
Export vino italiano negli USA: effetto dazi e dollaro debole, volumi e prezzi in calo - Unione Italiana Vini - 10 novembre
I dazi imposti dall’amministrazione Trump e la debolezza del dollaro stanno lasciando il segno sull’export di vino italiano negli Stati Uniti. Nel numero 35/2025 de Il Corriere Vinicolo, l’Osservatorio del Vino UIV analizza i dati del bimestre luglio–agosto, segnando un -28% nei volumi e un calo del prezzo medio da 6,52 a 5,64 dollari al litro. Per Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, la priorità è “una condivisione dei costi lungo tutta la filiera, dagli importatori ai distributori fino ai rivenditori”, per evitare che il peso dei dazi ricada solo sulle imprese italiane. Il pericolo, sottolinea, è quello di uno “spiazzamento” competitivo nella fascia media di mercato, dove l’Italia è più esposta alla concorrenza dei vini statunitensi. “Come previsto – osserva il presidente Lamberto Frescobaldi – dazi e cambio hanno inciso sull’andamento del mercato. Ora serve guardare al medio-lungo periodo, rafforzando la presenza sui mercati esteri e investendo in efficienza e managerialità”. Nel contributo firmato da Fabio Ciarla, l’Osservatorio UIV propone una doppia chiave di lettura – congiunturale e tendenziale – per interpretare un passaggio che il settore considera tra i più delicati degli ultimi anni.

Vino e cibo simbolo dell'Italia. Per gli stranieri la Sardegna tra le regioni più interessanti - RaiNews - 7 novembre
I turisti associano il Bel Paese al mangiar bene e al bere Servizio tv.

Il vino italiano brinda a Washington: Vinitaly al Gala NIAF per i 50 anni della fondazione italoamericana - Cronache di Gusto - 4 novembre
Posto d’onore per il vino italiano alle celebrazioni di Washington D.C. per i cinquant’anni della National Italian American Foundation (NIAF). La serata di gala del 18 ottobre ha riunito personalità del mondo economico e culturale italoamericano insieme a produttori e rappresentanti del settore vinicolo, ospitati sotto l’egida di Vinitaly. «Un’occasione preziosa per dialogare con molti professionisti che hanno manifestato un sincero affetto per il loro Paese d’origine – ha commentato Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini –. Il gala del NIAF rappresenta lo specchio del legame tra Stati Uniti e Italia, fatto di identità, memoria e riconoscenza, un patrimonio da coltivare con orgoglio e rispetto reciproco». Al tavolo del NIAF erano presenti, oltre a Frescobaldi, Chiara Soldati di Federvini, Matteo Lunelli di Altagamma, Massimo Tuzzi di Holding Terra Moretti e Marilisa Allegrini del gruppo omonimo, insieme ai vertici di Veronafiere. La partecipazione di Vinitaly conferma la volontà di rafforzare il dialogo istituzionale e commerciale con il principale mercato extraeuropeo del vino italiano. Negli Stati Uniti il vino tricolore rappresenta il 38% delle importazioni di settore. Lo scorso anno l’export dall’Italia ha sfiorato i 2 miliardi di euro, pari a circa 345 milioni di bottiglie. Un risultato alimentato anche dai ristoranti italiani, oltre 100.000 in tutto il Paese, che generano un fatturato stimato di 95 miliardi di dollari e contribuiscono a mantenere vivo il legame culturale con l’Italia.

Nel grado alcolico, nel linguaggio, nel prezzo: “siamo entrati nell’epoca dei vini leggeri” Wine News - 2 novembre
“Essere o non essere” era il dubbio esistenziale declamato da Amleto nell’opera di William Shakespeare. E ora, “cambiare o aspettare”, più prosaicamente parlando, è quello che si chiede il mondo del vino, che, come tanti altri prodotti, si trova davanti ad una società e ad uno scenario mondiale che cambiano a ritmi mai visti prima. In una fase in cui, tra mille dubbi, è sempre più chiara la ricerca di “leggerezza”, quando ci si riferisce al vino. Dal punto di vista del grado alcolico, certamente, ma anche dal punto di vista del prezzo, così come dell’approccio e del linguaggio. Come emerge, tra le altre cose, dalla riflessione del professor Gianni Moriani, storico della cucina e del paesaggio agrario italiani, con il quale WineNews si confronta spesso su molti temi, secondo il quale “siamo entrati nell’epoca dei vini leggeri”.

