Botte Scolma - Comunicato stampa
A Botte Scolma, ma a passione piena. Un appuntamento unico per celebrare degnamente la Malvasia, il vitigno re della Planargia. In una sola giornata, il 7 settembre, a partire dalle 16 e 30 fino a mezzanotte, la Malvasia verrà raccontata, degustata e analizzata anche in prospettiva futura da esperti del mondo del vino (enologi, giornalisti di settore, ristoratori), ma soprattutto dai produttori. Aldo Nieddu, titolare del ristorante – Alduccio al Panificio – è riuscito nel piccolo – grande miracolo di mettere insieme 10 cantine del territorio (Piero Carta, Angelo Angioi, Cantina Columbu, Luigi Masia, Cantina Pusceddu, Cantina Cau, Cantina Madala, Emidio Oggianu, Cantina Porcu, Cantina Madeddu) che realizzano e commercializzano con una propria etichetta la malvasia. Ognuna con una sua storia. Da chi ha seguito il solco della tradizione di famiglia ad altri affascinati dal territorio e da un vitigno che qui, nelle colline della Planargia, esprime il meglio. I dieci produttori saranno tutti presenti all’evento nel suggestivo scenario di piazza Episcopio con dei piccoli stands dall’accattivante design, studiati appositamente per l’evento. LA FORMULA. La manifestazione è stata pensata con una formula particolare in modo da incontrare gli ospiti in maniera libera con diverse opzioni. I partecipanti potranno direttamente degustare le malvasie dal produttore ritagliandosi il tempo necessario per conversare, chiedere informazioni su azienda, territorio e prodotto. A BOTTE SCOLMA abottescolma A differenza da una fiera di vini tradizionale, è un’esperienza tra cibo di qualità e il variegato mondo della Malvasia di Bosa. Un viaggio tra il percorso di passione dei produttori tra cantine storiche e una nuova generazione che si sta affacciando con grande entusiasmo e preparazione al settore. RESERVATION. Durante la serata questo si potranno acquistare i posti a sedere in ristorante che consentirà di avere lo spazio riservato per tutta la serata. Il ristorante da Alduccio per la serata propone un menù degustazione a 10 portate. Sarà il cliente a decidere in base ai suoi tempi e gusti l’ordine di arrivo delle pietanze e il momento opportuno durante la serata per degustarle. L’idea è perfettamente in antitesi con il concetto di cena statica e tradizionale da affrontare sempre seduti per ore, invece la volontà degli organizzatori convinti dei vantaggi di questo tipo di opzione, è di andare decisamente nella direzione di una serata “in movimento”. Il cliente, appassionato di vini, il wine lovers sarà libero di stare seduto e di alzarsi, scegliere una malvasia da degustare, confrontarsi con il produttore, fare una passeggiata per poi ritornare al tavolo nel posto che come si diceva rimane suo per tutto la serata. E ancora scegliere di accompagnare quella particolare Malvasia con il piatto che preferisce, e cosi per tutte le 10 cantine presenti. Il costo della prenotazione tavolo incluso il menù 10 portate e la degustazione 10 malvasie e di 75 euro a persona. Programma della serata 16: 00 accoglienza con Bollicine e accompagnamento ai tavoli riservati 16:30 Intervento “ Coro di Bosa” 17: 00| 22:00 Apertura stand Degustazione malvasia- menù degustazione (10 portate) 17:00| 18:30 - tavola rotonda. Malvasia: antico blasone e nuovi mercati. Luca Urgu, giornalista intervista gli esperti. Giacomo Zara, agronomo Dario Cappelloni, giornalista Nicola Carlevaris, editore Angelo Angioi, enologo 18: 30 Coro di Bosa 19:30 | 21:00 Luca Urgu Intervista i produttori – La storia della cantina. E la storia in cantina 22:00| 24 Musica dal vivo con Su conzertu antigu N.B. Il termine della manifestazione A Botte Scolma prende spunto per l’affinamento della malvasia a con questa particolare modalità, detta anche maturazione sottovela. Si tratta di una pratica che consiste nell'esposizione controllata del vino all'ossigeno. Così nella superficie del vino esposta all'aria, si può formare un film superficiale composto da lieviti naturali post-fermentativi, i cosiddetti lieviti della flor. Questo sottile strato di lieviti agisce da vero e proprio velo protettivo che permette al vino di non deteriorarsi, ma di evolvere verso intensi e complessi sentori di frutta secca tostata, zafferano e mela che prendono il nome di “note ossidative”. Il ruolo della flor non si limita solo alla comparsa di nuove caratteristiche sensoriali, ma induce una parziale evaporazione concentrando ulteriormente il bagaglio aromatico e facendo acquisire al vino un potenziale evolutivo nel tempo pressoché illimitato. Tra i vini più famosi che si annoverano tra gli ossidativi oltre la Malvasia compaiono alcuni dei più famosi fortificati quali Sherry, Madeira e Marsala
