ci sono delle casette nelle quali si può sostare per vivere un sogno fatto di mare, vigne, buoni vini e ottima accoglienza.
Ed eccoci nella meravigliosa isola della Trinacria: la Sicilia è un mondo a sé con tante realtà concentriche molto diverse tra loro. Sappiamo che L’Etna è sicuramente il territorio più affascinante e più apprezzato per la finezza dei vini. Cottanera è una delle aziende di rilievo sul vulcano, precisamente sul versante nord, a 700 metri di altitudine. L’azienda ha sviluppato un interessantissimo percorso enoturistico che attraversa vari sentieri in un contesto selvaggio di estrema bellezza, raccontando le diverse peculiarità delle contrade, legate al susseguirsi delle colate laviche e alle esposizioni. Dimora Cottanera è il nuovo progetto di accoglienza, l’antica casa di famiglia immersa tra le vigne e il silenzio, con tredici camere locate nei diversi ambienti della struttura, la villa, la corte, il giardino.


Marina Alaimo
Giornalista Napoletana, rimasta a Napoli per scelta, collabora con
diverse testate e guide specializzate nel settore food and wine da molti anni. Sommelier, il viaggio nel mondo del vino è iniziato proprio frequentando un corso AIS e la folgorazione è stata totale, irresistibile, fino a scegliere di cambiare totalmente il corso della propria vita.