Il tratto di costa che unisce Punta Alice a Crotone stupisce per la bellezza paesaggistica e offre numerose opportunità artistiche, archeologiche e enogastronomiche di rilievo
di Luca Sessa
Quindici giorni di vacanza possono essere tanti o pochi? Probabilmente la risposta è semplice, e riguarda il modo di spendere il tempo che abbiamo a disposizione per rilassarci. Anche la più bella delle villeggiature può risultare infatti monotona quando le giornate sono tutte uguali, e quindi il segreto per rendere piacevole un soggiorno consiste nell’alternare momenti di ritemprante disimpegno a passeggiate che possano rifocillare la nostra curiosità di scoprire posti sempre nuovi. Tornare dopo tanti anni in quella Cirò Marina che era stata luogo di vacanza dell’infanzia, mi ha permesso di riscoprire la bellezza paesaggistica e naturalistica di una Calabria dal verde abbagliante nell’entroterra e caratterizzata da un mare meraviglioso nella zona costiera.
Cirò Marina si sviluppa sulla costa ionica dell’alto crotonese e sull’area dell’antica Krimisa, colonia della Magna Grecia, in un territorio circondato da vigneti, uliveti, campi coltivati, tra punta Alice e il torrente Lipuda. Quest’area in ambito vinicolo è nota anche per gli ottimi vigneti di Gaglioppo da cui si produce il vino Cirò Doc. Dopo vari giorni di mare con la famiglia si decide di procedere in macchina alla volta di Crotone, concedendoci però prima una piacevole camminata lungo le spiagge di Punta Alice, un promontorio della costa del mar Ionio che si protende appena a nord di Cirò Marina e chiude a ovest il golfo di Taranto, un luogo famoso e apprezzato per le acque cristalline. Essersi alzati di buonora per godere della bellezza del posto senza il caos di turisti e bagnanti rende l’inizio di giornata estremamente divertente.
Conclusa la passeggiata occorre tornare indietro per dirigerci verso Crotone, e l’inversione di marcia diviene lo spunto per una tappa vinicola presso la Cantina Ippolito che con oltre 170 anni di storia rappresenta la più antica realtà esistente oggi in Calabria. L’azienda che include una tenuta agricola di oltre 100 ettari è da sempre impegnata nel recupero e nella valorizzazione dei vitigni autoctoni quali il Gaglioppo, il Greco Bianco, il Calabrese, il Pecorello ed in ultimo il Greco Nero. L’assaggio del Mare Chiaro, ottenuto dal miglior Greco Bianco, millenario vitigno calabrese, coltivato a ridosso del mar Ionio, conferma la bontà del lavoro portato avanti dall’ultima generazione della famiglia Ippolito. Sarà per la passeggiata al mare, sarà per l’escursione tra le vigne, sarà per i quasi 40 km che separano Cirò Marina da Crotone, appena giunti in città il nostro primo pensiero è dedicato al pranzo.
La nostra scelta non poteva che cadere sul ristorante Da Ercole, vera e propria istituzione per chi ama la cucina di pesce, per chi vuole affidarsi alla conoscenza e alla passione di un posto da sempre identitario nei sapori e nell’accoglienza. E così la sequenza tra la Tartare di tonno e la selezione di crudi, la pasta ai frutti di mare e altre prelibatezze preparate con il pescato del giorno rende indimenticabile la giornata. Satolli ma mai domi ci addentriamo nel cuore di quella che viene chiamata la “Città di Pitagora”: fondata da coloni greci dell’Acaia nel VIII secolo a.C., l’antica Kroton fu una delle più potenti poleis della Magna Grecia, sede dell’eccellente Scuola Pitagorica realizzata dal grande filosofo e matematico greco attorno al 530 a. C. La visita al Castello di Carlo V, nella cui Torre Aiutante è oggi ospitato il Museo Civico, ci consente d’apprezzare l’incredibile valore storico della città e delle testimonianze a noi giunte nel corso dei secoli.
Mare e terra, cibo e storia: Crotone si è svelata ai nostri occhi con tutte le sue anime ma, come in ogni altro viaggio, non si può considerare chiusa una giornata senza la fondamentale tappa dedicata al mondo dei dessert. In questo caso il capoluogo calabro ci regala l’opportunità di assaggiare le prelibatezze della Pasticceria Lucanto, da tempo premiata dalle guide di settore e apprezzata dai residenti. Tra chi sceglie una monoporzione e chi un dolce classico accompagnato dall’immancabile caffè, si conclude una meravigliosa passeggiata che ci lascia gli occhi colmi della bellezza di questo angolo di Calabria.
Luca Sessa
Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista, presentatore e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali e con alcune guide di riferimento del panorama nazionale.