L’arte dell’assemblaggio dello Champagne.
di Silvia Rasera
Per produrre uno Champagne si utilizzano cuvée di vini differenti, ovvero si effettua un assemblaggio di vini base fermi, ottenuti dalla stessa vendemmia o da annate diverse e si procede a una seconda fermentazione in bottiglia con l’aggiunta di lieviti e zuccheri.
A cosa serve questa mescolanza di vini? E perché non si usa il vino ottenuto dalle uve della stessa annata? In realtà entrambi i metodi sono possibili, sia l’uso esclusivo di uve della stessa annata per la produzione dei millesimati che la cuvée di più annate per i Sans Annee.
I millesimati sono destinati ad annate particolarmente fortunate, quando l’andamento climatico, in quello specifico anno, è stato ottimale per la maturazione delle uve.
Tuttavia per le aziende un aspetto importante è dare al consumatore finale un prodotto che, malgrado gli andamenti climatici legati alle singole stagioni, sia riconoscibile, ovvero occorre creare uno stile della maison ed è proprio per questo che si ricorre alla cuvée con i vini di riserva. L’assemblaggio ha l’obiettivo di produrre un vino costante e coerente, con le stesse caratteristiche organolettiche tipiche di quella bottiglia e di quella casa produttrice.
I vini delle annate precedenti sono “collezionati” in inox, legno o magnum di vetro e conservati in versione ferma (detta vins clairs). Non c’è una regola per la loro conservazione, ecco infatti che possiamo trovare vini di riserva in contenitori singoli, distinti per annata, per vitigno o per vigneto, ma capita di avere all’interno dello stesso contenitore, l’insieme delle riserve degli anni precedenti, a cui si aggiunge il vino fresco di annata. Ecco, dunque, il metodo perpetuo e il vino prelevato annualmente per la produzione di uno Champagne è chiamato riserva perpetua.
Il sistema di miscelazione della riserva perpetua viene talvolta definito Solera, metodo di produzione dello Sherry, ma nel caso dello Champagne la criadera, cioè la botte da cui si preleva il vino, è una sola.
Gli Champagne prodotti con le riserve perpetue possono essere sia vini dal carattere maturo e dal gusto complesso, sia vini più freschi e deliziosi se la reserve perpetuelle è utilizzata in percentuale minore al fine di esaltare i vins clairs di annata.