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Dalle Dolomiti della Val Gardena a Padova con zuppe d’orzo, cavolo fermentato, speck e spritz

Tempo di lettura: 3 minuti

Sedicesima tappa – Si arriva a San Cristina Val Gardena

Il percorso: tappa di alta montagna, ma spezzata dalla valle dell’Adige e dell’Isarco che la rendono composta da tre parti. Montagna, con Foscagno e Stelvio (Cima Coppi); pianura, da Prato allo Stelvio fino a poco dopo Bolzano; montagna con la salita di Passo Pinei e il finale in Val Gardena dopo Santa Cristina. Tappa che si svolge su strade con carreggiata abbastanza larga e in buon stato. Da segnalare le gallerie dello Stelvio in salita dopo Bormio e quelle in discesa (ampie e illuminate) a Foresta/Forst prima di Merano. Ultimi 3km quasi tutti in salita ad eccezione della breve discesa che porta dal centro di Santa Cristina al ponte (-2km) dove inizia lo strappo finale. Strappo di pendenza media attorno al 12% con punte del 16% nella parte iniziale con stretti tornanti. Retta finale di 100m su asfalto larghezza 6m.

In tavola San Cristina Val Gardena: la tradizionale “panicia”, zuppa d’orzo con verdure e carne; i “crafuncinis”, ravioli ripieni di spinaci; i canederli locali chiamati “bales”; gli gnocchi di patate dolci al papavero, gli “gnoc de pavé”, la “jufa”, una sorta di budino al latte; “grosti i craut”, frittelle di pasta di patate con i crauti; lo speck servito con il pane secco, “ciociul con pan sech”.

 

Diciassettima tappa – Da Selva di Val Gardena a Passo Brocon

Il percorso: Tappa di montagna breve e intensa. Dopo il passaggio sul Passo Sella e la discesa lungo le valli di Fassa e di Fiemme fino a Predazzo si concatenano salite e discese impegnative senza soluzione di continuità. Si scala il Passo Rolle seguito dal Passo Gobbera e dopo Canal San Bovo la prima scalata al Passo Brocon dal versante Nord. Passaggio alla zona di arrivo e discesa ampia e veloce fino a Castello Tesino e Pieve Tesino dove inizia la ripida salita finale. Ultimi km in salita. La parte ripida dell’ultimo GPM termina a 2km con pendenze superiori al 10%. Seguono tratti quasi piani e tratti in salita. Ultimi 500m in leggera ascesa. Retta finale di 100m su asfalto larghezza 6m.

A tavola a Selva di Val Gardena: Zuppa d’orzo “Panicia”, sfoglie di patate con crauti “Grosti da patacca y craut”, la cosa “Jufa”, le mezzelune agli spinaci “Crafucins da una verga”, il pane alla frutta “Fuiacia”.

Vini: Gewurztraminer, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot Bianco, lagern, Pinot Nero, Schiava.

A tavola nel Passo Brocon: “Le Verde”, derivato da un processo di fermentazione particolare del cavolo cappuccio in mastelli di legno; i piccoli frutti quali fragole e fragole, more, lamponi e mirtilli, ribes bianchi o rossi; il formaggio prodotto con antico sistema artigianale dai malghesi e dai pastori.

 

Diciottesima tappa: da Fiera di Primiero a Padova

Il percorso: Tappa con una sola asperità all’inizio (GPM a Lamon) seguita da circa 150 km pianeggianti costantemente a scendere. Si percorrono strade prevalentemente rettilinee con carreggiata di larghezza variabile, intervallate dai centri abitati dove sono presenti i consueti ostacoli al traffico.

Ultimi km pianeggianti caratterizzanti da due curve nell’ultimo chilometro a spezzare i rettilinei. L’ultima ampia curva immette in Prato della Valle dove il rettilineo d’arrivo misura 450 m su asfalto larghezza 9 m.

In tavola a Fiera di Primiero: La “Rosella”, cagliata fresca prodotto dal Caseificio di Primiero, solitamente servita insieme a polenta, luganega (salsiccia) e funghi; i canederli (a inizio settembre nel vicino paese di Imer è organizzata la Knodelfest, festa dedicata ai canederli)

In tavola a Padova: Lo spritz, long drink aperitivo a base di prosecco, bitter amaricante e seltz; i bigio (pasta fresca di grano duro) al ragù di anatra; oca in “onto” (in unto), detta anche “poco in pignatta”; la pazientino, dolce multistrato risalente al Seicento.

Vini: Colli Euganei Fior d’Arancio DOCG, in versione sia ferma sia passita o spumantizzata.

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Paolo Pinto

Paolo Pinto, 40 anni, è titolare dell’agenzia di pubblicità ed eventi "Double P communication" e direttore responsabile di Ruvesi.it

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