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Il vino premia la mostra dell’anno in Italia: “Caravaggio” 2025 a Palazzo Barberini a Roma - Wine news - 22 dicembre

Nel connubio sempre più stretto con il mondo dell’arte ed il patrimonio culturale italiano, il vino premia la mostra dell’anno in Italia: è la grande esposizione “Caravaggio” 2025 che raccontando al grande pubblico 24 capolavori di Michelangelo Merisi, provenienti da collezioni italiane, internazionali e prestiti privati, e finalizzando una distintiva sinergia tra musei e gallerie differenti, ha fatto segnare il record di sempre di visitatori a Palazzo Barberini a Roma - oltre 450.000 visitatori, più di 1.300 articoli di stampa, 14 milioni di visualizzazioni sui canali digitali e un impatto economico superiore ai 10 milioni di euro - con un successo che ne ha fatto uno degli eventi culturali più significativi del Giubileo 2025, ed il cui curatore, Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, nei giorni scorsi nella cornice di Villa Della Torre a Fumane, vero e proprio “gioiello” del Rinascimento tra i vigneti della Valpolicella, ha ricevuto l’edizione n. 12 del Premio “Villa della Torre L’Arte di Mostrare l’Arte”, il riconoscimento ideato dalla produttrice e Cavaliere del Lavoro Marilisa Allegrini. Che ha ribadito come “l’impresa può fare molto per l’arte così come l’arte è in grado di rendere viva l’impresa arricchendola di bellezza, armonia e misura. Questo premio racchiude tutto questo ed è un progetto a cui teniamo molto”. Dopo i saluti istituzionali della famiglia Mastella Allegrini, la giuria del premio ha annunciato il progetto vincitore della nuova edizione, “per l’eccezionale qualità scientifica, curatoriale e allestitiva che lo hanno reso un progetto esemplare capace di coniugare rigore accademico, sensibilità artistica e capacità divulgativa”Come sempre, a pesare per la maggiore, è lo “score” degli Stati Uniti, primo partner commerciale per il vino italiano, a 133,2 milioni di euro a settembre 2025 contro i 153,1 milioni di euro di settembre 2024: -13% mese su mese (anche se meglio del -30,1% di agosto 2025 su agosto 2024) per un totale dell’export in valore, che sui 9 mesi, totalizza 1,35 miliardi di euro (-4,1% sullo stesso periodo 2024). In volume gli Stati Uniti, sempre da gennaio a settembre 2025, totalizzano 256,8 milioni di litri (-2,29%), dato stabile sull’ultima rilevazione.

Giù ancora l’export del vino italiano: 5,7 miliardi di euro a settembre 2025 (-2,2%) - Wine news - 19 dicembre

L’inversione di tendenza non c’è stata, ma, piuttosto, un’accelerata del trend negativo nei confronti del 2024, anno comunque da record. Frena, di nuovo, l’export di vino italiano nel mondo, come fotografano i dati Istat, analizzati da WineNews e aggiornati fino a settembre 2025, che, nel confronto con i primi 9 mesi 2024, emettono un verdetto negativo del -2,2% in valore (dal -1,9% di agosto), a 5,7 miliardi di euro, recuperando, però, e non poco, in volume, pur restando in terreno negativo (-0,9% contro il -2,9% registrato fino ad agosto), a 1,5 miliardi di litri, a dimostrazione di come i prezzi stanno, però, scendendo. Rispetto a settembre 2024, il dato dello stesso mese 2025 segna una diminuzione del -9,6% a 659,5 milioni di euro. Come sempre, a pesare per la maggiore, è lo “score” degli Stati Uniti, primo partner commerciale per il vino italiano, a 133,2 milioni di euro a settembre 2025 contro i 153,1 milioni di euro di settembre 2024: -13% mese su mese (anche se meglio del -30,1% di agosto 2025 su agosto 2024) per un totale dell’export in valore, che sui 9 mesi, totalizza 1,35 miliardi di euro (-4,1% sullo stesso periodo 2024). In volume gli Stati Uniti, sempre da gennaio a settembre 2025, totalizzano 256,8 milioni di litri (-2,29%), dato stabile sull’ultima rilevazione.