"Meno alcol, più opportunità: la ristorazione guarda al “no e low alcohol” - Ristoranti - 1 novembre
In occasione del Sober October, TheFork – principale piattaforma per la prenotazione online dei ristoranti e leader nei gestionali per la ristorazione – ha analizzato il crescente interesse degli italiani verso le bevande analcoliche, un fenomeno che riflette un più ampio cambiamento nel mercato europeo. Secondo un’indagine condotta su un campione di utenti TheFork, il 37% ha ridotto il consumo di alcolici al ristorante nell’ultimo anno, mentre meno del 2% lo ha aumentato. Le motivazioni principali riguardano salute e benessere (41%), gusto e curiosità (28%) e una scelta consapevole di astensione (18%). Le preferenze restano tuttavia tradizionali: il 70% sceglie soft drink classici, l’8% mocktail creativi e il 17,5% birre analcoliche.
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Export vino italiano negli USA: effetto dazi e dollaro debole, volumi e prezzi in calo – Unione Italiana Vini – 10 novembre I dazi imposti

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Il vino italiano brinda a Washington: Vinitaly al Gala NIAF per i 50 anni della fondazione italoamericana – Cronache di Gusto – 21 ottobre Posto

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Wine Meridian 19 settembre – Orvieto Doc, svolta storica: gradazione alcolica minima abbassata a 10 gradi Per l’Orvieto DOC arriva una svolta storica: con l’approvazione

Navigando- Agosto 2025
Wine News – 21 agosto – Da nicchia a mainstream, avanza il “No-Lo”. E Slow Food gli dedica un libro Da consumo di nicchia a

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Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – 10 luglio – Comunicato stampa “I dazi USA sono un duro colpo per il settore vitivinicolo italiano: il mercato statunitense

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Allegrini – 15 giugno – Comunicato stampa Fumane (VR), 18 febbraio 2025 – Allegrini Wines ribadisce il proprio impegno per la formazione delle nuove generazioni

Milano Wine Week 2025: il vino protagonista d'autunno - 1 Ottobre
Quest’anno la manifestazione cambia casa e si sposta al Milan Marriott Hotel di via Washington, che ospiterà talk, tasting e il Grand Tasting di Wine List Italia, la guida curata da 100 top sommelier italiani. Tra i Paesi ospiti spiccano Sudafrica e Georgia, protagonisti di eventi dedicati.
Il programma apre con il Brindisi all’Arco della Pace (4 ottobre) e prosegue con appuntamenti ormai iconici come Wine List Italia (5-6 ottobre), i MWW Awards, il convegno su biodiversità e sostenibilità, e i grandi walk-around tasting. Non mancano le masterclass, tra cui la verticale di Solaia con Renzo Cotarella e l’antologia guidata da Riccardo Cotarella.
Cuore giovane e vibrante sarà l’Enoteca ai Dazi di Piazza Sempione, aperta fino a notte fonda con centinaia di etichette servite dai sistemi WineEmotion, dj set e format serali. Grande novità anche il progetto Franciacorta on Tour, che offre la possibilità di visitare le cantine in modalità “car free”, con bus e navette dedicate.
Il vino incontra altri linguaggi: dall’arte della Fondazione Arnaldo Pomodoro al dialogo con l’architettura grazie all’Osteria dell’Architetto. Torna anche il Carrefour Day con oltre 55 produttori e cresce l’impegno per l’innovazione con Wine in Action. Slow Food debutta con una settimana di incontri e cene a tema sostenibilità.
Anche nel 2025 Milano Wine Week conferma la collaborazione con la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS, Charity Partner dell’evento, unendo il mondo del vino a progetti solidali.