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A Milano Wine Week si scoprono i vini del Vulture

Tempo di lettura: 2 minuti

Una nuova spinta per i vini autoctoni della Basilicata

di Camilla Rocca

Una masterclass che racconta dell’importante patrimonio vitivinicolo di famiglia mediante i vini autoctoni del Vulture. Parla Davide Petito, proprietario di Masserie dell’Imperatore, alle pendici del Monte Vulture, nel comune di Melfi, in provincia di Potenza. 100 ettari che si sviluppano lungo tutta la valle dell’Ofanto, il versante ovest del Monte Vulture. Tra coltivazioni cerealicole e leguminose, viene coltivato anche il vitigno principe dell’Appennino Meridionale, l’Aglianico del Vulture, espressione più autentica del territorio insieme alla Malvasia e all’olio extravergine del Vulture D.O.P. prodotto dalle cultivar di Coratina, Ogliarola e Cima di Melfi.
 
Paolo Porfirio, Head Sommelier di Terrazza Gallia, che ha tenuto la masterclass ha così commentato: “Una parte d’Italia a cui tengo particolarmente, perché dà origine a vini che non hanno eguali, soprattutto se si parla di Aglianico, una delle realtà più grandi in Italia. La qualità è indubbia e Masseria del Vulture ha voluto valorizzare in termini di conoscenza del territorio, soprattutto al grande pubblico, e di distribuzione. Davide Petito, come ultima generazione, sta portando avanti una bella filosofia di viticoltura di precisione, di sostenibilità, con un lavoro molto attento in vigna e in cantina, dando vini di grande longevità e struttura, carattere e pulizia”. 
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“Nella nostra cantina tutto è rappresentato dal binomio antico – moderno, che rivendica il forte legame che ho con la mia terra d’origine, ma che, allo stesso tempo guarda oltre i propri confini e prende spunto da idee contemporanee, dall’ambiente della metropoli di Milano, mio luogo di nascita, creando poi la trama iconica della maison” racconta Davide Petito.

“Nei miei vini trovate tutte le caratteristiche intrinseche del Vulture, mineralità e sapidità. Partendo dall’Aglianico del Vulture Superiore Riserva DOCG, raccolta a mano nella terza decade di ottobre da vigne di cinquant’anni, tra le più antiche della cantina, con affinamento di 18 mesi in botti di Slavonia e passaggio per un anno in bottiglia. Poi abbiamo Aletheia, sempre Aglianico del Vulture DOC che affina per 12 mesi in anfore di terracotta e per almeno un anno in bottiglia. Aglianico del Vulture DOC che si affina per 12 mesi in botti di acciaio e terracotta e per almeno 6 mesi in bottiglia”.

Foto crediti Giorgio Vitali

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