Fantini Group, ovvero il rilancio del vino e delle comunità nelle lande dimenticate: “Abbiamo iniziato senza vigne, senza cantina e senza soldi, ma con una visione che non ci ha mai lasciato”
di Mattia Giangaspero
“L’uva piace a tutti, persino ai bambini, il vino non a tutti e, quindi, c’è qualcosa che si perde nella vinificazione” ha voluto iniziare così il suo racconto, Valentino Sciotti, fondatore di Fantini Group.
È su questa consapevolezza che si genera la voglia e l’idea di Sciotti e due suoi, e amici, che decidono di imbarcarsi in un progetto all’inizio un po’ folle, come da lui raccontato, ma che si rivelerà invece la scelta vincente, quella che gli permetterà di creare una delle più grandi boutique Winery d’Italia.
La loro filosofia iniziale, dal 1994, ad oggi è sempre rimasta la stessa, creare un vino che rifletta il frutto: “un vino dev’essere fruttato, un vino che non è fruttato non rispetta la materia prima”.
Sono partiti senza una vigna, senza una cantina di vinificazione, senza una linea di imbottigliamento e senza soldi. Questo è l’incipit perfetto di una storia di successo, che dimostra come credere nei propri progetti con determinazione e tenacia possa condurre a risultati eccellenti, riuscendo a portare sulle vette dell’enologia la regione Abruzzo, valorizzandola e riconsegnandole il giusto valore.
Le aziende agricole e l’attività viticola sono contesti di tradizione familiare, in cui ci si tramandano i terreni e soprattutto la passione, ma spesso questo non basta per riconoscere ai viticoltori il giusto valore e la giusta ricompensa per l’enorme sforzo e orgoglio abruzzese che portano avanti nel tempo.
Valentino Sciotti capisce quindi come sia essenziale intervenire sul territorio e sulle persone, cercando di valorizzarle e aiutarle nella maniera più corretta, senza staccarle dalle proprie radici.
Centrale è il termine passione, “quando c’è la passione per forza deve uscire qualcosa di eccezionale”. Valentino racconta, infatti, di come sia il sentimento di attaccamento alla vigna a rendere il prodotto qualcosa di meritevole, perché su quei terreni ci sono storie di vita, storie di bambini che crescono giorno dopo giorno tra quegli arbusti, storie di padri e madri che sognano un futuro guardando quei campi.
La storia di Fantini group, l’azienda nata dall’idea di Sciotti, è la storia di molti, con una famiglia contadina alle spalle e l’infanzia vissuta all’ombra dei vigneti, conoscendone ogni foglia e ogni fusto. Tradizione è quindi proteggere il frutto, “tradizione per me è difendere quel chicco d’uva e quindi devo difenderlo fino alla morte” spiega Valentino.
Ed è proprio dall’amore per il territorio che decide di iniziare il suo progetto fatto di una rete con piccole cooperative locali, a cui “mandavamo i nostri tecnici e inizialmente sceglievano le uve e, successivamente, abbiamo iniziato a fare contratti direttamente sul vigneto” racconta.
Questo comporta una gestione e un contatto diretto con il prodotto e il produttore che è quello che volevano. È sempre stata fondamentale la vicinanza e la comprensione del contadino e per questo “abbiamo sempre garantito un prezzo per ettaro di terreno e non per chilo di uva prodotta” riporta Valentino.
Questo è essenziale perché il contadino non si sente sotto pressione a dover produrre per massimizzare le entrate ma anzi sapeva fin da subito quanto avrebbe guadagnato a fine anno.
“È stata una scelta che rifarei sempre, perché i piccoli agricoltori non erano abituati e con questa idea avevano la certezza di portare un utile a casa mentre prima c’erano troppe incognite, dal meteo alla gestione interna, che poteva essere positiva o negativa”.
Il progetto di Valentino Sciotti nasce nel 1994, prima con il nome Farnese, poi verrà cambiato definitivamente in Fantini Group e, anche se è un orgoglio tutto abruzzese prima ancora che italiano, agli esordi l’azienda si sviluppa solo all’estero e fino al 2002 non vende alcuna bottiglia sul territorio nazionale.
Oggi l’azienda si è ingrandita, giungendo in 8 regioni italiane e riuscendo a proporre una gamma di scelte amplissima, garantendo un prodotto attento ai territori, con prodotti come il Montepulciano, il Sangiovese e anche il rosato Cerasuolo.
L’azienda mantiene la qualità dei suoi prodotti anche grazie alla divisione interna di ricerca e sviluppo composta da agronomi, analisti ed enologi. “Se facciamo questo, è perché pensiamo che ci sia sempre margine di miglioramento e crescita. Io vengo dallo sport e lì non c’è mai un punto di arrivo, quest’anno vinci l’olimpiade con un tempo strepitoso, tra qualche anno, quel tempo non ti permette di raggiungere la finale. Il tuo errore è che ti sei fermato, nella vita io credo bisogna sempre migliorarsi, rincorrere sempre quel chicco d’uva”.
Per Valentino, l’attenzione al dettaglio è fondamentale e spiega come grazie alla sua divisone siano in grado di capire quale sia il terreno migliore per i singoli vigneti, capirne la corretta esposizione e il miglior periodo di raccolta. Il suo team lavora anche per ridurre l’impatto degli anti-parassitari: spiega, “in Europa il territorio dedicato alla coltivazione rappresenta il 3%, mentre a livelli di anti parassitari il mondo vinicolo pesa con il 64%”. Ridurre l’impatto dei pesticidi è fondamentale per Fantini Group, tanto quanto la sostenibilità sociale. Quest’ultima, anche se è un concetto forse nuovo, è essenziale per il tessuto sociale del nostro territorio, l’azienda ha a cuore il raggiungere zone poco collegate o isolate come, in Sicilia, la Valle delle Belice e Sambuca di Sicilia in cui il Fantini Group ha aperto una cantina, generando benessere diffuso in zone prima fortemente depresse. Il modello di business è quindi di forte impatto sul tenore della vita e sulla rete sociale delle persone e dei luoghi in cui opera, cercando sempre di mantenere il ricordo del luogo e le tradizioni degli abitanti.
Oltre a questi luoghi, altro esempio del grande impatto del Fantini Group è in Puglia, dove si è fatto promotore del rilancio del Primitivo, che prima del loro intervento era un vino da taglio e, oggi, grazie al loro impatto è un prodotto fatto di sole vigne pugliesi, che finalmente ha ottenuto il giusto riconoscimento sulle tavole di tutta la penisola.
Fantini Group è quindi una realtà tanto vinicola quanto sociale, che si basa sull’innovazione e sulla tradizione, capace di garantire l’attenzione al territorio e ai suoi abitanti. Capace di intrecciare il mondo del vino con quello delle singole persone fatte di ricordi e passione per lo stesso chicco d’uva che Valentino si è ripromesso di “difendere fino alla morte”.
Mattia Giangaspero
Giornalista professionista che parla di ambiente calcio e sostenibilità alimentare. Ha conseguito la laurea in Linguaggi dei Media e il Master di Giornalismo a Stampa, radiotelevisivo e multimediale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.