LinkedIn - Foodiverso- 26 agosto
Il rito del caffè sta per diventare un lusso limitato a pochi. L'inarrestabile ascesa dei prezzi della materia prima (+ 79%) nell'ultimo anno, stanno facendo impennare anche il prezzo della tazzina al bancone. Le previsioni degli esperti indicano in 2 euro il prezzo del caffè al hashtag#bar. E le riduzioni delle produzioni dovute in massima parte a eventi meteo estremi sempre più frequenti, ma anche all'aumento del costo dei noli per i problemi al Canale di Suez, non depongono per un'interruzione di questa curva dei prezzi. Un bel problema per esercenti e consumatori. Non sarà che dovremo pensare a impiantare coltivazioni di caffè in Italia
WineNews- 25 agosto
La perdita di potere di acquisto, il cambiamento dei consumi, il salutismo, la concorrenza di altre bevande, l’invecchiamento della popolazione, i giovani meno interessati, i ricarichi non di rado elevatissimi di ristoranti e bar: sono tanti gli elementi che stanno rallentando il mercato del vino, in Italia e non solo. E se nel Belpaese frena, in volume, la gdo, con valori sostenuti quasi solamente dall’inflazione, mentre qualche segnale più positivo, benché tutt’altro che solido, arriva dalle esportazioni dei primi 5 mesi 2024, come dicono i dati Circana e Istat, analizzati da WineNews, è più variegata la lettura del fuoricasa in Italia, canale sempre importantissimo, e che soprattutto in estate, la fa da padrone grazie al turismo. E qui, c’è chi vede poco di positivo, e chi punta ad un crescita dei fatturati, magari, però, soprattutto grazie ai vini di alta gamma su cui si concentra la sua attività, e spesso stranieri, Champagne in testa. Mentre i vini italiani a volte tengono, più spesso rallentano, anche per le denominazioni più blasonate, mentre si registra sempre più netta l’avanzata di bianchi rispetto ai vini rossi, anche al netto della stagionalità estiva. Semplificazione estrema di un quadro ben più complesso, che arriva dalle interviste di WineNews ai vertici di alcune delle più importanti realtà della distribuzione di alta gamma in Italia.
Vino News24- 23 agosto
L’11 settembre primo summit del neonato team di alto livello per discutere, assieme alle organizzazioni di settore, sfide, opportunità e strumenti da adottare per rilanciare un settore che incide per 130 miliardi sul Pil europeo. Un think thank per progettare in modo condiviso il futuro del settore vitivinicolo europeo e far fronte alle sfide dei mercati mondiali. È il nuovo strumento operativo lanciato dalla Commissione Europea, un gruppo di alto livello costituito da rappresentanti degli stati membri in grado di governare sfide e opportunità di mercato per rilanciare un comparto che sta attraversando non poche difficoltà. Il primo summit, a cui sono state invitate anche le organizzazioni degli stakeholder, è in programma l’11 settembre, data in cui si discuteranno prospettive e strumenti da adottare nel medio-lungo termine. L’UE risponde quindi in modo concreto alle sempre più numerose sollecitazioni arrivate dal settore vitivinicolo europeo, leader mondiale nella produzione (60%), nel consumo (48%) e nel valore esportato (60%). Un patrimonio culturale, prima ancora che economico, che genera 3 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti a tempo pieno, e che contribuisce con circa 130 miliardi di euro al Pil dell’UE, compreso il valore diretto e indotto generato lungo l’intera catena di approvvigionamento.
Beverfood- 21 agosto
Secondo le prime previsioni pubblicate dal Ministero dell’Agricoltura, la Francia dovrebbe produrre tra 40 e 43 milioni di ettolitri di vino nell’annata 2024, con un calo stimato tra il -16% e il -10% rispetto al 2023 e tra il -10% e il -3% rispetto alla media quinquennale. Ci sono buone probabilità, quindi, per l’Italia di riprendersi il primato produttivo perduto nel 2023 a favore della Francia, sebbene sia ancora troppo presto per fare previsioni. Sempre che la Spagna, le cui prime stime sono in crescita del +20% verso i 39,7 milioni di ettolitri, non abbia la meglio sugli storici competitor.
