Nelle sue due versioni piccante e dolce ha accompagnato tantissimi pairing della Milano Wine Week. Apprezzato soprattutto dai winelovers più giovani che hanno amato il linguaggio più friendly degli abbinamenti.
Tanto, tantissimo Provolone Valpadana DOP ha deliziato i palati degli appassionati durante la Milano Wine Week, la kermesse lunga nove giorni che ha visto protagonista il vino italiano nel capoluogo lombardo dall’8 al 16 ottobre scorsi.
Unico punto food dell’area all’ora dell’aperitivo, il Provolone Valpadana Dop, nelle due tipologie dolce e piccante, ha accompagnato migliaia di calici consigliati dagli esperti dell’Enoteca della MWW. I tanti winelovers hanno potuto spaziare dai vini bianchi ai rossi, passando per rosati e vini dolci, scoprendo le tante etichette presenti insieme al famoso formaggio Dop.
Non solo. Grazie a Vinhood, il “sommelier virtuale” che si rivolge non solo agli appassionati ma anche, e soprattutto, a neofiti e curiosi – con un approccio più “friendly”, basato sulla personalizzazione dell’esperienza e sul “gioco” – è stato possibile sperimentare le innumerevoli opportunità di abbinamento del Provolone Valpadana DOP con il vino, spumanti compresi.
Insomma, accostamenti e assaggi semplici e divertenti, basati su un linguaggio non eccessivamente tecnico, che hanno messo in luce il meglio di queste eccellenze italiane.
Gustoso e versatile, il Provolone Valpadana DOP è protagonista della campagna triennale “Choose your taste, sweet or spicy, only from Europe” promossa dal Consorzio di Tutela e co-finanziata dall’Unione Europea che ha avuto tra i momenti clou del 2022 proprio la Milano Wine Week, scelta per raggiungere un pubblico più diversificato e un’utenza più ampia, in un contesto mondano, ormai meta imperdibile degli appassionati di Food&Wine. Obiettivo del progetto è far crescere la conoscenza sui temi della tracciabilità, della tradizione e della sicurezza, senza dimenticare l’importanza dell’autenticità.
Dolce o piccante, l’importante infatti è che sia Dop. Da mangiare a fette, a tocchetti, da usare nelle farce o da gustare filante e caldo, il Provolone Vapadana Dop trova nei vini ottimi compagni di convivialità. D’altronde il wine pairing con il formaggio è di certo tra i più classici, ma il divertimento sta proprio nelle decine di accoppiamenti che si possono creare grazie alla poliedricità di questo formaggio. A seconda delle stagionature, ad esempio, si può crescere di intensità e di struttura anche nei vini – e ciò vale per i bianchi come per i rossi: calici delicati, fruttati e floreali dove i profumi vinosi sono ancora piuttosto vividi ben si sposano a un provolone ancora “fresco”, ricco e grasso ma non particolarmente sapido e dalla texture ancora morbida. Mesi di stagionatura si può arrivare a un anno di affinamento – danno invece al Provolone Valpadana Dop una struttura più complessa e saporita che può essere anche piccante. Qui il “gioco” si fa particolarmente divertente perché la piccantezza può essere associata tanto a vini che richiamano la nota speziata che a etichette caratterizzate da una beva morbida e avvolgente. Nel primo caso il piccante del formaggio Provolone Valpadana Dop incontrerà le note di pepe – nero o rosa – che connotano diversi vitigni e tipologie di vino – pensiamo al Syrah, al Pelaverga, al Frappato, per fare qualche esempio – oppure potremmo prediligere vitigni come il Merlot o il Montepulciano d’Abruzzo se preferiamo gli abbinamenti per contrasto, dove la fruttosità ampia e generosa del vino avvolge la nota sferzante del formaggio piccante. Se invece si è patiti di bollicine – dal Prosecco, al Trento Doc, passando per il Franciacorta – vanno valutati i diversi dosaggi di zucchero nei vini per creare un buon pairing: più la bollicina è “dolce” meglio si abbinerà al prodotto caseario stagionato, creando un gioco di contrasti molto appetitoso. Spazio invece a calici spumeggianti più secchi per il Provolone Valpadana Dop in versione dolce. Sarà infatti il sorso pulito e diretto nel bicchiere a enfatizzare la cremosità del pezzo di formaggio.
Questa Dop, dal gusto così contemporaneo, racconta una storia che inizia nel periodo in cui i monaci cistercensi si occuparono della vasta operazione di bonifica e canalizzazione delle acque sorgive e superficiali nel territorio compreso tra i fiumi Lambro ed Adda in Lombardia.
Questa innovazione creò le basi per lo sviluppo di allevamenti di bovini da latte e della caseificazione che si diffuse dal nucleo originario del basso milanese a tutta la Valle Padana affermandosi poi come la principale risorsa economica dell’agricoltura padana, portando alla nascita di numerosi formaggi tipici. Tra questi il Provolone Valpadana, la cui origine risale alla seconda metà del XIX secolo, frutto dal felice connubio tra la cultura casearia delle “paste filate”, proveniente dal meridione d’Italia, e la vocazione lattiero-casearia del territorio. Saranno infatti imprenditori provenienti dal Sud, insediatisi nelle province di Piacenza, Cremona e Brescia, a dare inizio alla produzione. Ciò determina il diffondersi della cultura e del consumo di formaggi a pasta filata in tutto il territorio nazionale. La Valle Padana offre grande disponibilità di latte adatto alla trasformazione casearia e anche le infrastrutture necessarie per il conseguimento di produzioni di qualità, che trovano un’evoluzione nel Provolone Valpadana prodotto in formati assai diversificati (da pochi etti ed oltre un quintale). Per “Provolone” si intende, così, una provola di grandi dimensioni. Un formaggio del tutto originale, distinguibile rispetto alle altre paste filate diffuse nel Meridione perché di grandi dimensioni e capace di stagionare a lungo. La zona di produzione è un territorio abbastanza vasto, che comprende diverse regioni del Nord Italia. Quindi non solo Lombardia, ma anche Emilia Romagna, Veneto e Trentino.
Sulla Dop vigila il Consorzio Tutela Provolone Valpadana, è l’organismo che associa 11 caseifici produttori e circa 700 aziende agricole autorizzate a conferire latte. Nel 2021 sono state oltre 70.000 le tonnellate di latte trasformato, per un totale di circa 7.400 tonnellate di Provolone Valpadana Dop e più di 4.700 tonnellate di Provolone Valpadana Dop prodotto – al 31/08/2022, in lieve calo rispetto all’anno precedente, come peraltro molti altri formaggi, stante il notevole aumento sia del costo della materia prima latte che dei costi legati al processo di produzione. Oltre all’attività di tutela, il Consorzio svolge attività di informazione e ricerca per promuovere il consumo e la conoscenza del Provolone Valpadana DOP e sostiene diverse attività legate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.