Pochi consigli essenziali aiutano a non sbagliare (dove bere e come servire al meglio)
di Clara Maria Iachini
Quante volte vi siete chiesti quale sia il calice giusto per il vino che volete servire a tavola? Quanto conta la parte estetica, quando si apparecchia una tavola importante? Diciamo che quest’ultima è una componente fondamentale, senza dimenticare però che il calice deve essere assolutamente funzionale alla degustazione. Il calice è sicuramente un oggetto di decorazione e deve avere una piacevole presenza sulla tavola. Ormai in commercio ne troviamo di tutti i tipi, più o meno classici, dal design accattivante, con forme stravaganti e particolari, senza dimenticare però che devono rispettare alcune linee generali, almeno sulle dimensioni.
Il calice giusto
Di seguito alcune semplici linee guida per scegliere il calice giusto. Se in casa non li avete di tutti i tipi è comprensibile; in qualsiasi caso cercate di adattarli con dei piccoli suggerimenti e delle regole base che dovete tenere a mente.
- A seconda che il vino scelto per la cena sia bianco, rosso, uno spumante o passito o liquoroso, dovete necessariamente utilizzare calici diversi.
- Vietati i calici colorati, devono avere un’ottima trasparenza. Ricordiamoci che il primo contatto con il vino è visivo, è fondamentale poter apprezzare i colori e le altre caratteristiche del vino, quando lo degustiamo.
- Il materiale deve essere di vetro (ossido di silicio), meglio ancora se vetro cristallo (ossido di silicio a cui viene aggiunto ossido di piombo in una bassa percentuale). Fate attenzione, questi ultimi sì sono belli ma altrettanto fragili e delicati. In commercio si trovano a prezzi non economici, ma una volta messi in dispensa avrete fatto decisamente un ottimo investimento e una bella figura con i vostri ospiti.
La forma del calice
Anche le forme dei calici da vino sono fondamentali. Cercheremo di suddividerle per le tipologie più frequenti; diversamente se dovessimo tenere conto di tutte le diversità dei vini, la scelta del calice sarebbe sicuramente più elaborata.
- Per i vini giovani (bianchi, rossi e rosati), utilizzeremo un calice di medie dimensioni per permettere al vino di amplificare i profumi delicati, freschi e poco intensi.
- Se abbiamo invece un vino bianco di vecchia annata e più strutturato, magari affinato in legno, sceglieremo un calice grande e ampio in modo da permettere ai sentori di aprirsi e sprigionarsi.
- Per i vini rossi a seconda che il vino sia di media o complessa struttura, adopereremo un calice “Balloon”, molto largo e ampio come un palloncino, con il bordo in genere più basso, in modo da permettere al naso di avvicinarsi di più all’interno del bicchiere e apprezzarne i profumi.
- Per i vini spumanti, impiegheremo un calice “Tulipano”, che ormai ha sostituito la vecchia e classica “Flûte”, in caso non l’aveste a disposizione, un calice di media grandezza, come per i vini bianchi strutturati, andrà più che bene. La forma del tulipano esalta il perlage e la brillantezza del vino.
- Se siete degli inguaribili romantici, la tradizionale “Coppa da Champagne” ormai non più utilizzata, farà sempre la sua elegante figura.
- Per chiudere in bellezza la vostra cena, se servirete dei passiti con il dolce o dei vini liquorosi, dovrete scegliere un calice di piccole dimensioni con la pancia larga e ampia per far diffondere al meglio i profumi intensi.
Un ultimo consiglio: per una giusta e appropriata conservazione i calici vanno lavati con acqua corrente e con pochissimo detergente; è importantissimo sciacquare bene per poi asciugarli con un panno di lino, prima di riporli.
Anche se non siete degli esperti di vino, seguendo questi piccoli consigli, avrete imparato a servire il vino in maniera corretta.