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Gita tra Brescia e la “Franciacürta”: cultura, castelli, parchi archeologici e bollicine

Tempo di lettura: 4 minuti

Una giornata partendo dalla capitale della cultura 2023, alla scoperta della bellissima zona collinare: un riferimento per la moderna viticultura del nostro Paese

di Luca Sessa

Il weekend è da sempre terreno fertile per le gite fuori porta e trovarsi a Brescia per far visita ai parenti può facilmente diventare la scusa giusta per organizzare una passeggiata con i cugini alla scoperta della Franciacorta, la zona collinare situata tra il capoluogo lombardo e l’estremità meridionale del Lago d’Iseo. Partire di prima mattina potrebbe però sembrare un’offesa nei confronti della città che ci ospita, e così si opta per un programma piuttosto ricco, che consente d’ammirare i siti di interesse storico e culturale in zona, assaggiare un’ottima pizza e poi procedere in auto fuori città per cercare buone bollicine da degustare. Situata tra Milano e Verona, Brescia, Capitale Italiana della Cultura 2023, insieme a Bergamo, è un luogo che ha tanto da offrire, a partire dalla sua storia antica, testimoniata dalla sua origine: la Brixia romana, posta lungo la via Gallica, era tra le città più importanti dell’Italia settentrionale.

Prima di addentrarci nel cuore della città scegliamo di inoltrarci sino al Castello di Brescia, fortezza medievale simbolo della città. Una costruzione a dir poco maestosa che si erge sul Colle Cidneo, a ridosso del centro storico. Vi si accede attraverso un portale cinquecentesco, affiancato dai bastioni di San Faustino e San Marco, che conduce in un piazzale dallo splendido panorama su Brescia. Dopo questo primo, suggestivo, assaggio della città ci addentriamo all’interno del Parco archeologico della parte romana del capoluogo lombardo, riconosciuto Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Ci accoglie subito l’imponente Capitolium, Tempio Capitolino risalente al 73 d.C., dedicato al culto della “Triade Capitolina” (Giove, Giunone e Minerva). Sotto di esso, si sono parzialmente conservate le strutture di un Santuario, databile ai primi decenni del I secolo a.C., mentre accanto al Capitolium sorge il teatro romano, collocabile tra il I e il III secolo d.C., la cui cavea regala le emozioni delle antiche rappresentazioni.

Dalle suggestioni di epoche passate ci trasferiamo immediatamente nella contemporaneità grazie alla moderna interpretazione della pizza di Antonio Pappalardo, origini campane ma bresciano da sempre, che dopo il felice progetto de La Cascina dei Sapori e Rezzato, ha inaugurato da alcuni anni la nuova insegna di “Inedito Pizzeria”, aperta nei locali di via Gramsci che nel 1962 ospitarono la prima pizzeria di Brescia. Una visita nella visita, poiché durante i lavori di ristrutturazione del locale è stato riportato alla luce un pozzo preesistente alla costruzione dell’odierno edificio e rimasto tombato per secoli da una coppia di lastre in marmo con le medesime curiose lavorazioni. Affamati, ci lanciamo subito alla lettura del menu da cui scegliamo i Mini Bun al vapore con carne salada, fichi e parmigiano e, tra le pizze, l’ottima proposta con Provola di bufala affumicata, datterino giallo, limone, basilico e pepe lungo nero. Una pausa rigenerante che conferma la qualità del posto, e che ci porta a salire in auto per dirigerci verso la Franciacorta.

La Franciacorta attuale comprende un territorio che si estende sulla superficie di 19 comuni, tutti situati in provincia di Brescia. Un territorio per lo più collinare e anticamente cosparso di boschi ultimamente trasformato con l’impianto di numerosi vigneti che ne caratterizzano la peculiarità, anche se è doveroso dire che il territorio tradizionalmente e localmente considerato “Franciacorta” è più esteso di quello rigorosamente indicato nella relativa denominazione vitivinicola franciacorta. Il nuovo corso della viticoltura di questo zona ha avuto inizio al principio degli anni sessanta con la nascita delle prime cantine. La rapidissima crescita ha portato all’attuale mappa vinicola ricca di cantine di riferimento nel panorama nazionale e internazionale. Tra queste ha da subito saputo distinguersi la realtà di Bellavista: in principio si tratta di pochi ettari, una casa di famiglia e adiacente la cantina, con il desiderio di fare del buon vino da condividere con gli amici. Successivamente, grazie alla determinazione di Vittorio Moretti, diventa molto di più fino a giungere ai giorni nostri in tutta la bellezza rappresentata dalle affascinanti strutture che ospitano la cantina.

Tre le tante etichette di grande rilievo, optiamo per due referenze che incuriosiscono il nostro animo da appassionati della materia. Prima il Millesimato Satèn, delicato ed elegante, prodotto solo nelle migliori annate da uve Chardonnay 100% raccolte nelle vigne di alta collina. Una volta assemblata, la cuvée affina in cantina per minimo 4 anni, e il risultato al palato è incredibile, grazie al perlage finissimo ed ai profumi di fiori rosa, agrumi maturi e noisette. Passiamo poi alla Riserva Vittorio Moretti, cuvée che tiene viva la memoria della terra di Franciacorta e del suo perpetuo rinnovarsi. I migliori suoli e le migliori esposizioni, le migliori uve e i migliori frazionamenti di vendemmia danno vita a un prodotto raffinato con note olfattive che spaziano dalla frutta matura alle note agrumate, passando per i fiori bianchi. Un sorso denso, cremoso e ricco di longevità che chiude in bellezza la nostra giornata.

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Luca Sessa

Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista, presentatore e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali e con alcune guide di riferimento del panorama nazionale.

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