Nel cuore della Franciacorta, Michele Bozza ci apre le porte di una realtà straordinaria: “Dal 1400 ad oggi un impegno costante e una visione circolare. Porte aperte ai consumatori anche per combattere la crisi”
Quali sono i segreti?
“Non siamo una moda: abbiamo alle spalle 35 anni di Consorzio contraddistinti da una costante crescita qualitativa, grazie a una disciplinare molto restrittiva, alla serietà, soprattutto a un duro lavoro. Noi in particolare ci siamo concentrati sul linguaggio e sulla comunicazione. Ospitiamo un museo d’arte contemporanea, siamo entrati nello sport con il Milan prima e Germani basket Brescia adesso. Vantiamo 10-12.000 visite annuali in cantina, cercando di avere con il pubblico una comunicazione meno incensata e impostata”.
Hai parlato di demonizzazione: come esorcizzarla?
“Con il lato B: un calice in meno, ma qualità in più. Il resto è solo il gusto di raccontare storie: nemmeno lavorare 18 ore al giorno 7 su 7 fa bene… Eppure c’è chi lo fa”
Oltre allo sport, l’arte: una scelta originale.
“Ospitiamo la prima ‘Galleria di Arte Contemporanea della Franciacorta, accogliendo anche la mostra permanente delle opere dell’artista Remo Bianco (1922-1988), nativo di Milano. Nella Galleria sono esposte regolarmente mostre personali di artisti contemporanei nazionali e internazionali: offriamo loro la possibilità di far conoscere al pubblico le proprie opere in un percorso unico, che si snoda tra sale maestose, cantine e rigogliosi vigneti”.
Qual è stata la recente evoluzione dell’azienda, che nasce parecchi secoli fa?
“Eh sì, a cavallo del 1400 e del 1600… Mio nonno Antonio Fioravante Bozza fonda nel 1958 le Cantine Bozza, che erano essenzialmente un casolare di Monticelli Brusato. Poi abbiamo acquistato la tenuta Montina nell’82 che è stata sottoposta a ristrutturazione ampliamenti, mio papà Giancarlo fondatore insieme con i fratelli Alberto e Vittorio. Nel 1987 abbiamo festeggiato la prima vendemmia, un momento carico di emozioni. Nel 1989 è nata la prima bottiglia di Franciacorta La Montina”.
Oggi è con Michele, Daniele e Anna Bozza, rispettivamente figli di Gian Carlo, Alberto e Vittorio, che questa straordinaria realtà prosegue il suo cammino.







LA STORIA
1620: la proprietaria della casa padronale era una nobile famiglia bresciana facente capo a Benedetto Montini –avo di Papa Paolo VI – il cui cognome originò il toponimo Montina.
1982: Si accordano 3 dei 7 fratelli Bozza, ovvero Gian Carlo, Vittorio, Alberto e acquistano la proprietà delle monache Dorotee in Contrada Baiana.
1986: iniziano i lavori di edificazione della nuova cantina di 2500 mq.
1987: i fratelli Bozza fondano La Montina e viene effettuata la prima vendemmia.
1998: prima estensione della cantina di 3000 mq.
1999: realizzazione del Torchio verticale Marmonier.
2000: inaugurazione della Galleria d’arte contemporanea in cantina.
2007: seconda espansione della cantina di 2500 mq completamente interrata.
2008: assegnazione del Premio Accoglienza Essere Franciacorta, indetto dalla Strada del Franciacorta in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, che premia l’azienda vinicola con il più elevato e qualificato livello d’accoglienza grazie alle attività, agli eventi e alle iniziative vocate all’arte che La Montina organizza durante tutto l’anno.
2014: restyling bottiglie ed etichette.
2015: nasce la bottiglia La Montina AC Milan Franciacorta DOCG Brut (Blending: Pinot Nero 15% e Chardonnay 85%).
2020: inizia la partnership con Pallacanestro Brescia.
2022: La Montina ottiene la Certificazione SQNPI.
2023: costruzione del nuovo centro congressi in cantina.
2024: presentazione Nuova Brand IdentityMontina”
Luca Serafini
Dal 1° febbraio 2024 direttore responsabile di Vendemmie, giornalista e scrittore, ha una lunga carriera televisiva alle spalle ed è tuttora opinionista sportivo tra i più apprezzati. Ha pubblicato saggi e romanzi, con “Il cuore di un uomo” (Rizzoli, 2022) ha vinto il premio letterario “Zanibelli Sanofi, la parola che cura”.