Uno dei più grandi ciclisti italiani della storia da quasi mezzo secolo, ha presentato il nuovo prodotto della cantina che gestisce con il fratello: Tracce
di Nello Gatti
“Le discese ardite e le risalite”. Non è una canzone di Battisti a suonare tra le montagne trentine, ma un percorso che si materializza e porta con sé il frutto delle proprie “tracce”, il nuovo Trentodoc di Francesco Moser. Fondata nel 1979 da Diego e Francesco, di strada ne hanno percorsa i Moser, sia in bicicletta che in cantina, prima di consegnare l’Azienda nelle mani della seconda generazione, composta da Carlo e Matteo, rispettivamente Direttore e enologo, che proprio in questi giorni hanno presentato alla stampa meneghina il nuovo Trentodoc Riserva: Tracce.
Un percorso che inizia tra le colline di Maso Warth e si snoda tra i pendii scoscesi della Val di Cembra, dove lo Chardonnay, vitigno simbolo della cantina, viene coltivato tra terrazzamenti eroici, muretti a secco, venti dolomitici e sole di montagna. Tempo e distanza, due fattori molto cari a questa famiglia di noti ciclisti, sono di fondamentale importanza nel processo di elaborazione di questo nuovo Extra Brut che affina per undici anni in bottiglia su lieviti selezionati prima di un ulteriore anno di riposo post sboccatura.
Ogni lavorazione, ogni nostra esperienza, ogni piccola innovazione tecnica lascia una traccia che affidiamo al tempo, hanno spiegato i fratelli Moser per riassumere i propri sforzi, impressi nella nuova etichetta che vuole consegnare nelle mani del tempo il proprio lavoro e che, ci si augura, possa arricchire ancor di più quel lungo tracciato fatto di record sportivi ed enoici, come a voler rappresentare in chiave vitivinicola la il concetto latino di Mens sana in corpore sano.
“L’obiettivo è quello di distaccarsi dagli attuali prodotti in commercio, pur rimanendo fedeli al territorio, agli istinti e alla funzione gastronomica dei nostri vini”, così delinea Matteo Moser la strada che percorrerà Tracce, il Trentodoc che fa tesoro delle esperienze e della saggezza tramandata per affacciarsi, così come durante la sua presentazione presso la terrazza di A’Riccione di Milano, ad alta quota.
Nello Gatti
Vendemmia tardiva 1989, poliglotta, una laurea in Economia e Management tra Salerno e Vienna, una penna sempre pronta a scrivere ed un calice mezzo tra mille viaggi, soggiorni ed esperienze all'estero. Insolito blend di Lacryma Christi nato in DOCG irpina e cresciuto nella Lambrusco Valley, tutto il resto è una WINE FICTION.