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Champagne

Cina, uno spumante su due consumato è italiano

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Impennata dei consumi di spumante italiano. Bene Moscato d’Asti e Prosecco, sempre più popolare

In Cina lo Champagne francese fa un passo indietro per lasciare spazio allo spumante italiano, in forte crescita. I dati della China Association for Imports and Exports of Wine and Spirits (CAWS) confermano che una bottiglia di spumante su due aperta nel paese proviene dall’Italia, segnalando un cambiamento epocale nelle preferenze dei consumatori cinesi.

Nonostante un leggero calo del 21,91% del volume delle importazioni nel 2022 rispetto all’anno precedente e del 18,22% del valore delle importazioni di spumante italiano, il volume totale delle importazioni di bollicine italiane ha superato l’incredibile cifra di 4,43 milioni di litri. Ciò ha rappresentato un significativo 54% delle importazioni annuali totali, che si sono attestate a 8,21 milioni di litri, sottolineando l’interesse crescente delle bollicine italiane nell’esigente mercato cinese. Le statistiche parlano di aumento della popolarità del leggero e aromatico Moscato d’Asti al più noto Prosecco.

Uno dei fattori chiave è sicuramente la convenienza. In tempi economicamente incerti, lo stile pop, la qualità e i prezzi più accessibili rispetto al prestigioso Champagne, hanno reso gli spumanti italiani un’alternativa attraente. Con un prezzo medio all’importazione di soli 3,75 dollari al litro, le bollicine italiane rappresentano l’opzione interessante. Al contrario, gli spumanti francesi di fascia alta dominati dallo Champagne, richiedono un prezzo medio di 38,52 dollari al litro, il che li rende meno accattivanti verso i giovani consumatori sensibili al prezzo.

Un altro elemento chiave che guida la crescita degli spumanti italiani è il loro profilo gustativo. Il Moscato d’Asti e il Prosecco vantano un gusto più morbido rispetto allo Champagne. Questa sottile differenza è stata determinante per catturare i palati dei consumatori cinesi, che preferiscono in modo schiacciante i vini dolci e semidolci rispetto alle acidità.

Mentre le bollicine italiane sono sempre più popolari, il fascino e il prestigio associato allo Champagne francese continua a dominare i segmenti di fascia alta del mercato cinese prevalendo in valore sull’importazione che rappresentano il 71,94% rispetto al 19,12% dell’Italia.

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