Appassimenti Aperti svela il rito dell’appassimento e il legame profondo con Serrapetrona, la sua uva nera e un modello di qualità: memoria, fatica e futuro
di Raffaello De Crescenzo
Novembre è quel meraviglioso periodo dell’anno in cui inizia a prendere forma un vino unico nel so genere: la Vernaccia di Serrapetrona. Durante questo mese, infatti, si aprono i fruttai delle (poche) aziende produttrici, per mostrare da vicino la poesia dell’appassimento dei grappoli che poi si utilizzeranno per dare vita a quello che l’unico spumante figlio di 3 fermentazioni.
Parte delle uve, infatti, viene vinifica normalmente, mentre un’altra parte viene messa ad appassire in appositi locali per tre mesi e successivamente aggiunta al vino già finito, così da fornire l’innesco per una seconda fermentazione. Il vino base, che ha già subito 2 fermentazioni, viene successivamente spumantizzato con il Metodo Charmat e messo in commercio dolo almeno 18 mesi dalla vendemmia. Un prodotto che richiede grande impegno, se si considera che da 100 kg di uva si ottengono solo 25/30 litri di mosto…
Un prodotto che ogni anno, a novembre, si celebra con “Appassimenti Aperti”, la manifestazione che è anche l’occasione per visitare le cantine di un territorio assolutamente peculiare.
Degustazioni in piazza, visite guidate e un servizio navetta gratuito per raggiungere le aziende, renderanno fruibile a chiunque volesse approfittare di queste belle giornate autunnali, per una visita tutta da gustare.
“Con appassimenti aperti cerchiamo di ridare lustro e rispetto ad un vitigno, ad un vino e ad un territorio, legati da una storia antica – ci spiega Matteo Cesari De Maria, titolare dell’azienda VerSer, nonché Coordinatore dei Produttori del Serrapetrona DOC per l’IMTDOC – La vernaccia nera è solo qui espressione piena di sé stessa e con questa manifestazione cerchiamo di far comprendere un territorio e quanto questo vitigno appartenga ad una tradizione che si proietta verso il futuro”.
Mantenere viva una storia, infatti, in un periodo di grandi cambiamenti (climatici e di consumo), diventa sempre più difficile.
Formalmente la manifestazione è dedicata alla Vernaccia di Serrapetrona DOCG e al Serrapetrona DOC (la versione ferma, ottenuta da una singola fermentazione). Un vitigno che ha l’abilità di resistere a lunghissimi appassimenti, mantenendo la sua struttura senza rovinarsi o disidratarsi completamente. Un’uva la cui bellezza risiede nella totale connessione con il proprio terroir ed il proprio clima.
“Questo è un vitigno che, fino a decenni fa, era molto tardivo e si continua a mantenere come una volta: raccolta tardiva e appassimenti nei fruttai – spiega ancora De Maria – Far scendere le persone in cantina e tra le vigne, per far capire il lavoro e la fatica che portano ad una bottiglia. Un lavoro certosino, elogio della lentezza come via per la qualità”.
Quest’anno la Vernaccia Spumante entra nel mondo della mixology con il nuovo format “Appassimenti & Cocktail”. I produttori e alcuni bartender locali proporranno accostamenti inediti che per esaltare la Vernaccia in miscelazione. Tra le proposte più attese figura “Nuvola”, un cocktail frutto di una collaborazione tra la distilleria Varnelli e la Raval Family di Ancona, pensato per esaltare la freschezza e le note fruttate della Vernaccia in chiave contemporanea. L’intento è quello di ampliare il pubblico — dai wine lovers ai più giovani — senza tradire l’anima artigiana del territorio.
“Questa manifestazione è molto più di un evento enologico: è un’occasione per valorizzare un patrimonio unico come la Vernaccia Nera”, dichiara Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini, sottolineando l’importanza di legare promozione e tutela del vitigno autoctono.
Appassimenti Aperti anche quest’anno conferma la sua vocazione di ponte tra patrimonio rurale e pubblico moderno, rinnovando il format senza smarrire l’essenza artigiana della Vernaccia di Serrapetrona. Un appuntamento da non perdere per chi vuole comprendere — letteralmente — il vino: dall’appassimento al bicchiere.
Raffaello De Crescenzo
Analista sensoriale laureato in Tecnologie Alimentari e in Viticoltura ed Enologia. Missionario del gusto con la passione per la divulgazione scientifica. Collabora con Vendemmie dal 2025, occupandosi soprattutto di interviste ed approfondimenti di settore