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Destinazione Marche, alla scoperta del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Tempo di lettura: 4 minuti

Dagli archivi di Vendemmie una selezione dei nostri migliori articoli per accompagnarvi in vacanza!

Una regione meravigliosa, tra luoghi insoliti da scoprire, città gioiello, borghi come spazi creativi e itinerari naturalistici. 

di Clara Maria Iachini

Le Marche sono una terra ricca di arte, storia, natura e cultura enogastronomica. Borghi, castelli, musei, ma anche cantine a valorizzare un patrimonio culinario che spazia dal buon cibo all’ottimo vino, per un’accoglienza attenta e cordiale.

Tempio del Valadier
Tempio del Valadier

Stavolta il nostro viaggio ci porta tra le dolci colline di Jesi e Matelica, dove non è difficile imbattersi in paesaggi naturalistici da togliere il fiato. Tra questi le Grotte di Frasassi, una perla dell’Appennino Marchigiano, dove potrete percorrere affascinanti sentieri sotterranei in mezzo a stalattiti e stalagmiti e itinerari d’acqua. Nelle vicinanze anche Il Tempio del Valadier, uno dei santuari più suggestivi delle Marche immerso nella Gola della Rossa di Frasassi. Oppure perdervi in borghi deliziosi, che paiono essersi fermati nel tempo.

Da visitare il suggestivo borgo di Maiolati Spontini – famoso per aver dato i natali al compositore musicale Gaspare Spontini – arroccato in modo suggestivo su di un colle. Dopo una visita al Museo dedicato al compositore e una passeggiata al Parco Colle Celeste, dirigetevi presso l’Azienda Agricola Pievalta, dove l’ospitalità è parte dell’esperienza. Nonostante la maggioranza delle uve vinificate nelle Marche siano a bacca rossa (ma non dichiarate), questa regione viene senza dubbio identificata con l’iconico Verdicchio di cui si contano due zone produttive molto note: Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica.

Pievalta è una realtà che pratica la viticoltura biodinamica, nata dall’intuizione e dalla lungimiranza della Barone Pizzini e di Silvano Brescianini, CEO dell’azienda franciacortina, e che nel 2022 ha compiuto 20 anni nel migliore dei modi.

Il riconoscimento di “Bianco dell’anno 2023” per il Verdicchio Riserva San Paolo 2019 di Pievalta è il risultato di passione e di scelte, di attenzione per il territorio, di vigna e di materia prima.

Pievalta

La predilezione per la biodinamica, l’attenzione per una filosofia produttiva che guarda a vini longevi, fini ed eleganti, ma soprattutto capaci di riflettere in ogni momento la spiccata personalità del luogo (quello straordinario dei Castelli di Jesi, ideale per vini di qualità eccezionale), è da sempre la storia di Pievalta. Alla guida l’enologo Alessandro Fenino, anima di Pievalta, (milanese partito dalla Barone Pizzini a cui Brescianini ha affidato la direzione quotidiana del progetto) che, insieme a Silvia Loschi, compagna di vita e responsabile dell’accoglienza in Cantina, ha messo radici abbracciando una scelta di vita marchigiana. 

Tra le proposte di visita in cantina, Il Terroir nel bicchiere e Immergersi nella biodinamica, un wine tour che vuole essere un racconto del loro modo di fare agricoltura. Sarà possibile camminare tra le vigne, visitare la cantina, e degustare nella veranda, con vista panoramica sui vigneti, tutte le loro sfumature di Verdicchio. Tre le eccellenze,  6 volte “Tre Bicchieri” e oggi “Bianco dell’anno”, spicca il Verdicchio Riserva San Paolo 2019. Prodotto solo nelle annate migliori per un totale di circa 12 mila bottiglie, il San Paolo ha origine dalle uve dell’omonimo singolo vigneto che sorge sulla ripida collina affacciata sulla sponda destra dell’Esino, sul Monte Follonica.

Pierluigi Socci

Proseguendo il nostro viaggio, arriviamo a Castelplanio dove sorge l’Azienda Vitivinicola Socci una piccola realtà a conduzione familiare, gioiello del territorio, nata nel 1973 per volontà di nonno Umberto.

Attualmente le anime dell’azienda sono Marika e il padre Pierluigi Socci, capaci di produrre il Verdicchio in sette modi differenti, e da pochi ettari di vigneto. I loro vini sono un vero e proprio tributo alla terra, che coltivano con passione e devozione nel massimo rispetto della natura. 

La particolarità di questa azienda è che tutti i loro vini, tranne uno, sono dedicati ad ogni componente della famiglia, molte di esse ne portano anche i nomi, come l’ultimo vino prodotto “Azzurra”, passito di Verdicchio realizzato in concomitanza della nascita della figlia di Marika, di cui porta il nome.

L’Azienda Socci stupisce con due metodi classici di Verdicchio: “Ousia” (Spumante Metodo Classico Millesimato Pas Dosè), dedicato alla moglie Floriana e Peter Luis (Spumante Metodo Classico Millesimato Brut), la cui etichetta raffigura Pierluigi con il suo iconico cappello da cowboy. Sulle dolci colline marchigiane si estendono circa 3 ettari di Verdicchio dei Castelli di Jesi, incluso l’appezzamento dove viene prodotto Montedeserto, Cru di Socci nonché nome del colle dove sorge proprio l’azienda. “Deserto”, tappo a vetro e fiore tipico dei climi aridi in etichetta ci racconta che anche là dove il clima è più ostile può esserci vita. 

Bisogna avere molto estro e molta competenza per avere una linea produttiva di sette referenze incentrate su un unico vitigno. La famiglia Socci, tra acciaio, cemento, criomacerazione, spumantizzazione e appassimenti, ci riesce egregiamente.

La visita in cantina è un’esperienza indimenticabile. Verrete accolti dai sorrisi di  Marika e di suo padre, che vi coccoleranno e vi racconteranno la storia della loro azienda, giunta ormai alla terza generazione. 

Socci

Già che siete in zona, da non perdere la medievale Serra San Quirico, un delizioso borgo, dove potrete soggiornare nel bed & breakfast “Le Copertelle” e cenare nel ristorante, con piatti tipici marchigiani in un’atmosfera unica, accomodati su pesanti tavoli di legno e circondati da muri rigorosamente a mattoncini a vista e volte a botte. Un piccolo gioiello in un silenzioso borgo che sembra dimenticato.

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