Il vino lombardo brinda al 2026 (che si preannuncia impegnativo) - Italia a tavola - 16 dicembre

A Palazzo Lombardia il cin cin al nuovo anno in arrivo diventa occasione per fare il punto su risorse, mercati e strategie del vino regionale, con Alessandro Beduschi, Debora Massari e Giovanna Prandini. Tra promozione, export e ruolo dei consorzi emerge la necessità di fare sistema per reggere consumi in calo, costi crescenti e una competizione internazionale sempre più selettiva. Due donne e un uomo invitano a brindare alle prossime feste con il vino lombardo. Cin cin a un 2026 che si preannuncia impegnativo ma anche ricco di sfide per le oltre 3mila cantine che operano sotto il simbolo della rosa camuna. Argomenti al centro della conferenza stampa - eccoli i protagonisti - degli assessori regionali Alessandro Beduschi (Agricoltura) e Debora Massari (Turismo), assieme a Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo, l’associazione di 13 consorzi di tutela dei vini di Lombardia.

Pacchetto Vino 2026: più poteri ai Consorzi e nuove risorse - Italia a tavola - 11 dicembre

Il nuovo Pacchetto Vino introduce una serie di misure strategiche destinate a incidere profondamente sul futuro del settore vitivinicolo italiano, rafforzando il ruolo dei Consorzi di tutela, sostenendo enoturismo, promozione e governance delle denominazioni, e offrendo strumenti concreti per affrontare crisi di mercato, sostenibilità economica e competitività internazionale. Un quadro normativo pensato per riequilibrare produzione, territorio e valore Il calo delle esportazioni sudafricane è dovuto meno alle tariffe statunitensi dirette sul vino sudafricano e più agli effetti a catena della politica commerciale statunitense sui produttori europei, in particolare Francia e Italia, e alle conseguenti pressioni concorrenziali nei principali mercati europei del Sudafrica. La pubblicazione del Pacchetto Vino in Gazzetta Ufficiale prevista per febbraio 2026 segna un momento di particolare rilevanza per il comparto vitivinicolo italiano. Il provvedimento, atteso da tempo dagli operatori del settore, nasce per rispondere a una fase complessa del mercato del vino, caratterizzata da cambiamenti climatici, riduzione dei consumi, tensioni sui mercati internazionali e crescente competizione globale. L’obiettivo è fornire strumenti concreti per ridisegnare in chiave strategica il rapporto tra produzione vitivinicola, territorio e promozione delle denominazioni.

Interconnessione del commercio del vino-wine.co.za- 7 dicembre

L'industria vinicola globale è sempre stata profondamente interconnessa, con flussi commerciali influenzati non solo dalla domanda dei consumatori, ma anche da decisioni politiche, dazi doganali e mutevoli condizioni economiche. Nel 2025, l'industria vinicola sudafricana si troverà sotto una pressione enorme, con esportazioni in calo in quasi tutti i principali mercati. Il calo delle esportazioni sudafricane è dovuto meno alle tariffe statunitensi dirette sul vino sudafricano e più agli effetti a catena della politica commerciale statunitense sui produttori europei, in particolare Francia e Italia, e alle conseguenti pressioni concorrenziali nei principali mercati europei del Sudafrica.

