COP15, quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite, si è conclusa con un accordo sulla biodiversità: le parti hanno concordato una serie di misure essenziali per invertire la tendenza in atto e contrastare la perdita di biodiversità.
Come riportato da Federvini gli obiettivi stabiliti lo scorso dicembre alla Conferenza delle Nazioni Unite per la salvaguardia della biodiversità includono la protezione e il ripristino del 30% delle aree terrestri e marine del mondo entro il 2030 (l’obiettivo “30×30”) e la mobilitazione di almeno 30 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 per i paesi in via di sviluppo più vulnerabili in un Fondo globale per la biodiversità.
Verranno mobilitati almeno 200 miliardi di dollari all’anno di finanziamenti nazionali e internazionali da fonti pubbliche e private entro il 2030 con un aumento dei flussi finanziari dai paesi sviluppati; per quelli in via di sviluppo fino ad almeno 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 e ad almeno 30 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.
Tra gli obiettivi minimizzare la perdita di aree importanti per biodiversità, dimezzare lo spreco alimentare globale riducendo consumi eccessivi e produzione di rifiuti. Almeno ogni 5 anni si prevede una revisione degli obiettivi sulla base di un’ampia serie di indicatori “fondamentali” (per esempio la percentuale di terra e mare effettivamente conservati, il numero di aziende che dichiarano il loro impatto sulla biodiversità) e altri indicatori.