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Le tre strategie di acquisto dei consumatori di alcolici, winelover compresi

Tempo di lettura: 3 minuti

Lo dice un’indagine dell’IWRS: moderazione dei consumi, scelta selettiva dei brand e ricerca di promozioni e di rivenditori più economici.

Secondo l’IWRS, società specializzata nei dati del consumo del vino, i consumatori del quarto trimestre 2022 in 17 mercati (Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Sudafrica, Spagna, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti) mostrano sì fiducia, ma questa varia a seconda dei paesi.I mercati asiatici sono generalmente più vivaci, con i consumatori in India e Cina molto più ottimisti riguardo alla vita e alle loro finanze. L’ottimismo dell’India sembra essere guidato dalla recente rapida crescita del PIL, nonché dalle crescenti aspettative sugli utili. Le prospettive positive della Cina potrebbero riflettere un rimbalzo post-Covid che deve ancora avvenire però a causa dei persistenti blocchi derivanti dalla politica “zero-Covid” del governo locale.

I consumatori in Europa, d’altra parte, sono più cauti, cercando di risparmiare denaro mentre il costo della vita aumenta e l’inflazione erode i salari. I budget per gli alcolici vengono ridotti insieme ad altri articoli non essenziali come pasti precotti e snack. Nel mezzo si trovano mercati come gli Stati Uniti, dove il quadro è più complesso. I consumatori americani infatti rimangono relativamente positivi, in particolare per quanto riguarda le finanze personali. Ci sono segnali, tuttavia, che evidenziano come i gruppi a basso reddito stanno iniziando a sentire l’impatto dell’inflazione. All’interno di questo panorama contrastante – spiega l’IWRS – ci sono alcuni punti in comune nel comportamento e negli atteggiamenti dei consumatori nei vari mercati.

Economizzare attraverso la moderazione

Circa la metà di tutti i bevitori adulti di bevande alcoliche nei 17 mercati intervistati concorda con la posizione “Sono più interessato a moderare il mio consumo di alcol in generale”. Ciò vuol dire che i consumatori più giovani hanno molte più probabilità di prediligere la moderazione rispetto ai consumatori più anziani. Questa tendenza si estende al comportamento fuori casa. I consumatori in poco meno della metà dei mercati intervistati infatti hanno affermato che nelle prossime quattro settimane prevedono di fare meno consumi on-premise rispetto alle quattro settimane precedenti.

Uptrading selettivo

Alcune categorie di alcolici stanno ottenendo risultati migliori di altri in termini di acquisizione della tendenza alla premiumizzazione. Ad esempio, i bevitori di superalcolici come whisky e cognac, oltre a categorie alla moda come tequila e champagne, sono molto più propensi a spendere di più per queste categorie rispetto ai consumatori di birra, RTD e vino. In alcuni casi, questo aumento della spesa sarà necessario più che volontario, a causa dell’aumento dei prezzi. Tuttavia, come suggerito dai dati di IWSR, i consumatori si stanno impegnando in quello che viene definito un “uptrade selettivo” di bevande premium. In risposta a redditi limitati, i consumatori si mostrano più attenti su quali marchi e categorie investire, mentre cercano di risparmiare su categorie di bevande più quotidiane. Considerazioni queste che si allineano anche al desiderio di moderare il consumo in generale.

Strategie di acquisto

Ci sono anche prove diffuse di comportamenti di acquisto più oculati: attendere ad esempio che i marchi preferiti vengano messi in promozione e, in alcuni mercati, cambiare rivenditore per ottenere prezzi migliori. Nella maggior parte dei mercati, tra un terzo e il 40% dei consumatori afferma che aspetterà che il marchio preferito venga scontato prima di essere acquistato, raggiungendo oltre il 50% dei consumatori in mercati come Brasile, Sudafrica e Messico. Anche il cambio di rivenditore è popolare in alcuni mercati. Nel Regno Unito, ad esempio, il 25% dei consumatori di alcol afferma di acquistare birra e vino nei discount, rispetto al 16% circa del 2021.

Prospettive per i prossimi 6 mesi

La tendenza alla premiumizzazione delle bevande alcoliche non è stata ancora colpita dalle preoccupazioni diffuse di recessione economica. Tuttavia, è chiaro che le tensioni sulle finanze delle famiglie iniziano a colpire molti consumatori. In Europa i budget complessivi sono in calo, ma la spesa per singola categoria è in aumento. L’implicazione per l’industria degli alcolici è che, nei prossimi mesi, ci sia un calo dei volumi più che del valore.

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