Federvini- 19 agosto
Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è stato pubblicato il testo della c.d. Nature Restoration Law approvata negli scorsi mesi dal Parlamento europeo. In particolare, il provvedimento è finalizzato al recupero degli ecosistemi degradati, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e al miglioramento della sicurezza alimentare all’interno del territorio europeo. Il Regolamento entrerà ufficialmente in applicazione a partire da domenica 18 agosto 2024. Gli Stati membri avranno a disposizione due anni per preparare i propri piani nazionali che dovranno contenere le misure previste o già messe in atto per il raggiungimento degli obiettivi di recupero dei territori.
Sky Tg24 - 17 agosto
Anche se, secondo le elaborazioni dell'Osservatorio Uiv-Ismea su base Nielsen-IQ, nel carrello della spesa degli italiani c'è meno vino, a quelli frizzanti, in particolare il prosecco, gli italiani non sembrano voler rinunciare. Un motivo in più per difendere quaesto prodotto di punta del made in Italy, E, come riportato da Repubblica, l’accordo di collaborazione strategica siglato tra Microsoft Italia e l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) sembra andare proprio in questa direzione. L’intesa è finalizzata per sviluppare progetti innovativi basati sull'intelligenza artificiale, mirati a contrastare la contraffazione dei prodotti italiani.
Wine News 24- 14 agosto
Con un mercato del vino che lancia qualche debole segnale positivo, almeno all’export e nel fuori casa, ma che di certo non corre, almeno nei volumi, e con una vendemmia 2024 piuttosto precoce che, partita dalla Sicilia, sta prendendo il via in molti altri territori del Centro-Sud Italia (dalla Maremma Toscana alla Puglia), con la necessità per le aziende, di fare spazio in cantina, ad oggi, almeno sull’ultima analisi WineNews, ad aprile 2024, sembrano tenere i prezzi degli sfusi delle principali denominazioni, almeno a guardare quelle principali delle tre grandi Regioni del vino italiano come Veneto, Piemonte e Toscana, che pesano per oltre la metà del valore alla produzione e all’export, secondo i listini più aggiornati delle varie Camere di Commercio di competenza dei territori, ma anche dei vini comuni, secondo Ismea. Quotazioni che, come sempre ricordiamo, si intendono franco cantina ed Iva esclusa, e che, in fase di contrattazione reale, possono essere anche ben diverse a seconda della qualità della partita in oggetto, ma anche delle necessità di chi compra e di chi vende. In ogni caso, l’Amarone della Valpolicella, stabile nei suoi valori, e Bolgheri, in leggerissimo arretramento, restano i vini più preziosi, superando i 1.100 euro ad ettolitro, con le quotazioni massime, mentre tra i top in valore cedono qualcosa Barolo e Brunello di Montalcino, pur restando con i massimi intorno a “quota 1.000” con le ultime annate in commercio (con il rosso toscano che, però, vede quotazioni ben più basse per il vino della vendemmia 2023, ancora “atto a divenire”, ndr).
COMUNICATO STAMPA- 12 agosto
Buone aspettative per la vendemmia 2024. Primavera ed estate giocano in squadra per arrivare ad una raccolta di qualità La vendemmia che sta arrivando si annuncia positiva, ed è stata la primavera a dettare le carte dell’annata. Tra marzo e maggio il nord e il centro d’Italia hanno registrato precipitazioni sopra la media e in tanti territori è stato necessario un lavoro extra in vigna. Comunque sia, i produttori sono tutti d’accordo nel sottolineare che i primi mesi del 2024 hanno incrementato le riserve idriche nei suoli. Diverso l’andamento climatico nelle regioni del sud dove le nuvole sono state avide di pioggia e i viticoltori si stanno preparando per una vendemmia precoce dopo lunghi mesi di sole e caldo. Oggi l’estate è ovunque la padrona: nonostante le prossime settimane siano come sempre cruciali, in generale la raccolta sembra essere in linea con i tempi, e all’insegna di qualità e quantità soddisfacenti. Vediamo nel dettaglio… ALTO-ADIGE A Cantina Terlano e Cantina Andriano (rispettivamente 190 ettari e 80 ettari totali) che si guardano da un lato all’altro della valle dell’Adige, Rudi Kofler, enologo di entrambe le cooperative sociali, racconta che l'annata 2024: “la