Ritorna la Milano Wine Week, uno degli appuntamenti più attesi del panorama vinicolo in Italia. Federico Gordini, Presidente di MWW Group, ci ha raccontato in esclusiva le novità della 5^ edizione.
Dopo due anni di pandemia Milano sembra aver ripreso il proprio ruolo di metropoli esperienziale, sede di eventi altamente partecipati come la Design Week e la Fashion Week. Come si inserisce la settimana milanese del vino in questo contesto?
Milano è sicuramente ripartita, seppur in un contesto internazionale che rimane di incertezza. Le ultime grandi manifestazioni ospitate in città ci hanno dato un senso di ripresa e progressione costante. Ciò che Milano può offrire al mondo del vino ritorna così a coincidere con l’idea fondante di Milano Wine Week: quella di una grande manifestazione rivolta sia agli operatori ma, soprattutto, un megafono verso il pubblico consumatore, che deve diventare sempre più centrale nelle strategie di promozione del settore. In questo senso, Milano è la sede giusta per ospitare attività ad alto impatto rivolte al grande pubblico perché, più di qualsiasi altra città d’Italia, offre la possibilità di mettere in atto tanti codici esperienziali diversi che offrono opportunità uniche a Consorzi e cantine di avvicinare i consumatori in maniera non convenzionale.
Quali sono le novità per il pubblico?
Le novità di quest’anno sono notevoli e molteplici. Per i 9 giorni dell’evento, l’Enoteca di Milano Wine Week, allestita nel centralissimo Babila Building, permetterà ai visitatori di comporre il proprio itinerario di degustazione, scegliere e scoprire tantissime referenze e interagire in prima persona con i produttori. La nuova sede di Palazzo Serbelloni ospiterà i Walk-Around Tasting tra i banchi d’assaggio di decine di cantine. E anche i Wine Districts – i quartieri dedicati ai Consorzi vinicoli che sono uno dei nostri cavalli di battaglia – si arricchiranno di un programma di degustazioni itineranti che faranno tappa non solo nei locali e ristoranti, ma che abbracceranno anche soggetti mai coinvolti finora come i luoghi della musica, del teatro, del design. Durante Milano Wine Week, queste location saranno la sede del contatto fra mondo del vino e altri settori d’eccellenza che caratterizzano la città. Non a caso, lo slogan di questa edizione è “Il vino con Milano intorno”: vogliamo sottolineare l’importante contributo che una città come Milano può offrire a tutto il comparto agro-alimentare italiano, grazie alla sua natura di metropoli fra le più dinamiche, effervescenti e vitali d’Europa.
Offrire esperienze di valore ai consumatori è sempre di più una necessità per produttori e aziende. In che modo il contesto urbano offre un’opportunità per la promozione e l’esperienza del vino?
Milano in particolare presenta delle caratteristiche uniche in termini di logistica, dimensioni, infrastrutture, trasporti, che permettono una connessione straordinaria tra le location attivate in città. Inoltre costituisce la sede per eccellenza della contaminazione tra diversi campi e canali di espressione, come avviene per esempio alla Design Week, un modello a cui guardiamo pensando a come costruire sempre più contatti tra il mondo del vino e altri mondi. Moda, design, arte, ma anche gioielleria, musica, cultura: sono tutti campi di eccellenza che trovano a Milano la loro massima espressione, e dal cui contatto si possono innescare iniziative uniche, che si possono fare solo qui.
La manifestazione punta quest’anno a diventare più accessibile a cantine e aziende di ogni dimensione. In che modo?
Partiamo dal presupposto che ogni anno ci troviamo ad affrontare dei temi e dei tempi diversi, a cui dobbiamo adeguarci. A differenza delle manifestazioni fieristiche, per esempio, la struttura di Milano Wine Week permette di plasmare le caratteristiche del format in base alle esigenze del momento. L’abbiamo fatto nel 2020 e nel 2021, quando abbiamo trovato la strada per proseguire ed essere sempre al servizio della filiera, nonostante le difficoltà che tutto il mondo si è trovato ad affrontare. Quest’anno, il nostro obiettivo è quello di considerare la duplice esigenza che interessa il settore: da una parte, quella di potenziare la comunicazione e poter essere presenti in un momento importantissimo dell’anno, come il mese di ottobre, in una piazza come Milano. Dall’altro, dobbiamo necessariamente tenere conto delle congiunture economiche che stiamo vivendo e delle difficoltà legate ai costi di produzione aumentati, che possono influire sui budget delle singole aziende. Perciò, abbiamo scelto di offrire opportunità di partecipazione flessibili – a partire anche da poche centinaia di euro – perché crediamo che dare l’opportunità di sperimentare la nostra grande piattaforma dia modo alle aziende di provare in prima persona la forte differenza che connota MWW dalle altre manifestazioni vinicole presenti durante l’anno. Non si tratta di una sfida alle altre occasioni, a cui Milano Wine Week vuole affiancarsi in maniera complementare, ma di incentivare una partecipazione più ampia possibile, perché vogliamo che la Milano Wine Week sia di tutti e per tutti.
