Tenuta Casenuove a Panzano in Chianti, riportata a nuovo splendore da Philippe Austruy, regala ai suoi visitatori la maestosità delle colline chiantigiane e uno spazio espositivo per opere d’arte contemporanea a cielo aperto, in collaborazione con Galleria Continua.
di Francesca Lorenzoni
Esistono luoghi in perfetto equilibrio tra passato e futuro, dove il presente è una fusione di tradizione e avanguardia in cui lo sguardo riesce in un solo colpo a perdersi tra colline, filari, paesaggi quasi familiari, mentre delle piccole interferenze, come piccoli pixel distopici, riportano l’osservatore ad un hic et nunc dinamico e proiettato nel domani. È questo il caso di Tenuta Casenuove.
Un piccolo smeraldo incastonato tra le colline nel cuore del Chianti Classico, a pochi chilometri da Panzano. Qui, mentre si ammirano le distese di viti procedere in file ben disciplinate a pochi metri di distanza e il tramonto fa la sua parte nel completare la perfezione del momento, piccoli bagliori vitrei, appena percepibili fanno capolino qua e là, e occorre un attimo per mettere a fuoco, recuperarne i contorni e lasciare che si svelino per quello che sono: opere d’arte contemporanea disseminate lungo la Tenuta, discreti guardiani di questa terra, silenziose sentinelle di un punto di incontro tra ieri e domani.
Tenuta Casenuove è proprietà di Philippe Austruy, magnate francese dell’industria farmaceutica, che nel 2015 dà il via ad una monumentale ristrutturazione attenta allo stile della campagna toscana che restituirà a questo lembo di terra muretti a secco, terrazzamenti, una spettacolare villa in stile toscano e soprattutto vigneti e vino. A proiettare Casenuove nel futuro è l’arte, in particolare la partnership con Galleria Continua a San Gimignano, nata con l’intento di narrare un luogo in continuo fermento e che simboleggia la rinascita della Tenuta. La collaborazione ha dato vita a “Il Vino dell’Arte”, uno spazio espositivo che fonde l’amore per il vino con quello per l’arte. La prima installazione permanente inaugurata nel 2020 è stata concepita dall’artista Pascale Marthine Tayou che con le sculture in cristallo i “Geni di Casenuove” collocate in tutta la proprietà, ha deciso di rendere omaggio alle persone che sono l’anima più profonda di questo luogo. Il progetto si rinnova di anno in anno quando un artista viene invitato per fare esperienza di questi luoghi e creare installazioni in situ che vanno a completare la Sala delle Volte dove vengono ospitate le degustazioni.
Tenendo per mano la storicità e la tradizione di queste colline il recupero della tenuta è stato di tipo conservativo, riportando la struttura agli antichi fasti non solo dal punto di vista architettonico ma anche enologico. Nel 2016 inizia la prima fase dell’opera di restauro dei vigneti con il reimpianto di un ettaro e mezzo di Cabernet Franc, un ettaro e mezzo di Cabernet Sauvignon e due ettari di Sangiovese. La seconda fase di ristrutturazione si è focalizzata sullo studio pedologico dei suoli e del potenziale viticolo, ricercando cloni e vitigni autoctoni tipici del territorio di Panzano e del Chianti Classico. Ecco quindi che nel 2018 vengono integrate a Casenuove varietà quali Canaiolo, Colorino e Ciliegiolo, storicamente riconosciute come vitigni complementari componenti del Chianti Classico.
Le persone che quotidianamente rendono tutto questo possibile sono Alessandro Fonseca che dirige la tenuta affiancato dai giovani e talentuosi enologi Cosimo Casini e Maria Sole Zoli.
Maria Sole Zoli ha portato la transizione di Casenuove verso processi di vinificazione biologici dal 2018, anno nel quale la Tenuta è anche entrata a far parte dell’Unione Viticoltori di Panzano, il primo bio-distretto vitivinicolo d’Italia. Un’altra opera messa in atto in nome dell’innovazione e della volontà di esaltare le caratteristiche naturali del territorio è il progetto “Le Terrazze”, nato da un’idea di Cosimo Casini, prevede il restauro dei terrazzamenti semi-abbandonati che scendono lungo la collina verso il fiume Pesa. Seguendo i principi di questa vera e propria “arte” (dal 2018 inserita nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO), sono stati piantati vitigni autoctoni coltivati ad alberello lamolese, tipico del luogo.
Le etichette che si producono ad oggi a Tenuta Casenuove sono cinque. Ziik Rosé, vino spumante 100% Sangiovese realizzato con metodo Charmat (quattro mesi sui lieviti), al naso si distingue per il suo bouquet di rosa; gradevole e fruttato al palato. Toscana Rosso IGT, frutto di un attento lavoro di zonazione compiuto per individuare i migliori Cru e di un’accurata selezione delle uve, fermenta in vasche di cemento. Un successivo passaggio in legno di 12 mesi, regala tutta l’intensità di piccoli frutti rossi e mora, con un finale di tostatura leggermente speziato. Il Chianti Classico Tenuta Casenuove, nelle due versioni annata e riserva, fermenta in vasche di cemento con un successivo passaggio in legno in botti da 25hl e poi tonneau da 5hl per l’annata, e botti da 25 hl di rovere francese e austriaco e poi tonneau da 5 hl la riserva.
Infine l’ultimo nato: la Gran Selezione Tenuta Casenuove 2018, anno dell’inaugurazione della nuova cantina. L’etichetta ha origine da tre parcelle “Vigna del Pozzo”, “Sopratorre” e “Rossa della Torre”, impiantate nei primi anni 2000, oltre a due vicini cru recentemente rinnovati: “Terre Rosse” e “Poggio delle Terrazze”. Il fil rouge che lega queste parcelle è dato dai suoli galestrosi, ricchi di argilliti e drenanti, che regalano un vino che si candida a pieno titolo per essere tra le massime espressioni del carattere del Sangiovese di Panzano. Rubino brillante con aromi intensi di violetta, frutti di bosco e ciliegia sotto spirito, mostra al palato persistenza ed eleganza, avvolto da un tannino setoso e note di agrumi e spezie, in un’evoluzione continua di gusto che racconta nel calice il lavoro e la dedizione quotidiana di Maria Sole e Cosimo, ammiccando a un futuro tutto da scoprire che promette di arricchirsi di qualche interessante sorpresa.