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Capri non è un’isola, è un’icona. Emanuele Izzo invece è la “guida (eno)turistica” che ogni winelover vorrebbe incontrare. Sommelier del ristorante stellato Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia e Delegato AIS per la Penisola Sorrentina e Capri, non solo ci ha consigliato cosa bere a Capri, ma anche in quale punto dell’isola farlo.
di Maddalena Peruzzi
Protagonista di film e celebri campagne pubblicitarie, frequentatissima da vip e star internazionali, Capri è da sempre una meta molto ambita.
“In nessun luogo al mondo ci sono tante occasioni di deliziosa quiete come in questa piccola isola”, scriveva Charles Dickens.
Ma ben prima di lui se ne era innamorato l’imperatore Tiberio che fece costruire qui svariate ville. Oggi si possono ancora ammirare i resti di Villa Jovis. Ma i 921 gradini che collegano il porto di Marina Grande con Anacapri sono lì per dimostrarci che già i Greci avevano lasciato il cuore su quest’isola. Il cuore…e una scalinata. Infatti, nonostante il nome, è opera loro la famosa Scala Fenicia. Insomma, la storia sembra dirci che è impossibile passare per Capri senza innamorarsene perdutamente. Noi abbiamo voluto accertarcene …
I consigli di Emanuele Izzo.
Dall’Isola Bianco Campania IGT, Joaquin
“Questo vino bianco nasce da un progetto di recupero di varietà e piccole vigne di Capri, per volontà del geniale Raffaele Pagano. È prodotto con i vitigni storicamente coltivati sull’isola: Greco, Falanghina, Biancolella e Ciunchesa. I vigneti si trovano ad Anacapri, su pendii anche molto ripidi, caratterizzati da un suolo prevalentemente sabbioso. Le uve, dopo un appassimento di circa un mese, danno vita a questo vino prezioso che ha in sé l’anima dell’isola: i suoi agrumi, i gelsomini, l’aria salmastra, il calore del sole, le brezze marine”.
Dove degustarlo
Sulla seggiovia per il Monte Solaro, dopo la visita a Villa San Michele.
Champagne Rosé 27ème Édition, Krug
“Il sogno della quinta generazione della Maison Krug era creare uno Champagne rosé inedito e in grado di reinventarsi ogni anno. La 27° edizione sorprende per la sua ampiezza e la sua profondità. È un assemblaggio di 38 vini di 9 diverse annate (dalla 2015 alla 2005). È composto anche da un ulteriore 10% di Pinot Noir dell’annata, macerato tradizionalmente, che apporta note speziate, colore e struttura. Segue un riposo di circa sette anni nelle cantine Krug. Uno Champagne incredibile, vivace, audace ed elegantissimo da abbinare a piatti dal sapore deciso, anche al posto di un vino rosso”.
Dove degustarlo
In via Camerelle, la via più glamour di Capri, tra le boutique di lusso.
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trentodoc, Ferrari
“Un’icona, un mito, uno degli spumanti più famosi al mondo. Ottenuto con selezionatissime uve Chardonnay provenienti dai vigneti della famiglia Lunelli, sulle pendici dei monti che incorniciano Trento. Lo spumante rimane poi dieci anni sui lieviti, il risultato è un meraviglioso colore giallo brillante con riflessi dorati e un perlage finissimo di grande persistenza. Al naso si presenta intenso e complesso, spiccatamente minerale, con ricordi esotici. Alle sensazioni di cioccolato, nocciola e miele, fanno seguito note balsamiche e speziate. Sorso imponente, cremoso e vellutato, finale complesso ed elegante, di sorprendente freschezza”.
Dove degustarlo
Aperitivo a Punta Tragara, il belvedere sui famosi faraglioni.
Capri DOC Bianco, Scala Fenicia
“Vino bianco proveniente dall’Isola di Capri, un blend di uve Greco, Falanghina e Biancolella. Nel calice si presenta di un bel giallo paglierino delicato e lucente. Al naso è fruttato, con intense sensazioni di fiori di ginestra e salsedine. Il sorso è rinfrescante, inconfondibilmente sapido, fragrante e fine”.
Dove degustarlo
È facile da indovinare: direttamente dal produttore Scala Fenicia.




Masseto Toscana IGT, Tenuta Masseto
“Aprire una bottiglia di Masseto a Capri è praticamente un cliché. E dove sennò?! Questo vino, per dirlo con le parole di chi lo produce, è “una rara combinazione di opulenza sontuosa e raffinata eleganza”. Prende il nome dai blocchi (massi) di argilla blu che si formano sulla superficie del vigneto. Al naso note di ciliegia, viola, liquirizia e cioccolato fondente. Il sorso è ampio e corposo con tannini vellutati e raffinati che accarezzano il palato, allungandosi in un finale teso e fresco”.