primavera è stata piovosa e fresca fino alla fine di giugno e questo ha impegnato molto i viticoltori in vigna. Grazie a un lavoro mirato e diligente sulla fogliazione e agli sforzi professionali dei nostri soci, i vigneti hanno oggi un aspetto molto buono. L'attuale clima caldo e soleggiato sta portando avanti la maturazione delle uve e promette una ottima qualità”. L'inizio della vendemmia è previsto con circa 5-7 giorni di ritardo rispetto all'anno scorso. Thomas Scarizuola, Kellermeister di Cantina Kaltern (440 ettari), racconta di un anno fresco con precipitazioni abbondanti che ha comportato una gestione attenta e ben coordinata del parco vitato. La quantità di produzione prevista è inferiore rispetto all'anno precedente ma “la qualità si prevede molto buona: le viti stanno portando i grappoli a maturazione con calma e con la giusta concentrazione”. L’inizio di vendemmia è previsto nella seconda settimana di settembre. TRENTINO A Cembra Cantina di Montagna, che conta un parco vitato di 300 ettari ad un’altitudine che raggiunge i 900 metri slm, le piogge record di primavera (le precipitazioni totali da inizio anno sono ben oltre i 1.000 mm) hanno finalmente lasciato spazio ad un meteo stabile e soleggiato. “L’esperienza e la dedizione hanno permesso ai viticoltori di Cembra di mantenere una buona sanità dei grappoli” spiega l’enologo Stefano Rossi. Dal punto di vista quantitativo “ci aspettiamo una diminuzione, mentre dal punto di vista qualitativo ci sono tutti gli elementi per una buona vendemmia… che potrebbe iniziare gli ultimi giorni di agosto o i primi di settembre” conclude. Anselmo Guerrieri Gonzaga, proprietario di San Leonardo, descrive così la 2024: “le abbondanti precipitazioni tra maggio e giugno hanno rallentato la fase vegetativa e ci hanno obbligato ad un'attenzione davvero maniacale nella gestione della campagna. Da luglio, per fortuna, il sole ha cominciato a splendere ed il calore ha fatto vegetare in maniera corretta le piante ed ora ci troviamo in una situazione di perfetto equilibrio. L'uva ha cominciato ad invaiare verso la fine di luglio. Prevediamo una vendemmia piuttosto abbondante per i rossi mentre per i bianchi potremmo subire un calo nell'ordine del 10%. Riguardo alla qualità, si vedrà – come al solito - a vendemmia finita! LOMBARDIA Per Conte Vistarino, 100 ettari vitati in Oltrepò Pavese, l’annata 2024 ha visto mettere in campo tutte le conoscenze e i mezzi a disposizione dell’uomo per contrastare un andamento climatico complesso, frutto anche del cambiamento climatico. “A una primavera piovosa, infatti, ha fatto eco un’estate calda e umida che ha portato una maturazione delle uve disomogenea” spiega Ottavia Vistarino. “Prevediamo una riduzione quantitativa ma siamo fiduciosi di poter vinificare singole partite di Pinot Nero, Riesling e Chardonnay di assoluta eccellenza, grazie ad una vendemmia di alta selezione, organizzata su più stacchi in vigneto alla ricerca della perfetta maturazione e dei grappoli migliori. Questa selezione prosegue anche in cantina grazie al selezionatore ottico degli acini”. L’avvio della vendemmia del Pinot Nero è previsto dopo la terza settimana di agosto, in ritardo di alcuni giorni rispetto alla media degli ultimi anni. PIEMONTE Federica Boffa di Pio Cesare (75 ettari) descrive un’annata positiva: “l’inverno è stato mite e privo di precipitazioni. Fortunatamente la primavera ha portato piogge ad intermittenza fino alla fine di giugno e le temperature dei mesi di aprile e maggio si sono mantenute al di sotto delle medie stagionali. Tutto ciò ha contribuito a riportare alla normalità il livello delle falde acquifere dopo la siccità degli ultimi anni. Il germogliamento della vite è cominciato verso il 10 marzo, ma è proseguito lentamente, fino alla fine di giugno per poi presentare un’accelerazione a luglio quando i valori termici sono tornati a livelli elevati. La parete fogliare molto folta e ricca di clorofilla, sta lavorando ad una perfetta maturazione tecnologica e fenolica dell’uva. Ci aspettiamo una vendemmia dai tempi canonici per la nostra zona, quindi l’inizio è previsto entro la prima decade di settembre con i vitigni a bacca bianca per concludere probabilmente nella seconda metà di ottobre con il