glacette e champagne

Niente botto, temperatura esatta, calici adatti: poche regole per servire correttamente il re delle bollicine

Tempo di lettura: 2 minuti

Tutti i dettami del Comité Champagne e il Bureau du Champagne Italia per godersele a fondo

di Redazione

Come si serve lo Champagne? Quali calici utilizzare? A che temperatura è meglio degustarlo?

Queste sono solo alcune delle domande che molti, magari non particolarmente esperti, si stanno ponendo girandosi tra le mani una bottiglia di Champagne portata in dono prima di Natale dall’amico sommelier o a Capodanno da quel parente che dopo aver fatto un corso regala solo bottiglie pregiate. Non temete, noi di Vendemmie, con il prezioso supporto dei consigli del Comité Champagne e del Bureau du Champagne Italia siamo qui per aiutarvi.

Infatti, come tutte le tipologie di vino anche lo Champagne sottostà a rigide regole di un suo personale Galateo. D’altronde la sua nobiltà affonda le radici in una tradizione centenaria, per cui vale la pena avere piccoli accorgimenti per non farsi cogliere impreparati.

Quindi, non ci resta che iniziare a servire il nostro prezioso vino. Apparecchiate la tavola con una tovaglia bianca: lasciate che sia lo Champagne a colorare la vostra tavola, mi raccomando la bottiglia va portata in tavola nel suo secchiello e, una volta estratta, asciugata con un tovagliolo bianco. Cercate di non rovinare l’habillage della bottiglia, la parte in alluminio che avvolge il collo, ogni dettaglio è importante per esaltare l’eleganza e il suo pregio.

Dopodiché mai fare l’errore di sottovalutare l’importanza del calice, lo Champagne è un re come tale va trattato, In questo caso sarà perfetta una flûte con la caratteristica forma a tulipano, da riempire per due terzi in modo che il vino possa esprimersi pienamente in tutti i suoi profumi.

Altro dettaglio non marginale, quando stappate una bottiglia di Champagne, non fate mai il botto. Il tappo va impugnato con sicurezza per poi essere ruotato dolcemente; il suono che apre un momento speciale deve essere come un soffio. Tenete saldamente la bottiglia dal fondo e con tutto il palmo della mano. Fate in modo che l’etichetta sia rivolta verso il vostro ospite. Siate eleganti e generosi; vino va servito prima alle donne, seguono gli uomini, per chiudere poi con il padrone di casa.

Ovviamente lo Champagne deve essere servito fresco. La temperatura ideale? Tra gli 8 e i 10 gradi.

Lasciate quindi la bottiglia per circa tre ore nello scomparto più basso del frigorifero oppure fatela raffreddare nel tipico secchiello, per venti minuti, in una miscela di ghiaccio, acqua e sale.

Una colta stappato, versate lo Champagne in due tempi a distanza di pochi secondi. In questo modo il collare di bollicine che si forma in superficie durerà più a lungo nel bicchiere ed eviterete che l’esuberanza dell’effervescenza faccia traboccare il bicchiere. Servitelo con l’aperitivo ma anche a tutto pasto, lo Champagne sta bene su tutto ed è in grado di sposare anche i piatti più elaborati, tuttavia cercate di non abbinare mai uno Champagne brut con il dessert, in questo caso optate per un demi-sec.

Ultimo ma non ultimo, per chiudere con classe, il Galateo non ha dubbi: non è buona norma riporre la bottiglia di vino vuota a testa in giù nel secchiello. Ancora di più se si tratta di Champagne. È una pratica considerata una mancanza di rispetto e una forma di maleducazione nei confronti dei presenti. La bottiglia va sempre riposta nel secchiello con il collo verso l’alto, anche quando è vuota.

Non dimenticate che ogni Champagne ha la sua storia e il suo stile inconfondibile. Raccogliete qualche informazione sullo Champagne che avete scelto: la vostra bottiglia non passerà inosservata.

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