Quali sono i risvolti business dell’evento?
Sono tanti gli appuntamenti dedicati al business, a partire dal palinsesto di masterclass in programma a Palazzo Bovara, che costituisce il più grande festival del suo genere in termini di numeri. Negli anni, e con il ritorno agli eventi in presenza, è aumentata la community di operatori e addetti del nostro Paese che frequentano la Milano Wine Week, che quest’anno torneranno sicuramente a rappresentare una presenza significativa. Ma nel 2022 un’aggiunta importante arriverà anche dal progetto di Incoming realizzato in collaborazione con ICE-Maeci che porterà a Milano grandi interlocutori, buyer e operatori dei più importanti mercati internazionali. Si tratta di un target che si è dimostrato molto felice di venire in Italia, e in particolare a Milano, dove le attrattive sono molteplici e variegate, e che durante la settimana del vino sarà qui per dialogare con Consorzi e aziende e partecipare a tutti gli appuntamenti in programma, dalle masterclass ai Walk-Around Tasting, offrendo un’opportunità ulteriore per raccontare i nostri prodotti e territori.
Sempre in area business ritornano i nostri Awards, lanciati nel 2021, con una giuria blasonata di grandi critici enogastronomici, presieduta da Andrea Grignaffini, che eleggerà le 100 migliori carte vini italiane e premierà i migliori operatori retail in diverse categorie. Ritorneranno anche i Forum di Milano Wine Week, tradizionale appuntamento di approfondimento e scambio sulle grandi tematiche che interessano il settore, che quest’anno proporrà un format rinnovato, più energico e dinamico, che riunirà alcuni dei più influenti speaker nazionali e internazionali con un focus particolare sul tema delle nuove generazioni di consumo.
È giunto al terzo anno anche il Programma Internazionale della manifestazione, nato durante la pandemia per offrire occasioni di promozione oltre i confini. In che modo continua a rappresentare uno strumento efficace per cantine e Consorzi?
Il Programma Internazionale di Milano Wine Week è uno strumento che permette di essere presenti contemporaneamente in più location con la stessa masterclass, arrivando a raggiungere numerose città di diversi mercati-chiave per l’export, dall’UK agli USA, dal Canada a Cina e Giappone, dove le esperienze di degustazione continuano a svolgersi dal vivo, in prima persona, nelle tasting room a Milano e in 8 città globali, mantenendo dunque una forte attualità. Il nostro format ibrido catalizza il meglio degli eventi in presenza, potenziandoli grazie a tecnologia e connessioni in alta definizione, in tempo reale. La ricaduta del lavoro di 2 ore si moltiplica così esponenzialmente, permettendo a Consorzi e aziende di intercettare un’audience molto ampia e intercontinentale. Rimane poi la situazione in alcuni Paesi dell’Asia che ancora non permette l’organizzazione diretta di eventi in presenza: grazie al nostro format, aziende e Consorzi possono proseguire l’attività di promozione in questi Paesi, sfruttando i Fondi OCM residuali allocati a tale scopo.
Quali sono state le evoluzioni della Milano Wine Week in questi primi 5 anni, e dove auspichi di arrivare per i prossimi 5?
Dall’anno della sua nascita, il 2018, Milano Wine Week è cambiata molto. Nei primi due anni è cresciuta in base all’idea fondante della manifestazione, arricchendosi nel 2019 di tante attività ed esperienze rivolte soprattutto ai consumatori. Nei due anni successivi ha dovuto cambiare pelle, assumendo una connotazione particolarmente orientata al mondo business quando le regole e il buonsenso ostacolavano la realizzazione di iniziative di aggregazione. Nel 2022 abbiamo ripreso il percorso interrotto nel 2019, coinvolgendo tutta la città e riaprendo la manifestazione alla presenza di un pubblico più consistente – sempre nel rispetto delle regole – e unendo le esperienze di questi 4 anni e dei bienni profondamente diversi che li hanno caratterizzati.
Il futuro è quello di mantenere l’unicità di questa manifestazione, che guarderà sempre di più alla comunicazione e al branding delle aziende, rivolti in particolare verso il consumatore finale, e coniugandoli con una parte business dallo stampo “milanese”: time-saving, efficace, e strutturata sulle esigenze delle aziende. L’unicità sarà sempre più il valore cardine di Milano Wine Week: il nostro obiettivo non è quello di competere con nessuna altra occasione dedicata al mondo del vino, ma di completare l’offerta con un’opportunità senza paralleli, che si inserisce fluidamente nel calendario di settore. Lo dimostreremo anche quest’anno con sempre più collaborazioni, grazie a cui siamo all’opera per costruire, insieme, una nuova, grande edizione.