Nebbiolo”. LIGURIA Diego Bosoni, produttore di Lvnae, fa il punto riguardo ai Colli di Luni: “La stagione è partita altalenante ma grazie al microclima favorevole (il rapporto mare/montagna con la sua costante ventilazione, ci aiuta sempre!) e al lavoro di precisione in vigna, siamo arrivati a luglio con vigneti sani e rigogliosi. Adesso il sole c’è e con continuità, le riserve idriche ci sono perché è piovuto abbastanza nei mesi precedenti, e le uve stanno andando a maturazione in maniera ottimale e con un ottimo rapporto di quantità e qualità. Andremo a raccogliere tra la prima e la seconda settimana di settembre”. TOSCANA CHIANTI CLASSICO Ricasoli 1141 è tra le aziende-icona del territorio e conta su oltre 240 ettari vitati tra 250 e 500 metri slm. Qui, dopo un inverno e una primavera piovose, l’estate si fa sentire e Francesco Ricasoli dichiara: “il buon accumulo idrico creatosi nei mesi invernali e primaverili sta aiutando le piante a portare avanti l’invaiatura. Le elevate temperature del mese di luglio e l’inizio di agosto stanno però mettendo a dura prova le viti, che comunque ad oggi non mostrano segni di sofferenza”. Fondamentale è stata la gestione dei suoli e della parete vegetativa ma, conclude il produttore: “ideale sarebbe una pioggia rinfrescante da qui alla fine di agosto”. Castello di Querceto ha 65 ettari di vigneti tra i 400 e i 530 metri slm. Simone François parla di “annata armonica”. La stagione 2024 si è sviluppata con un risveglio vegetativo rallentato dalle basse temperature di aprile e con una primavera piuttosto piovosa, ma senza problemi da un punto di vista fitosanitario. “L'estate è calda e la maturazione è nei tempi standard. La quantità presente oggi sulle piante è abbondante e prevediamo un diradamento per garantire una perfetta maturazione ed un'ottima qualità delle uve che verranno raccolte, in particolare per il sangiovese”. La Massa dispone di 22 ettari nella Conca d'Oro di Panzano in Chianti. Il produttore Giampaolo Motta e il direttore tecnico Francesco Mazzi raccontano: “L’inverno è stato mite. Abbondanti piogge (nei primi 6 mesi ne è caduta circa 400 mm) hanno creato una buona riserva idrica complicando l’organizzazione delle lavorazioni in campagna ma senza danni. Germogliamento in leggero anticipo e ottimo sviluppo vegetativo delle piante. Luglio ha visto un meteo soleggiato e caldo con temperature stabilmente sopra 32° che ha portato qualche segno di stress termico sui vigneti più esposti. Per la vendemmia, dipenderà molto dal meteo di agosto. Speriamo che le temperature calino un po’ e che qualche sano temporale estivo venga a idratare piante e uva. Al momento le rese sembrano nella media, con un leggero anticipo su invaiatura/maturazione. Incrociamo le dita!” Il Chianti Classico Gran Selezione Ipsus nasce a Il Caggio, presso Castellina in Chianti, in 6,5 preziosi ettari di sangiovese. Qui Giovanni Mazzei afferma che “a livello di maturazione siamo in linea con le ultime annate. Il periodo prolungato di piogge tra maggio e giugno ha permesso di raccogliere una ottima riserva di acqua nel terreno e si vedono, in queste ultime settimane, i benefici sulle piante che abilmente si adattano alle alte temperature. Infatti, nonostante le diverse settimane di assenza di pioggia e con picchi elevate di temperatura le piante dimostrano un ottimo stato fisiologico, con colori accesi e senza stress. La qualità delle uve ‘al momento’ è eccezionale e si prevede anche una produzione buona in termini quantitativi. Aspettiamo con gioia la 6° vendemmia del nostro Sangiovese al Caggio.” Bertinga si trova a Gaiole in Chianti. Elisa Ascani, direttore di produzione dell’azienda, gestisce 20 ettari a conduzione biologica, tra Sangiovese e Merlot e commenta così: “stagione con germogliamento molto precoce, poi i mesi di maggio e giugno sono stati molto piovosi. A luglio le piogge sono totalmente cessate ed è iniziato un caldo con alte temperature anche di notte, che ancora persiste. La fioritura e l’allegagione sono andate bene e abbiamo una buona quantità di uva. Adesso aspettiamo qualche pioggia per la corretta maturazione.” COLLINE PISANE Badia di Morrona dispone di oltre 110 ettari vitati ai piedi di Terricciola. Qui Filippo Gaslini Alberti