È in programma per il 28 ottobre 2022 la seconda edizione di “Barolo en primeur”, asta benefica che promuove al tempo stesso una denominazione, un territorio e numerosi progetti di interesse sociale.
di Giovanna Romeo
Barolo en primeur”, il primo progetto in Italia di asta benefica internazionale di un ‘fine wine’, torna il 28 ottobre 2022 al Castello di Grinzane Cavour. Dopo l’ottimo debutto del 2021, con la collaborazione di Christie’s alla prima edizione che ha raccolto oltre 660mila euro interamente devoluti a 17 cause benefiche, grazie alle donazioni di 15 benefattori che, sostenendo progetti di utilità sociale si sono aggiudicati altrettante barrique di pregiato Barolo della Vigna Gustava (vigneto storico di 4 ettari che circonda il Castello Grinzane di Cavour) annata 2020 ancora in affinamento, e destinate a trasformarsi ognuna in 300 bottiglie dall’etichetta anch’essa da collezione firmata dal celebre artista internazionale Giuseppe Penone, si appresta a varare la seconda edizione coinvolgendo filantropi, collezionisti, investitori e cultori del vino e contando anche sull’ottima vendemmia 2021.
Un progetto unico con 15 nuove barrique questa volta della vendemmia 2021, che verranno assegnate a chi deciderà di sostenere uno dei propositi solidali già individuati: l’acquisto di un mezzo speciale per la protezione civile di Cuneo, il restauro della facciata del gioiello barocco Palazzo Barolo a Torino, l’attività della charity Mother’s Choice a sostegno dei tanti bambini di Hong Kong abbandonati alla nascita, la possibilità di curare i più fragili con strumenti poco invasivi di ultima generazione, il finanziamento da parte della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e del Castello di Rivoli di progetti legati all’arte e al sociale e le attività dell’ente statunitense East West Philanthropy Forum che unisce filantropi di spicco dell’Est e dell’Ovest per lo sviluppo di idee e azioni che abbiano un impatto sulle sfide ambientali e sociali più urgenti, o un progetto scelto dallo stesso donatore, a cui devolvere il ricavato dell’acquisto di una o più barrique. Le bottiglie che, al termine dei 4 anni di affinamento, i donatori avranno nella loro disponibilità sono destinate, nel tempo, a crescere in valore sia qualitativo – grazie al terroir storicamente vocato a Barolo e alla competenza di Donato Lanati, enologo di fama mondiale che segue tutto il processo di vinificazione – sia economico, rappresentando di fatto un asset che si rivaluta nel tempo grazie alla sua unicità – la finalità benefica e la rarità del vino in primis – sancita da un’etichetta d’artista, appositamente realizzata per l’edizione 2022.
Il progetto solidale ‘Barolo en primeur’ è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo insieme alla Fondazione CRC Donare e in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.