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Ascoli: 200 torri e mille ricchezze in cantina, a tavola, al museo e in pinacoteca

Tempo di lettura: 4 minuti

Splendido tour della città marchigiana, che sorprende per le sue eccellenze e ci accompagna con la sua storia antica

di Luca Sessa

Un centro storico, costruito quasi interamente in travertino, tra i più monumentali d’Italia il cui apice di bellezza estetica ed architettonica è rappresentato dalla rinascimentale Piazza del Popolo. Ascoli Piceno in epoca medievale era caratterizzata dalla presenza di circa duecento torri, la cui erezione iniziò subito dopo il Mille. Secondo la tradizione, Federico II ne fece distruggere novantuno nel 1242 e la loro riduzione proseguì nei secoli successivi ma ancora oggi il capoluogo marchigiano è noto come la Città delle cento torri. Siamo nel sud delle Marche, a 30 km dal mare Adriatico: la città è circondata da tre montagne e da due aree naturali (la montagna dell’Ascensione, il colle San Marco, la montagna dei Fiori, Il Parco Nazionale del Gran Sasso e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini). Un territorio, quello circostante, che si trova nella Valle del Tronto dove scorre l’omonimo fiume. Ma qui anche la viticultura ha trovato “terreno fertile” per poter esprimere tutto il potenziale di vitigni autoctoni e di altri terroir.

Un viaggio di lavoro e tema enologico in compagnia di due colleghi diviene la scusa per organizzare una gita di mezza giornata abbondante in questa bellissima città che ha saputo conservare nel tempo la sua identità. Lo si scopre visitando la monumentale Piazza Arringo, la più antica di Ascoli, dominata dalla Cattedrale di S. Emidio e delimitata su uno dei lati dal Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesano. Sullo stesso lato, in una incredibile concentrazione di bellezza artistica e storica, si erge anche il Palazzo Comunale, al cui interno si trovano alcune delle opere d’arte che hanno incoronato la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno fra i musei più belli d’Italia. Dopo la ritemprante passeggiata nella piazza ci dirigiamo in direzione del Duomo, una imponente struttura a tre navate impreziosita da volte affrescate e dalla cripta della cattedrale dedicata a S. Emidio, patrono della città. Risalendo velocemente le varie viuzze giungiamo in Piazza del Popolo, il cosiddetto “Salotto d’Italia”, gioiello architettonico di rara bellezza.

Incastonata nel centro della città, la piazza conduce a una delle insegne più apprezzate, quello storico Caffè Meletti, già dal 1905 un’istituzione ritrovo di molti artisti, scrittori, imprenditori. Nelle sale in stile Liberty si sono seduti Sartre, Hemingway, Mascagni, Gottuso, Pertini, Soldati e tanti altri, e oggi anche noi abbiamo il piacere di sederci negli eleganti spazi per fare un gustoso aperitivo e provare la famosa Anisetta, il liquore a base di anice prodotto sin dal 1870. Una pausa strategica sotto ogni punto di vista grazie alla vicinanza con il luogo prescelto per il nostro pranzo: Locanda Imperfetta è infatti un locale che sorge a pochi metri da piazza del Popolo all’interno di un palazzo storico, recentemente riqualificato. Qui si propone una cucina che valorizza territorio e tradizione con una personale rilettura in chiave contemporanea che diverte in ogni sua proposta, come accade con le Pappardelle al ragù marchigiano e con lo Spaghettone Mancini con carbonara di zucca, guanciale e pecorino, due piatti davvero apprezzati. Dopo la pausa rifocillante e un ultimo sguardo alla straordinaria architettura del centro di Ascoli, torniamo verso l’auto per la solita escursione a tema enologico, la parte più interessante del programma di giornata.

Un breve percorso di poco più di 10 minuti ci consente infatti di giungere presso la Cantina Velenosi, realtà nata nel 1984 grazie a Ercole ed Angela Velenosi, che con Paolo Garbini dal 2005 coniugano la tradizione artigianale alle tecnologie moderne, reinterpretando con creatività i processi di vinificazione, dando vita a un’azienda che oggi porta nel mondo intero i profumi e le sfumature del territorio piceno attraverso vini dal carattere unico. I poderi dell’azienda si estendono tra le colline che fanno da contorno alla splendida valle del fiume Tronto, che grazie ai suoi terreni argillosi e fertili, è da sempre stata vocata alla coltivazione della vite. Oltre alle quattro aziende situate ad Ascoli Piceno, Castorano, Monsampolo del Tronto e Castel di Lama, vi è un vigneto nella zona di Ancarano (TE) e nella zona di San Marcello (AN), tra i Castelli di Jesi. Passerina, Pecorino, Trebbiano, Verdicchio, Chardonnay, Moscato Bianco, Montepulciano d’Abruzzo, Sangiovese, Lacrima Nera, Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero: sono tanti i vitigni protagonisti della produzione della cantina marchigiana, che consentono di dar vita a vini come il Prope, Colli Aprutini Pecorino IGT, bianco da 13 gradi dal colore giallo paglierino intenso e brillante. L’assaggio rivela note olfattive di buccia di pera e crosta di pane e in bocca risulta sapido e salino, agile e di buon corpo con finale appagante. Ottimo anche il Verso Sera, Montepulciano d’Abruzzo DOCG, rosso corposo da 14,5 gradi dal naso intenso e complesso, con sentori di frutti maturi, prugno mora e ribes che si aprono in un bouquet di spezie come il tabacco e il cuoio, tipiche del vitigno. Due grandi assaggi rappresentativi delle qualità del terroir marchigiano e del sapiente approccio alla vigna da parte della Cantina Velenosi.

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Luca Sessa

Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista, presentatore e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali e con alcune guide di riferimento del panorama nazionale.

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