conferma: “grazie alle piogge nei mesi invernali e a inizio primavera le piante sono riuscite a portare un discreto carico di uva. L’invaiatura è cominciata a fine luglio (in lieve ritardo). Il gran caldo degli ultimi 15 giorni si è fatto sentire ed alcune piante hanno rallentato il loro sviluppo. Si preannuncia comunque una vendemmia discreta sia a livello quantitativo che qualitativo”. MAREMMA Ettore Rizzi, direttore tecnico di Fattoria Le Pupille dichiara: “la 2024 per noi si prospetta molto bella. L’andamento stagionale è stato abbastanza equilibrato, piogge decisamente abbondanti rispetto alla media stagionale, temperature nella norma e bellissime escursioni termiche fino alla prima metà di luglio. La seconda metà di luglio è stata invece impegnativa per alte temperature. Le varietà bianche arriveranno in cantina a partire dal 12 agosto. Le varietà rosse ad oggi sono molto belle e le stiamo monitorando. Vediamo come si svilupperà la seconda metà del mese e incrociamo le dita per una piccola pioggia che allunghi le maturazioni e lavi le nostre preziose uve”. Brando Baccheschi Berti produttore di Castello di Vicarello, in Maremma, parla di condizioni climatiche particolari e favorevoli: “Le piogge tra fine inverno, inizio primavera e poi a giugno, hanno avuto un impatto positivo: non hanno solo rimpinguato le falde acquifere, ma hanno anche favorito lo sviluppo delle uve che stanno crescendo in ottima forma. Adesso, le temperature diurne sono elevate ma non eccessive, e le notti sono fresche. Questa escursione termica sta avendo un effetto positivo sulla qualità delle uve. Si prevede una vendemmia anticipata e contemporaneamente qualità delle uve eccellente”. VAL D’ORCIA I vigneti di Tenuta di Trinoro si estendono a Sarteano, in Val d’Orcia. L’enologo Lorenzo Fornaini racconta: “L'annata è iniziata con un inverno mite e generoso in piogge. Le vigne si sono risvegliate precocemente, tuttavia ad aprile un ritorno d'inverno ci ha indotto a usare i ventilatori antigelo che rispetto al vecchio metodo delle "candele", permettono di essere tempestivi, ridurre il personale, l'impatto ambientale e soprattutto danno la possibilità di intervenire per tante notti consecutive. La primavera è poi proseguita con maggio e giugno freschi e piovosi. Un luglio tropicale con temperature fino a 35 gradi, ha portato la vite a consumare le riserve idriche precedentemente immagazzinate. Il 4 agosto una grandinata ha colpito alcune zone dei nostri vigneti, con una perdita che si aggira attorno al 20-30% della produzione, ma la qualità c'è e sappiamo da altre esperienze che le nostre vigne, ormai arrivati a una certa età, sanno reagire bene. Siamo quindi fiduciosi per la vendemmia del 2024. SICILIA Dall’Etna, abbiamo la testimonianza di Vincenzo Lo Mauro, direttore di Passopisciaro, una delle tenute pioniere del territorio con vigne che arrivano ad un’altitudine di 1000 metri.“L’annata fino ad ora si presenta molto calda e siccitosa costringendoci ad una irrigazione notturna di alcuni dei nostri vigneti (chardonnay in particolare). Registriamo un anticipo di invaiatura di circa 10 /14 gg. Nonostante le temperature che hanno raggiunto i 40°, le nostre piante si presentano in ottimo stato vegetativo e con un frutto eccellente. Sono per lo più viti vecchie che ben resistono alla siccità, ristorate in questi ultimi tre giorni da qualche millimetro di ‘miracolosa’ pioggia! Prevediamo un inizio della raccolta di uva chardonnay nell’ultima decade di agosto e poi a seguire attenderemo ottobre per i Nerello Mascalese”. PUGLIA Tenuta Liliana si trova in Salento, a Parabita e Antonio e Liliana Intiglietta testimoniano, con la loro voce, l’andamento climatico di una delle zone più a sud della penisola. Raccontano di un inverno mite e poco piovoso, cui è seguita una primavera con temperature più alte rispetto alla media; luglio ha registrato temperature elevate. Attualmente i vigneti, 13 ettari a circa 200 metri slm, sono nella fase di invaiatura. “L’irrigazione di emergenza è stata ripetutamente utilizzata in questa stagione per garantire uno sviluppo vegetativo senza eccessivo stress”, dicono. “Probabilmente la vendemmia avverrà dopo il 15 settembre; ci aspettiamo quantità nella media e qualità ottima”.