Il Tesoro del vino segnala una svalutazione di 450 milioni di dollari delle attività statunitensi, le azioni raggiungono il minimo decennale- Reuters- 3 dicembre

La svalutazione ridurrà tutto l'avviamento nelle attività americane di Treasury Wine e potrebbe avere ripercussioni su altre attività, ha aggiunto. Le azioni sono scese fino al 6,4% a 5,45 dollari australiani nelle prime contrattazioni, il livello più basso da agosto 2015, rispetto a un indice di riferimento più ampio, S&P/ASX 200 (.AXJO), rimasto sostanzialmente invariato., apre una nuova schedaindice. Il titolo ha perso oltre il 50% dall'inizio dell'anno, mettendo l'azienda sotto crescente pressione da parte degli investitori . Il nuovo amministratore delegato Sam Fischer, entrato in azienda a ottobre, fornirà un aggiornamento a investitori e analisti a metà dicembre, ha affermato il Tesoro. L'analista di RBC Capital Markets, Michael Toner, ha affermato che la svalutazione è coerente con la decisione del Tesoro di rivedere al ribasso le previsioni sugli utili per il 2026 a ottobre. Tale annuncio, a causa delle difficoltà negli Stati Uniti e in Cina, ha anche fatto scendere le azioni ai minimi degli ultimi dieci anni.

Doc Sicilia, il progetto che trasforma la crisi del consumo di vino in un’opportunità globale- Italia a tavola- 1 dicembre

Sorta di invocazione, ma anche pragmatico aiuto che si riceve allorquando, parlando di Sicilia, si fa riferimento testuale a colui il quale, la definizione è della scrittrice George Eliot, fu “uno dei più grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra”. Sì, ci sovviene il grande Johann Wolfgang von Goethe. Goethe a proposito della Sicilia, che visitò a lungo nell’anno 1817, scrisse: “L'Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto […] La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”.

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Navigando- Novembre 2025

Modelli di business e aggregazione: le strategie per rafforzare il vino italiano nel 2025 – Unione italiana vini – 29 Novembre L’ultima edizione del report

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Navigando- Ottobre 2025

Il vino italiano brinda a Washington: Vinitaly al Gala NIAF per i 50 anni della fondazione italoamericana – Cronache di Gusto – 21 ottobre Posto

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Navigando- Settembre 2025

Wine Meridian 19 settembre – Orvieto Doc, svolta storica: gradazione alcolica minima abbassata a 10 gradi Per l’Orvieto DOC arriva una svolta storica: con l’approvazione

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Navigando- Luglio 2025

Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – 10 luglio – Comunicato stampa “I dazi USA sono un duro colpo per il settore vitivinicolo italiano: il mercato statunitense

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Milano Wine Week 2025: il vino protagonista d'autunno - 1 Ottobre

Quest’anno la manifestazione cambia casa e si sposta al Milan Marriott Hotel di via Washington, che ospiterà talk, tasting e il Grand Tasting di Wine List Italia, la guida curata da 100 top sommelier italiani. Tra i Paesi ospiti spiccano Sudafrica e Georgia, protagonisti di eventi dedicati.

Il programma apre con il Brindisi all’Arco della Pace (4 ottobre) e prosegue con appuntamenti ormai iconici come Wine List Italia (5-6 ottobre), i MWW Awards, il convegno su biodiversità e sostenibilità, e i grandi walk-around tasting. Non mancano le masterclass, tra cui la verticale di Solaia con Renzo Cotarella e l’antologia guidata da Riccardo Cotarella.

Cuore giovane e vibrante sarà l’Enoteca ai Dazi di Piazza Sempione, aperta fino a notte fonda con centinaia di etichette servite dai sistemi WineEmotion, dj set e format serali. Grande novità anche il progetto Franciacorta on Tour, che offre la possibilità di visitare le cantine in modalità “car free”, con bus e navette dedicate.

Il vino incontra altri linguaggi: dall’arte della Fondazione Arnaldo Pomodoro al dialogo con l’architettura grazie all’Osteria dell’Architetto. Torna anche il Carrefour Day con oltre 55 produttori e cresce l’impegno per l’innovazione con Wine in Action. Slow Food debutta con una settimana di incontri e cene a tema sostenibilità.

Anche nel 2025 Milano Wine Week conferma la collaborazione con la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS, Charity Partner dell’evento, unendo il mondo del vino a progetti solidali.

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