Alessandra Stelzer si ribella: “Chi produce vino custodisce l’ambiente”

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La giovane leader di Maso Martis guida la rivoluzione spumantistica trentina: “Presenza e nuove tecnologie le parole d’ordine per portare una ventata fresca”

di Camilla Rocca

Alessandra Stelzer, classe 1993, lo stesso anno in cui è stata riconosciuta la Doc Trento e in cui la cantina Maso Martis – di cui ora è titolare insieme alla sorella Maddalena – ha rilasciato il suo primo Metodo Classico. Oggi è l’amministratore delegato e la responsabile comunicazione e marketing della cantina.

Si è diplomata all’istituto linguistico Arcivescovile di Trento e laureata allo Iulm in Relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa nel 2015. Nel biennio 2017-2019 ha frequentato il corso per ottenere il Brevetto di imprenditore agricolo presso l’Istituto agrario di San Michele all’Adige (TN). Dal 2016 affianca i genitori nell’attività, occupandosi della comunicazione aziendale e dell’accoglienza in cantina. Da ottobre 2021 Alessandra è titolare, insieme alla sorella Maddalena, di Maso Martis, un passaggio di consegne e un cambio generazionale che prosegue il percorso dei genitori portando una ventata di gioventù, tutta al femminile, con il rinnovo della linea di etichette ma anche con la creazione di nuovi vini.

La Maison spumantistica trentina guidata da Alessandra, al cui interno l’età media è 32 anni, produce oggi 120mila bottiglie e ha un fatturato 2023 di 1,4 milioni di euro (+15% sul 2022). Nel 2023 il suo Rosé Extra Brut di Maso Martis è stato premiato come il miglior rosé al mondo da Wine Searcher battendo grandi nomi come Château d’Esclans e Miraval (la tenuta di Brad Pitt).

Alessandra Stelzer è, inoltre, vice delegata per le Donne del Vino del Trentino Alto Adige, una tra le più giovani in Italia. Nel tempo libero, Alessandra pratica lo yoga e fa lunghe camminate all’aria aperta, le piace leggere, ama gli animali e scoprire vini nuovi.

Che cos’è la next generation nel mondo del vino secondo te?

La next generation per me rappresenta l’innovazione al passo con il tempo, una ventata d’aria fresca che porta novità e nuove opportunità. Le nuove generazioni portano un punto di vista diverso e, spesso, riescono a sviluppare e integrare nelle aziende delle nuove tecnologie che migliorano il lavoro quotidiano.

Perché è un tema così forte in questo momento?

Perché in questi anni in tantissime aziende si sta vivendo il così detto “passaggio generazionale”, la consegna del testimone, che nel nostro caso è più un affiancamento con tante responsabilità in più.

Sostenibilità nel vino, importa davvero per la Next generation?

Le nuove generazioni sono sicuramente più attente e molto informate in merito ai temi della sostenibilità – ambientale, umana ed economica – e rispetto all’impronta che possiamo lasciare su questa terra anche per le generazioni future. Non si può più aspettare, bisogna agire!

Quanto è importante avere oggi in azienda un volto che racconti il brand?

Direi fondamentale. Nel nostro piccolo vediamo quotidianamente quanto è importante essere presenti direttamente in azienda anche nell’ambito enoturistico. Io e mia sorella Maddalena ci occupiamo insieme della gestione dell’accoglienza e i clienti sono molto più soddisfatti quando sono i proprietari a guidarli nell’experience.

Possiamo dire che tu sei il volto della Next generation della tua cantina?

Io e a mia sorella Maddalena rappresentiamo a tutti gli effetti la Next generation di Maso Martis.

C’è stato qualche scontro generazionale da quando sei entrata in azienda?

Fortunatamente i nostri genitori sono molto giovani e quindi siamo molto vicini anche come filoni di pensiero e approccio al mondo lavorativo attuale. Chiaramente a volte si possono avere idee e punti di vista diversi ma il confronto è sempre benvenuto, utile e stimolante!

Cosa vorresti dire agli altri vignaioli? Un consiglio su come migliorare che noti spesso nei colleghi?

Il nostro è un lavoro importante di custodia dell’ambiente che ci circonda e non dobbiamo mai dimenticarcelo. Dobbiamo essere promotori del nostro territorio e dei nostri prodotti cercando di fare squadra il più possibile.

Importatori, distributori, commercianti ti hanno considerato meno in quanto giovane e donna? E all’estero?

Non mi sono mai sentita discriminata in quanto giovane e donna nel rapporto con gli altri operatori del settore. Qualche volta è stato difficile con i clienti in cantina soprattutto i primi anni e alle prime armi.

Oggi le donne nel nostro settore sono sempre di più e sono molto soddisfatta, e orgogliosa, di essere una rappresentante del mondo femminile del vino, anche attraverso il mio ruolo di vice delegata per le Donne del Vino del Trentino Alto Adige.

Qual è il vino della cantina che meglio rappresenta la next generation?

Il nostro vino, nato per celebrare proprio la nostra entrata in azienda è Al+Ma 800, il cui nome è proprio dato dall’insieme delle iniziali dei nostri nomi, Alessandra e Maddalena, mentre 800 sottolinea l’altitudine del vigneto da cui provengono le uve di questo Müller Thurgau in purezza. Inoltre, io e Maddalena siamo graficamente ritratte in etichetta in un’illustrazione stilizzata, ispirata a Henri Matisse e Fortunato Depero, che richiama sia la M della nostra caratteristica fustella Maso Martis sia le montagne, peculiarità del nostro territorio.

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Camilla Rocca

Una passione per il mondo del vino che parte dalle origini, si è allargata all’enoturismo e ai racconti delle persone, di quei volti, quelle mani, delle storie che sono dietro alla vigna

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