Cosa è e come è fatto un vino vegano? È importante sapere che l’assenza di prodotti di origine animale deve accompagnare tutte le fasi di produzione del vino
Oggi è il World Vegan Day. L’1 novembre infatti si celebra l’alimentazione senza derivati animali: una scelta etica, di salute, ma anche di attenzione all’ambiente che interessa i cibi ma che tocca da vicino anche il mondo delle bevande, vino compreso. Secondo il rapporto Eurispes 2021 il 2,4% della popolazione ha eliminato tutti i derivati animali dalla propria tavola. La maggior parte dei quali, il 23,1%, ha dichiarato che uno dei maggiori driver nella scelta sono state le ragioni ambientali e la salvaguardia del pianeta. Ancora prima delle motivazioni salutistiche (21,3%) e animaliste (20,7%).
Cresce in Italia, al contempo, anche la platea dei produttori di vini vegani ovvero prodotti senza alcuna componente di origine animale, in linea con la filosofia Vegan. Vero è che il vino è già un prodotto vegetale di per sé , ma per produrlo si usano prodotti come albumina, caseina e colla di pesce, ovvero chiarificanti che servono a renderlo più limpido. In alternativa si può ricorrere agli stessi lieviti di fermentazione oppure ad alcuni derivati dai legumi o all polvere di roccia (come la bentonite). Prima ancora di andare in cantina però le attenzioni devono nascere nel vigneto, dove vanno utilizzati prodotti naturali per i trattamenti e la concimazione (pensiamo al compost vegetale ad esempio).
Un fenomeno dunque che va allargandosi sempre più, ma a cui manca uno standard internazionale. Infatti, al contrario dei prodotti biologici, quelli vegani non devono rispettare una normativa fissa, regolata a livello comunitario o nazionale. In assenza di regole ufficiali di riferimento, dunque, le aziende che producono vino vegano si autocertificano oppure si affidano a un organismo terzo, come la certificazione rilasciata da A.V.I. LABEL VEG (Associazione Vegetariana Italiana) o quella di VeganOk. La definizione europea del significato di “vegano” invece è consultabile sul sito www.veganstandard.eu.
Non ci sono dati recenti in merito alla produzione e al consumo di vino vegano in Italia. L’ultima indagine più esaustiva è del 2017 ed è stata condotta proprio da VeganOk. Secondo questo rapporto le aziende vitivinicole che hanno scelto di aderire all’omonimo standard si localizzano principalmente in Toscana (28%), Abruzzo (20%) e Piemonte (17%) con una buona presenza nel Trentino e in Sicilia. Considerate le diverse certificazioni, nel 2017 l’Osservatorio stimava che il giro d’affari del vino vegano si aggirasse intorno ai 6 milioni di euro. Su base mondiale è invece di questi mesi il fatto che emerge dallo studio di Trasparency Market Research che sostiene che il mercato globale veg e bio entro il 2030 varrà 30 miliardi di dollari.