Aumentare il valore della pratica di degustazione, associandola al prestigio della creazione artistica e rafforzando i legami intersensoriali. L’esperienza di Villa Franciacorta in Villa Pisani.
di Giovanna Romeo
È un dato di fatto che a guidare le scelte di acquisto spesso siano le emozioni.
Un’opera d’arte, un certo tipo di musica, un luogo di particolare bellezza artistica sono mezzi di persuasione potente; ispirano, stimolano, influenzano il nostro comportamento fondendosi spesso col mondo del vino e del cibo grazie all’esperienza.
Il vino, soprattutto, si avvicina molto all’arte implicando diverse considerazioni: non si beve solo per il piacere di bere e nemmeno per il suo gusto, ma soprattutto perché riflette uno stato sociale, culturale, economico del bevitore o dell’acquirente.
Il vino come l’arte: produttori considerati artisti visionari capaci di anticipare gusti e tendenze. Case d’asta pronte a rincorrere etichette blasonate da battere a prezzi folli.
E poi l’estetica, figlia dell’arte: etichette che comunicano, collezioni in edizioni limitate che accrescono il valore del brand. Immagine belle, eleganti e talvolta anche rassicuranti ad accrescere la visibilità, quelle verso cui il consumatore rivolge l’attenzione. L’arte come strumento di marketing del vino, l’arte che investe l’avventore anche nella sua esperienza di assaggio. Usare l’arte per commercializzare il vino crea un legame diretto tra le qualità intrinseche del prodotto e le qualità estetiche insite in un’opera d’arte.
Il collegamento tra un prodotto “di consumo” e l’arte modifica anche la percezione da parte del consumatore delle caratteristiche di quel prodotto. Mentre il vino è prodotto in quantità limitate, associarlo a una specifica opera d’arte lo rende ancora più unico, creando una certa originalità e riflettendo uno status.
Villa Franciacorta incontra Villa Pisani
L’industria del vino ha seguito queste orme e ora molti brand e prodotti si affidano regolarmente all’arte per comunicare ai clienti. Sorprendentemente, questo metodo di comunicazione non è riservato alle élite; le aziende, a volte anche relativamente modeste che non hanno un’ampia visibilità, sfruttano l’arte come strumento di marketing.
Amante dell’arte, del bello, del silenzio e di paesaggi bucolici, Roberta Bianchi, patron di Villa Franciacorta, ha scelto la dimora palladiana di Villa Pisani a Lonigo, per la narrazione delle sue nuove creazioni, quel Franciacorta da sempre custode di un territorio unico che Roberta, e ancora prima il papà Alessandro Bianchi, ha saputo esaltare, valorizzare e proteggere.
Villa Franciacorta, storica cantina del ‘500 inserita in un borgo medievale di rara bellezza, è essa stessa arte, quella delle emozionanti gallerie scavate nel cuore della collina Madonna della Rosa dove riposano oltre un milione di bottiglie di Franciacorta Docg. Vini che si contraddistinguono per l’utilizzo di uve proprie, di cui l’azienda ha il controllo completo della filiera. L’utilizzo di lieviti autoctoni per la produzione dei vini base e anche la rifermentazione di alcune riserve, la produzione da sempre di soli millesimati con un affinamento su lieviti per almeno 36 mesi fino ai 15 anni, la certificazione biologica e ambientale ISO 14001 a garanzia di uno sviluppo sostenibile e della salubrità del prodotto.
L’arte del Millesimato
Villa Pisani è un luogo incantevole e, il fascino e l’atmosfera rilassata sono la cornice perfetta per il racconto dei nuovi millesimi.
Emozione Brut Millesimato 2018, l’etichetta storica di grande complessità e ricchezza, ha stessa vena artistica del gioco di parole dell’etichetta dell’Extra Blu – Extra Brut 2016, il cui colore e nome è un chiaro rimando al mare antico, ai terreni franciacortini di origine marina. Cuvette 2016 Franciacorta – Brut Millesimato, il dono di papà Alessandro Bianchi per il matrimonio della figlia Roberta, è il risultato di un confronto con un mondo in continua evoluzione. Selezione Riserva 2011 Franciacorta – Riserva Brut Millesimato è l’arte della selezione delle annate migliori, l’arte del tempo nei 78 lunghissimi mesi sui lieviti. Infine Briolette Franciacorta – Rosé Demi-sec la voce fuori dal coro nel panorama franciacortino.
Non si tratta più solo di cogliere e ammirare il gusto del vino, ma anche di sviluppare con esso gli aspetti visivi dell’arte, un collegamento che permette di aumentare l’esperienza di degustazione associandola al prestigio della creazione artistica rafforzando i legami intersensoriali.