Paesaggi incantevoli, tradizioni radicate e una cucina che non lascia indifferenti: Alla scoperta slow del Bierzo con Cristina Cascallana

Tempo di lettura: 4 minuti

di Nello Gatti

Il turismo verso la Spagna è sicuramente diffuso, conosciuto e forte di un legame storico con gli italiani. Eppure, se dovessi menzionarvi “El Bierzo”? Sono sicuro di cogliervi impreparati, così come lo ero anch’io, almeno fino a quando non ho conosciuto Cristina Cascallana, la guerriera enoturistica che oltre a promuovere un’area geografica poco battuta, difende la categoria dei tour operator dagli improvvisati e si muove per connettere un territorio da realtà individuali a distrettuali. Una giovane professionista che sta dedicando la sua vita a far conoscere un territorio che attraversa da ovest la provincia di Leon.

Cristina, da cosa cominciare per parlare del Bierzo, ma soprattutto, perchè hai deciso di sviluppare la tua carriera qui?

Il Bierzo è qualcosa che porto nel cuore da sempre. Crescendo in questa terra, circondata da montagne ondulate, vigne centenarie e tradizioni che si tramandano di generazione in generazione, il Bierzo è diventato parte di me, non solo della mia identità ma anche del mio lavoro. La mia carriera è iniziata nel settore alberghiero, dove ho imparato l’importanza dell’ospitalità e del contatto umano. Tuttavia, è stato quando sono tornata a casa dopo aver maturato esperienze oltre confine che ho sentito di poter fare qualcosa di unico per questa terra.

Il tuo è un lavoro di tour operator con un nome ben preciso: Bierzo Traveler. Cosa offre ai viaggiatori?

Nel 2022, insieme a dei soci, ho fondato Bierzo Traveler, una piattaforma che connette i viaggiatori con esperienze autentiche nella regione. Questa iniziativa nasce dal desiderio di raccontare le storie, le tradizioni e le persone che rendono questa regione così affascinante. Collaboro con imprese locali per offrire attività che permettano ai visitatori di scoprire il tutto in modo genuino, lontano dal turismo di massa e i classici standard. Le esperienze che proponiamo sono pensate per far vivere la regione dal suo lato più autentico, con un focus su storia, natura e gastronomia.

Quindi cosa c’è di così speciale nel Bierzo?

Il Bierzo è un luogo che ha davvero tutto per conquistare il cuore dei visitatori: paesaggi incantevoli, una ricca storia, tradizioni radicate e una cucina che non lascia indifferenti. Tuttavia, arrivare qui non è sempre semplice. Molti viaggiatori arrivano prima a Madrid o in altre città e poi devono completare il viaggio fino a Ponferrada, la capitale della nostra comarca. Una volta qui, spostarsi senza un’auto propria può risultare complicato. È una situazione che ho vissuto personalmente e che mi ha spinto a trovare soluzioni alternative per ottimizzare il tempo dei visitatori, facendoli sentire a casa senza complicazioni logistiche.

E i turisti quali attività possono svolgere?

Come guida, mi piace adattarmi agli interessi e alle esigenze di ogni persona. Se qualcuno vuole esplorare Las Médulas, il nostro sito archeologico più famoso, organizzo una visita di carattere culturale, spiegando ogni formazione geologica in modo che tutto abbia un senso. Se invece qualcuno è un appassionato di gastronomia, preparo un tour delle locande tradizionali, dove i sapori del Bierzo raccontano una storia più emozionante di qualsiasi parola. Inoltre, organizzo esperienze più interattive, come un escape room tematica sul vino, dove i partecipanti risolvono enigmi per svelare segreti enologici.

Cosa ti motiva di più nel condividere la tua terra con i turisti?

Fin da piccola ho capito che le persone non si spostano solo per vedere delle pietre, ma per conoscere la storia che c’è dietro. Questo mi accompagna ogni volta che guido un tour o che organizzo un’esperienza. Il mio obiettivo è che chi arriva nel Bierzo non visiti semplicemente i luoghi, ma che possa scoprire le piccole storie che li rendono unici. Voglio che ogni visitatore si porti a casa non solo bellissime fotografie, ma anche un racconto che li faccia tornare.

Mi hai parlato anche di unesperienza particolare che hai creato durante la tua esperienza in Bodegas Godelia. Ce ne parli?

Sì, durante il mio periodo a Bodegas Godelia ho creato ‘El Elixir de Godelia’, un gioco da tavolo che permette di percorrere il Cammino di Santiago attraverso il Bierzo, comodamente da casa, sorseggiando un buon bicchiere di vino. È stato un modo divertente per avvicinare il Bierzo a chi ancora non lo conosceva, e ha confermato il mio pensiero che le esperienze autentiche siano quelle che rimangono più impresse nella memoria.

Infine, come comunicatrice gastronomica, come descriveresti il tuo territorio rispetto al resto della Spagna?

Ogni evento, intervista o pubblicazione è un’opportunità per far conoscere questa terra straordinaria. Il Bierzo non è solo una meta turistica, ma è anche un luogo che racchiude l’autenticità della sua gente, il valore delle sue tradizioni e la calda ospitalità di chi ci vive. Ogni volta che parlo del Bierzo, cerco di trasmettere questa sensazione: che il nostro territorio è più che paesaggi, è un’esperienza che ti cambia. Non voglio che i viaggiatori se ne vadano solo con belle immagini, ma con una storia da raccontare attorno ai suoi paesaggi, vini e castelli.

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Nello Gatti

Vendemmia tardiva 1989, poliglotta, una laurea in Economia e Management tra Salerno e Vienna, una penna sempre pronta a scrivere ed un calice mezzo tra mille viaggi, soggiorni ed esperienze all'estero. Insolito blend di Lacryma Christi nato in DOCG irpina e cresciuto nella Lambrusco Valley, tutto il resto è una WINE FICTION.

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