Una nuova spinta per i vini autoctoni della Basilicata
di Camilla Rocca
“Nella nostra cantina tutto è rappresentato dal binomio antico – moderno, che rivendica il forte legame che ho con la mia terra d’origine, ma che, allo stesso tempo guarda oltre i propri confini e prende spunto da idee contemporanee, dall’ambiente della metropoli di Milano, mio luogo di nascita, creando poi la trama iconica della maison” racconta Davide Petito.
“Nei miei vini trovate tutte le caratteristiche intrinseche del Vulture, mineralità e sapidità. Partendo dall’Aglianico del Vulture Superiore Riserva DOCG, raccolta a mano nella terza decade di ottobre da vigne di cinquant’anni, tra le più antiche della cantina, con affinamento di 18 mesi in botti di Slavonia e passaggio per un anno in bottiglia. Poi abbiamo Aletheia, sempre Aglianico del Vulture DOC che affina per 12 mesi in anfore di terracotta e per almeno un anno in bottiglia. Aglianico del Vulture DOC che si affina per 12 mesi in botti di acciaio e terracotta e per almeno 6 mesi in bottiglia”.
Foto crediti Giorgio Vitali