Hic et Nunc, un motto una cantina: responsabilità sociale, vini in purezza e vitigni autoctoni dal Monferrato

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A Vignale Monferrato, una delle zone più suggestive del Basso Monferrato, una serie di fatti hanno portato a una considerazione: “Hic et Nunc”, e ad una logica conseguenza, fare vino seguendo la voce del verbo locale. Responsabilità sociale, vini in purezza e vitigni autoctoni, ecco i cardini per realizzare quel desiderio di “fare vini e farli qui, ora”.

Un’identità fatta di impegno e responsabilità

La sostenibilità di Hic et Nunc non è un obiettivo da raggiungere, ma un principio radicato, che permea ogni fase della sua attività. Non si tratta solo di un approccio ambientale, ma di una vera e propria visione a 360 gradi, che abbraccia anche l’aspetto sociale ed economico. La cantina, impegnata a rispettare il suo territorio e a promuovere il benessere dei suoi collaboratori, ha ottenuto nel settembre 2024 la certificazione biologica per tutta la sua produzione, un traguardo che rappresenta solo una delle tante tappe verso un futuro più responsabile.

Nel 2022, 2023 e 2024, Hic et Nunc ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Great Place to Work”, un attestato che celebra l’impegno costante per la qualità della vita dei suoi dipendenti, creando un ambiente di lavoro che punta alla valorizzazione del talento e alla cura delle persone. In un’epoca in cui il benessere aziendale è fondamentale, questa cantina emerge come esempio di rispetto per le persone che contribuiscono alla crescita.

Il design che accompagna il territorio

Se c’è una parola che meglio definisce Hic et Nunc è equilibrio. In cantina, il processo produttivo esalta l’autenticità delle varietà locali senza rinunciare ai benefici derivanti dalle moderne attrezzature. La vinificazione biologica, basata su una raccolta manuale delle uve al giusto punto di maturazione, preserva freschezza e aromaticità. Le uve sono fermentate e affinati in vasche d’acciaio, un’accortezza che garantisce vini eleganti e puri, con un uso misurato del legno su alcuni prodotti per non alterare l’identikit di partenza.

La cantina stessa, progettata dall’architetto Gianluca Erroi, è un vero manifesto dell’idea di Hic et Nunc. Una struttura moderna e luminosa che combina vetro e acciaio, fondendosi con il paesaggio circostante e offrendo una vista spettacolare sui vigneti. Ogni angolo della cantina, dall’architettura alla scelta dei materiali, è pensato per ridurre al minimo l’impatto ecologico, dando un ulteriore segno tangibile della filosofia dell’azienda.

A Milano per il pranzo stampa

In un mondo sempre più interconnesso, la comunicazione trasparente e diretta con il pubblico è fondamentale, e Hic et Nunc ha scelto di investire in questo aspetto, facendo della sua missione un racconto che parte dalla vigna e arriva direttamente al pubblico, ospitando presso i locali del Sant Ambroeus Milano una panoramica aziendale fatta di formazione, condivisione e assaggi. Barbera, Grignolino, Nebbiolo, Cortese, Baratuciat, questi i vini rigorosamente in purezza presentati durante l’evento stampa. Le etichette, curate dallo studio GEK di San Miniato (PI), riprendono il primissimo bozzetto fatto dall’architetto Gianluca Erroi quando Massimo Rosolen gli descrisse l’idea della struttura della cantina. Interessante il legame territoriale nella scelta dei nomi dell’etichette, dove non manca mai la parola “MON” a riprendere il territorio del Monferrato.

“Ci piacciono i vini eleganti, che esprimono in modo spiccato il profilo aromatico del vitigno di partenza. Cerchiamo la finezza, la capacità di meravigliare per facilità di beva, ricchezza del frutto e complessità dei profumi” con queste parole del titolare, Massimo Rosolen, non resta altro che valutare l’intera esperienza enoturistica presso la struttura, situata proprio a fianco della Cantina di Ca’ dell’Ebbro

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Nello Gatti

Vendemmia tardiva 1989, poliglotta, una laurea in Economia e Management tra Salerno e Vienna, una penna sempre pronta a scrivere ed un calice mezzo tra mille viaggi, soggiorni ed esperienze all'estero. Insolito blend di Lacryma Christi nato in DOCG irpina e cresciuto nella Lambrusco Valley, tutto il resto è una WINE FICTION.

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