Omaggio a Gillo Dorfles San Salvatore: verticale dal 2013 al 2019 nell’azienda agricola di Giuseppe Pagano
di Ciro Fontanesi
Siamo in una terra antica, culla di storia e tradizioni millenarie, il luogo in cui gli Antichi Greci portarono per la prima volta i loro vitigni di Aglianico, Fiano e Greco ponendo le basi per la fiorente viticoltura che avrebbe caratterizzato il territorio nei secoli a venire.
Qui, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, dalla visione e dalla determinazione dell’eclettico imprenditore Giuseppe Pagano, nasce nel 2004 l’azienda agricola San Salvatore 1988, una realtà che fin da subito si è distinta per una produzione consapevole ed ecosostenibile profondamente legata alla tradizione contadina cilentana. I terreni di proprietà estesi nei territori di Paestum, Giungano e Stio e destinati in parte alla viticoltura, in parte ad ulivi, frutteti e all’allevamento di bufale per la produzione di mozzarella di bufala campana DOP, sono gestiti in via esclusiva secondo pratiche agricole biologiche e biodinamiche, il processo produttivo nella sua interezza strutturato con il fine di realizzare un impatto ambientale minimo promuovendo il miglior equilibrio tra il lavoro dell’uomo e la natura.
Nella cantina d’avanguardia si riconferma un approccio mini-interventista finalizzato a valorizzare il carattere di ogni terroir: ne risulta un’ampia e diversificata gamma di vini che porta nel calice la massima espressione del Cilento e ne racconta l’unicità in giro per il mondo declinata in rossi, rosati, bianchi e spumanti. A questa si affianca la selezione Omaggio a Gillo Dorfles, una collezione di vini 100% Aglianico che nasce dal vigneto attiguo ai templi di Paestum, ai piedi del Monte Calpazio. Dedicata all’insigne critico d’arte, pittore e filosofo friulano legato a Giuseppe Pagano da profonda amicizia, questa selezione include rossi di caratura importante che affinano 24 mesi in barrique di rovere francese: ogni etichetta è realizzata con i disegni del celebre professore universitario di estetica innamorato di Paestum.
100% Aglianico, affinamento di 24 mesi in barrique di rovere francese
Omaggio a Gillo Dorfles San Salvatore. Verticale Aglianico 2013-14-15-16-17-19
2013
Colore rosso rubino impenetrabile, al naso risulta pieno, con un tocco solare di maturità del frutto accompagnata da un senso del legno misurato ma presente. Ruotando il bicchiere affiora la parte balsamico-tostata del legno e una nota di torrefazione con un’ottima integrazione e stratificazione. In bocca è ricco, polposo e strutturato, la trama tannica è presente e morbida; il finale dolce acidulo mette in luce una bella sapidità di supporto al vino.
2014
Nel suo bel rosso rubino con riflessi granati, al naso si apre su toni più “dritti” in cui la nota vegetale fa da sfondo a sentori ferrosi con punte di sensazioni agrumate. Ruotando il vino nel calice si apre una linea fumé-vulcanica e leggeri tocchi marini. Il tocco speziato dolce accompagna tutte queste suggestioni e rilancia il naso in un loop energico e mai statico. L’energia olfattiva si tramuta in energia gustativa in cui l’ingresso acido fa scorrere la massa più velocemente, l’impronta in bocca si conferma meno avvolgente e più austera soprattutto nel tannino che risulta meno souple, più severo e asciugante, meno ammaestrato dal legno. Il finale è vulcanico con spinte ematico- ferrose e “lapilliche” che riflettono la particolarità dell’annata.
2015
Cromia rosso rubino impenetrabile, ritornano le concentrazioni olfattive del 2013 ma in una veste fruttata e floreale. Ciliegia matura e violetta appassita si accompagnano ad una nota erbacea, donando concentrazione ma al contempo droiture e freschezza. Quest’annata ha ancora molto potenziale da esprimere e ad oggi resta abbastanza serrata al naso. In bocca si riconfermano le suggestioni olfattive colte dell’etichetta disegnata da Gillo in cui si alternano sfericità e angoli: il vino entra rigido nelle sue trame acido-sapide per poi distendersi nella morbidezza ampia e quasi severa del tannino che copre tutta l’arcata palatale in un finale accomodante. Ritorni di ciliegia e chiodi di garofano lasciano un finale in grande equilibrio con un’austerità e una nobiltà degne dello sguardo di Vitriol.
2016
Colore rosso granato, al naso emergono cola, rabarbaro e una sensazione leggermente pungente e polverosa; in bocca tende ad asciugare con un tannino greve e acido, alquanto scomposto sulla parte alcolica nel finale. (bottiglia non performante)
2017
Colore rosso intenso impenetrabile, regala sensazioni olfattive compatte, calde e dense. Frutta matura, eucalipto, incenso e cannella fanno da traino per poi aprirsi su tematiche piccanti e balsamiche che ricordano la mostarda di frutta rossa e rafano; il finale è accomodante e sempre accogliente, dolcemente speziato. In bocca è detonante, un cubo che si muove parimenti su acidità, esplosività di un tannino ampio e asciugante, calore dell’alcol e chiusura senza troppo allungo che lascia una media lubrificazione palatale; una vulcanica espressione di tutte le sensazioni in contemporanea, accordate da una chiusura all’unisono. Un vino ricco, di grande presenza gustativa e di calore.
2019
Colore rosso intenso impenetrabile, al naso si apre con grande esuberanza giovanile in cui frutto, spezie e legno agognano l’amalgama e scalpitano per poter emergere singolarmente. Si potrebbe definire “elegante concentrazione”, mai sopra le righe, sempre composta e intensa. Frutta sotto spirito e liquirizia accompagnano il calore del naso che rimane denso e polveroso. In bocca la tessitura è ampia e il tannino ben disteso, succoso, dolce e morbido. L’acidità è presente, accompagna il sorso di un vino di grande misura e cesello in bocca. Gustativamente approcciabile fin da ora, presenta un’importante propensione all’invecchiamento.