Tre uomini e un’idea: la leggerezza del carbonio per un vino che “pesi” meno sul pianeta

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Dal mondo delle supercar alla cantina di Gianni Tessari, bottiglie ultraleggere e resistenti nate dalla collaborazione tra Enrico Raimondo e Pierangelo Pagani: “Volevamo qualcosa che non si gettasse via e potesse diventare oggetto di pregio, destinato a durare”

di Raffaello De Crescenzo

In un periodo storico in cui si parla sempre più spesso di vini biologi, biodinamici, naturali, a basso impatto ambientale e di prodotti organici, tre imprenditori hanno deciso di unire le forze, e soprattutto le idee, per dar vita ad un progetto che esalta la creatività del Made in Italy e rafforza il concetto di sostenibilità.

L’imprenditore vitivinicolo Gianni Tessari, l’artigiano del carbonio Enrico Raimondo ed il designer Pierangelo Pagani, hanno pensato di agire insieme, realizzando un progetto di vera economia circolare.

 

Prima di tutto c’era bisogno di una cantina dalla mentalità aperta, desiderosa di portare innovazione nel mondo del vino. “Siamo partiti dal mio desiderio di novità in questo settore, per fare la differenza – ci spiega Gianni Tessari, già noto per l’esclusività della sua cantina, la freschezza e la voglia di emergere – Il nostro vino di punta, Lessini Durello Riserva DOC dosaggio zero, si sposava perfettamente con quanto proposto da Enrico Raimondo e Pierangelo Pagani, per portare finalmente vera innovazione nel nostro settore ed innalzare il valore di ciò che produciamo da anni, con tanta passione”. Un’idea che permette di raggiungere nuovi importanti mercati, ma non solo: il vero punto in comune di questi tre imprenditori è il rispetto per l’ambiente, da perseguire con azioni concrete, non solo non a parole.

Una special edition di questo Metodo Classico, prodotto con le uve dei Monti Lessini, il cui aroma complesso di frutta secca e acacia è arricchito dalle note di miele, con una grande struttura che evoca sentori di pane tostato e lievito.

Lungo affinamento in bottiglia, nelle cave sotterranee della cantina, che permette a questa elegante bollicina di acquisire complessità, equilibrio e bilanciamento tra acidità e mineralità.

Quale vestito dare, dunque, a questo dosaggio zero altamente rappresentativo del territorio di provenienza? Un abito esclusivo, leggerissimo e super resistente: bottiglie realizzate a mano una ad una, interamente in fibra di carbonio, leggerissime (appena 450 grammi l’una) e super resistenti.

“Oggetti dal design unico ed inimitabile, che possono fregiarsi di molteplici brevetti italiani ed europei – ci racconta Enrico Raimondo, l’ideatore di questi manufatti dal design senza tempo –   Sono riuscito a riutilizzare, in modo sostenibile, la fibra di carbonio proveniente dal settore automotive di lusso, creando un nuovo materiale innovativo a bassissimo impatto ambientale: il RAIMANTE®” Queste bottiglie, frutto di un lavoro artigianale eseguito con maestria, innalzano il valore del Made in Italy, trasmettendo pura emozione. La stessa emozione che oggi può provare chiunque decida di acquistare questo vino, entrando così in possesso di un manufatto che è parte derivante di una supercar. 

C’era, tuttavia, bisogno di qualcosa che arricchisse e rendesse ancor più unico questo progetto e proprio la passione per il mondo delle auto è stata fondamentale nel permettere il confronto creativo tra Enrico Raimondo e Pierangelo Pagani, designer/progettista con oltre 20 anni di esperienza nel settore dell’automotive.

 

Pierangelo Pagani già da tempo aveva deciso di mettere in gioco il proprio ingegno e talento per offrire una seconda vita al cartone, nel settore Automotive usato prevalentemente per le cappelliere e piani carico, come lui ci tiene a precisare, elevandolo a materiale di pregio, da abbinare a vini importanti. La sua collaborazione con Gianni Tessari e con Enrico Raimondo ha permesso, dunque, di chiudere il cerchio, suggellando, con un packaging di lusso, un progetto vincente di qualità, esclusività e creatività.

“Il cartone è un materiale che si presta bene ad esser modellato, permettendo di addolcire anche i design più spigolosi e dalle forme nette – dice Pierangelo Pagani – Un materiale perfetto per dare vita ad oggetti che non siano solo bidimensionali. Utilizzando questo cartone alveolare, robusto e di qualità, detto honeycomb (nido d’ape), posso creare svariati oggetti, tra i quali scatole di pregio per vini da ricordare”.

Le sue “Luxury Box Wine” sono pezzi unici, altamente personalizzabili, prestigiose ed artistiche. Un’idea brevettata, interessante sia dal punto di vista ambientale che da quello dell’economia circolare, che permette di considerare l’imballo, oggetto per eccellenza destinato a diventare rifiuto dopo l’uso, un bene prezioso, da conservare ed esporre con orgoglio o da riutilizzare.

I fornitori coinvolti per realizzare queste box sono tenuti a rispettare standard forestali di sostenibilità ben definiti: ciò assicura un prodotto ottenuto solo da materie prime derivanti da foreste allevate e curate secondo precisi standard di gestione forestale e catena di custodia, con pieno rispetto dei lavoratori coinvolti nell’intera filiera.

Bottiglie speciali, figlie dell’economia circolare, e anche un po’ dell’automotive, pronte a “correre veloci” in giro per il mondo, per rappresentare il meglio del vino italiano e della creatività del Bel Paese.

Immagine di Raffaello De Crescenzo

Raffaello De Crescenzo

Analista sensoriale laureato in Tecnologie Alimentari e in Viticoltura ed Enologia. Missionario del gusto con la passione per la divulgazione scientifica. Collabora con Vendemmie dal 2025, occupandosi soprattutto di interviste ed approfondimenti di settore

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