National Geographic- 9 agosto
The rolling hills of Sicily, once a patchwork of sun-dappled citrus groves and ancient olive trees, have long been the heart of Italy’s iconic agricultural landscape. Underneath the cerulean sky, fields of golden wheat sway in the warm breeze, and the scent of blooming lemon blossoms fills the air in spring. Yet this picturesque scene is undergoing a dramatic transformation. As climate change accelerates, shifting weather patterns are slowly reshaping these verdant landscapes into something altogether unexpected: a tropical paradise. Facing rising temperatures and increasingly unpredictable rainfall, some Sicilian farmers are trading their traditional crops for exotic fruits like mangoes, avocados, bananas, and papayas, heralding a new era in Italian agriculture. Sicily may be just the first European region to grapple with an expanding tropical climate, showing the rest of the continent what it means to adapt to a changing planet.
Bargiornale- 8 agosto
In occasione della Giornata Internazionale della Birra torna il CIB di AssoBirra che in questa edizione indaga il rapporto tra turismo e birra nel Belpaese. La bionda più amata si conferma volano per il turismo enogastronomico e simbolo di condivisione, libertà e relax nell'immaginario collettivo degli italiani. Birra e turismo, produzioni locali e sostenibilità elementi chiave per la crescita: la parola a Roberta Garibaldi, Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Più di una semplice bevanda, la birra è un vero e proprio simbolo della cultura estiva italiana. Favorisce il turismo enogastronomico, promuove l’interesse per le tradizioni locali e crea momenti di socialità e condivisione. Ma non solo: la birra accompagna anche i momenti di relax, diventa emblema di libertà e spensieratezza, soprattutto per i più giovani, e trasporta in vacanza anche chi non lo è. Eventi a tema birra, come festival e tour nei birrifici, riscuotono grande interesse, confermando la centralità della “bionda” nelle esperienze turistiche, culturali e sociali associate all’estate, periodo che la metà degli italiani sceglie di trascorrere nei confini nazionali, prediligendo percorsi enogastronomici.
Wine News- 6 agosto
Sul palcoscenico internazionale delle Olimpiadi, insieme al talento degli atleti italiani, sono scesi in campo anche i nostri vini: oggi Casa Italia, l’hospitality house del team tricolore allestita presso Le Pré Catelan nella capitale francese, è stata il palcoscenico dell’incontro “I vini italiani fanno squadra a Parigi”, promosso da LT Wine & Food Advisory, società che ha selezionato le etichette per conto del Comitato Olimpico nazionale. Al convegno hanno partecipato esponenti delle istituzioni (Matteo Zoppas, presidente Ice, e Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura), sportivi (Luigi Busà, medaglia d’oro a Tokio), nomi di primo piano del panorama enologico nazionale (Renzo Rosso, Stefano Benini Frescobaldi, Igor Boccardo, Guido Damilano, Lorenzo Tersi), chef di prestigio (Davide Oldani, che ha curato i menu di Casa Italia), e due firme di punta del giornalismo agrifood, Luciano Ferraro (Corriere della Sera) e Giorgio Dell’Orefice
Wine News- 4 agosto
Il 2024 è iniziato allo stesso modo del 2023, con un calo generalizzato dei volumi in quasi tutti i principali mercati, che restano in sofferenza a causa soprattutto della difficoltà di smaltire le eccedenze di stock. Detto questo, molti operatori del settore si aspettano un riallineamento fra import e consumi dopo l’estate”. A parlare è Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, in un punto che ha dedicato al settore del vino italiano. Se nel primo semestre di quest’anno il mercato internazionale “è ancora fiacco”, Pantini evidenzia però che “sono ripartite le importazioni di vino in Nord America, in particolare in Canada, e tiene il passo la Gran Bretagna e qualche segnale positivo arriva dalla Cina, pur considerando che si tratta di un mercato estremamente complesso, con oscillazioni rilevanti che rendono arduo ogni pronostico”. Se le vendite nella grande distribuzione “mostrano ancora segno negativo, anche perché il consumatore italiano deve fare i conti con una capacità di spesa che negli ultimi anni si è indebolita”, il responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma evidenzia che “va meglio, invece, il settore della ristorazione, che aveva già chiuso bene il 2023 e ha mantenuto lo stesso impulso nei primi mesi del 2024”, dove ha influito il ritorno dei turisti stranieri, “che per numero di presenze hanno superato gli italiani, trainando il consumo di vino fuori casa”.