Dove degustarlo
Rigorosamente in Piazzetta, abbinato (udite, udite!) a una pizza.
Blangé Langhe DOC Arneis, Ceretto
“Ceretto è una cantina piemontese molto nota e il Blangé è il suo celebre Arneis, divenuto un vino cult delle Langhe. Un vino bianco intenso e profumato, ottenuto con la tecnica della criomacerazione. Al naso colpisce per i suoi profumi di fiori bianchi, pesca e frutta tropicale. Il sorso è ricco e molto fruttato. Riconoscibilissimo per via dell’etichetta bianca con la “B” trasparente, opera del noto designer Silvio Coppola”.
Dove degustarlo
In una delle spiagge assolate e affollate di Marina Piccola.
Sireo IGP Campania, Abbazia di Crapolla
“L’Abbazia di Crapolla si trova alle pendici del Monte Faito, nella Penisola Sorrentina. È una Grancia benedettina trasformata in cantina d’eccellenza. Dalla vigna si ammira tutto il profilo della costa, fino a Capri. Il vino più importante di questa piccola realtà è il Sireo (Falanghina per il 60% e rimanente Fiano) le uve provengono da vigneti a 300 metri sul livello del mare, con un suolo vulcanico e sabbioso con presenza di pomici e lapilli. Vinificazione in acciaio. Colore giallo dorato, naso elegante e delicato con profumi floreali, frutta bianca e agrumi e intriganti sensazioni di macchia mediterranea. Sorso fresco e minerale, piacevolmente agrumato e persistente”.
Dove degustarlo
In barca verso la grotta azzurra.
Lunita Patagonia Pinot Noir, Bodega Chacra
“Un Pinot Nero di Piero Incisa della Rocchetta (nipote del creatore del Sassicaia). Nasce da un minuscolo vigneto della Patagonia, molto vecchio, totalmente selvaggio, di 1,5 ettari riportato in vita nel corso di 13 anni. Suolo calcareo, ciottoli di sabbia e argilla. Il vino non viene estratto né concentrato poiché lo si fermenta per infusione. Il 50% dell’affinamento avviene in botti di rovere usate e il restante 50% viene fermentato in cemento. Il risultato è un vino fruttato ma anche vegetale e speziato. Unico”.
Dove degustarlo
Su una panchina, di sera, verso i giardini di Augusto, guardando la luna di Capri.




Fiorduva Costa D’Amalfi DOC, Marisa Cuomo
“Vino iconico e super premiato di questa piccola realtà familiare. Uve locali (Fenile, Ginestra e Ripoli) provenienti da vigneti a terrazzamenti. Il Fiorduva è un vino dal colore giallo carico con riflessi dorati. Al naso spiccano ricordi di albicocca, fiori di ginestra e di frutta esotica. Al palato si presenta morbido e corposo. Sorprendente persistenza aromatica di albicocca disidratata, uva passa e canditi. Perfetta espressione di uno degli angoli più belli del nostro Belpaese: la Costiera Amalfitana ”.
Dove degustarlo
Ad Anacapri, scoprendo le bellezze della parte più alta e nascosta dell’isola.
Birra di Capri Ligea, Mirko Brunetti
“La famiglia Brunetti da quattro generazioni è produttore a Capri di prodotti di qualità. Tra questi la birra.
Oggi i fratelli Mirko, Paolo e Fabrizio producono il loro nettare non pastorizzato e non filtrato, selezionando con attenzione le materie prime. “Ligea” era il nome di una delle sirene avvistate da Ulisse nelle vicinanze dell’Isola di Capri. Birra morbida, leggera e rinfrescante, ottenuta ad alta fermentazione”.
Dove degustarlo
All’ombra di un limoneto affacciato sul mare, gustando le specialità della cucina tradizionale caprese.
Gin Basil Smash (Capri edition, con Solaro Gin Capri)
“Se Jorg Meyer (il bartender che ha inventato il Gin Basil Smash) fosse stato a Capri l’avrebbe preparato con i limoni dell’isola, il profumatissimo basilico della costa e un Gin ispirato a Capri: Solaro Gin Capri, creato con la zagara del Monte Solaro, botaniche ed erbe provenienti da tutta la Penisola Sorrentina e la Costa D’Amalfi”.
Dove degustarlo
Ammirando il tramonto al faro di Punta Carena.
Foto copertina Flickr, crediti MorBCN


