L’11esima edizione della fiera piacentina dei vignaioli indipendenti chiude con numeri da primato: 870 produttori e 24mila ingressi in tre giorni. Presentato il Dossier Burocrazia: i Vignaioli Indipendenti chiedono semplificazione, efficienza e proporzionalità.
Edizione record per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo. Giunta alla sua 11esima esposizione, la manifestazione della Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti chiude i cancelli segnando la migliore prestazione di sempre: 870 produttori presenti e 24mila ingressi distribuiti nei tre giorni (+ 20% rispetto all’edizione 2021).
La scelta di dedicare ai banchi d’assaggio tutti i tre padiglioni della fiera e la costruzione di una tensostruttura per ospitare la ristorazione è risultata vincente, consentendo non solo di dare spazio a tutti i vignaioli che ne hanno fatto richiesta, ma al contempo di creare uno spazio che, oltre alla funzione ristoro, si è rivelato ulteriore luogo di confronto e di assaggio. “Per noi Vignaioli il Mercato non è una semplice fiera: è la manifestazione tangibile della nostra identità associativa e un momento fondamentale di aggregazione e incontro, cresciuto negli anni in modo armonico – dichiara Lorenzo Cesconi, presidente FIVI-. Abbiamo vinto un’altra sfida: dopo aver superato le difficoltà della pandemia con l’edizione 2021, quest’anno abbiamo voluto dare spazio a tutti gli associati interessati a partecipare, sfruttando tutti gli spazi disponibili e potenziando i servizi, grazie alla collaborazione con Piacenza Expo. Il pubblico ci ha dato ragione, partecipando al Mercato con entusiasmo e curiosità, dimostrando di riconoscere in questa manifestazione i valori che ne stanno alla base: qualità, artigianalità e trasparenza. Siamo molto felici anche per aver potuto accogliere al Mercato molte presenze istituzionali, con il gradito ritorno del vice Presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, la visita del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti e la presenza all’inaugurazione dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi”.
All’interno della consueta assemblea annuale dei soci, centrale è stato il confronto sul tema della burocrazia, da cui la stesura di un dossier specifico. Si è parlato infatti di SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), con la richiesta che questo diventi la carta d’identità di riferimento per il vignaiolo nei confronti di tutti gli Enti certificatori e di controllo, e l’attuazione, necessaria con molta urgenza, del registro unico dei controlli ispettivi (RUCI), oltre a controlli proporzionali alla produzione. Sempre più attuale quindi lo slogan lanciato da FIVI sul bisogno di un sistema realmente digitale e non solo digitalizzato.
Foto copertina: FIVI – Crediti: Mauro Fermariello