Dagospia - 3 agosto
Una vera e propria cantina per la produzione e la conservazione del vino di oltre 1800 anni fa. E' l'eccezionale rinvenimento della 17esima campagna di scavi presso la villa romana di Aiano, risalente tra il IV e il VII secolo d.C. nel territorio di San Gimignano (Siena) celebre tutt'oggi anche per il vino Vernaccia. La ricerca archeologica ha inoltre confermato quanto gia' ipotizzato sulla grande estensione della villa, circa 10mila metri quadri di cui riportati alla luce solo la meta', indagata dal 2005 dall'Universite' Catholique de Louvain (Belgio) in collaborazione con l'amministrazione comunale di San Gimignano, sotto la direzione scientifica di Marco Cavalieri, ordinario di Archeologia romana e Antichita' italiche presso l'ateneo belga.
Dagospia - 2 agosto
BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO -Verbosità inutili, metafore incomprensibili e complicazioni “terminologiche” nel mondo del vino sono problemi di cui parlare e occuparsi, dato che le parole - anche nel nostro settore - sono molto importanti. [...] E così sull’onda del trend si determina il gusto e si scopiazzano molti stili. Valentini, Gravner e Lino Maga vantano numerosi tentativi di imitazione, per citare un noto claim di la Settimana Enigmistica. In pratica attraverso terminologie poco comprensibili ma dilaganti si orienta il gusto del consumatore, le scelte e quindi anche lo stile produttivo. Quando si parla di vino (e non solo, aggiungo io a costo di apparire scontata) occorre esprimersi in modo chiaro, al fine di incuriosire, attrarre, avvicinare le persone. Lo dico pensando soprattutto alle nuove generazioni. A questo proposito, tra le espressioni più in voga e dilaganti che vorrebbero spiegare l’esperienza sensoriale in un calice di vino troviamo: “bello teso”, “verticale”, “dritto”, “minerale”, “sapido” (o salino), “ha una bella acidità (la quale presa da sola fuori da un rapporto di equilibrio con alcol e frutto, tanto bella non è), “vino croccante” e via dicendo fino a cogliere metafore sfrenate, vere e proprie stravaganze. [...] La comunicazione del vino dovrebbe essere molto più semplice. L’utilizzo di espressioni di moda sul filo della figura retorica rischia infatti di produrre due pessimi risultati. Da una parte allontana, perché è evidentemente una divulgazione troppo tecnica per essere popolare; dall’altra induce un vocabolario diffuso soltanto tra una schiera di giovani sommelier e addetti ai lavori. Linguaggio utilizzato quasi come forma di slang per farsi capire da un circolo ristretto e viene ripetuto in maniera tantrica; una sorta di mantra, diciamo. [...]
Food Affairs- 1 agosto
Si chiama “Perledellago” ed è la nuova sfida della Perla del Garda, cantina di Lonato (Brescia) guidata da Giovanna Prandini che consolida la crescita sostenibile guardando a nuove opportunità di mercato con la novità del vino in lattina, formato molto diffuso all’estero, meno in Italia. La novità guarda alle giovani generazioni di consumatori che hanno un difficile approccio al vino, anche se lo apprezzano, ad esempio come ingrediente della mixology. Dal punto di vista enologico, si tratta di un vino a base di uve Turbiana, identitario del territorio e certificato. Non rientra nella denominazione perché il disciplinare non contempla, al momento questo formato.
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Navigando-settembre 2024
LinkedIn- Sébastien Poulin – 7 settembre Come possiamo raffreddare le nostre città? Le estati sempre più calde stanno trasformando le nostre città in veri e
Navigando-agosto 2024
Botte Scolma – Comunicato stampa A Botte Scolma, ma a passione piena. Un appuntamento unico per celebrare degnamente la Malvasia, il vitigno re della Planargia.
Navigando-luglio 2024
Aska News- 30 luglio “Il 2024 è iniziato allo stesso modo del 2023, con un calo generalizzato dei volumi in quasi tutti i principali mercati,
Navigando-giugno 2024
Decanter- 30 giugno Newly released results for the Decanter World Wine Awards (DWWA) 2024 include 117 coveted Platinum medals, representing just 0.64% of all wines
Navigando-Aprile 2024
LinkedIn – Foodiverso di Paolo Caruso- 30 aprile Tempo fa sulle televisioni italiane andava in onda uno spot della Regione Siciliana che aveva come tema:
Low e NoAlcol futuro o moda passeggera?
Promessa, sfida, moda o cambiamento: il low/no alcol spopola tra i giovani. Oltre alla suggestiva ipotesi di un presente più leggero e senza eccessi, ci