Letizia Cossignani: “Sta cambiando il modo di produrre, raccontare, vendere e vivere il vino, in una fase storica in cui il settore ne ha bisogno per sopravvivere”

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La giovane vignaiola marchigiana, con il fratello Edoardo, portano nel bicchiere la loro idea di territorio: “Guardiamo ad una nuova spumantistica che dal Piceno punti al mondo e al futuro” 

di Camilla Rocca 

Letizia Cossignani, classe 1992, è la co-fondatrice e sales-marketing director della cantina marchigiana Cossignani L.E. Tempo. Nel 2017 fonda l’azienda con il fratello Edoardo, ex-ufficiale di Marina sommergibilista, scommettendo su un progetto identitario e incentrato sulla produzione esclusiva di Spumanti Metodo Classico in Val Menocchia, cuore pulsante del piceno.

Oggi l’azienda è guidata dai due giovani fratelli e investe sui vitigni autoctoni e sull’impronta stilistica del territorio traducendoli in una veste del tutto nuova che riflette la spinta innovatrice della Next Generation ed il valore che viene attribuito al Tempo nella lettura dei loro vini.

Che cos’è la next generation nel mondo del vino?

La Next Generation nel mondo del vino rappresenta un vero e proprio cambiamento culturale e generazionale all’interno dell’industria vitivinicola.

È la nuova e giovane generazione di produttori, enologi e imprenditori che prende le redini di aziende storiche familiari o come nel mio caso fondano nuove realtà vinicole con una visione contemporanea. 

L’approccio della Next Generation al mondo del vino è globale e locale allo stesso tempo: si viaggia e ci si confronta con altre tradizioni vinicole del mondo e ci si confronta con il proprio territorio con un’attenta valorizzazione dell’identità locale.

Perché è un tema così forte in questo momento?

È un tema centrale proprio perché sta agitando le fondamenta di un settore storicamente molto tradizionale, e lo fa in un momento in cui il cambiamento è quasi inevitabile.

Il mercato è in continua evoluzione e lo fa a velocità sostenuta, la Next Gen non può sottrarsi da un confronto globale e attento alle esigenze del consumatore: chi si approccia al mondo del vino oggi cerca un’esperienza inclusiva e meno intimidatoria, c’è una forte attrattiva verso la storia che si cela nella bottiglia e verso la valorizzazione di territori e scelte etiche.

È un tema caldo perché sta cambiando il modo di produrre, raccontare, vendere e vivere il vino. E lo sta facendo in una fase storica in cui il settore ne ha bisogno per sopravvivere, rinnovarsi e parlare alle nuove generazioni di consumatori.

Sostenibilità nel vino, importa davvero per la Next generation?

La sostenibilità fino a oggi è stata spesso associata più a un trend modaiolo che a un effettivo approccio. Essere sostenibili per la Next Gen è un’urgenza: siamo figli del cambiamento climatico e non possiamo permetterci di ignorare le significative sfide ambientali.

Eticamente abbiamo una forte responsabilità sulle spalle e la nostra priorità per garantire la sopravvivenza del settore è quella di impegnarci nella salvaguardia del patrimonio ambientale e territoriale, valorizzarne le identità impegnandoci in maniera trasparente e sostenibile e comunicarlo al consumatore contemporaneo.

Che cos’è la next generation nel mondo del vino?

La “next generation” nel mondo del vino si riferisce alla nuova generazione di produttori, enologi e esperti del settore che stanno emergendo e portando innovazione nel mondo vinicolo. Sono giovani che spesso provengono da famiglie con una lunga tradizione vinicola o sono appassionati del settore, giovani che portano un nuovo approccio e idee fresche alla produzione, alla commercializzazione e alla fruizione del vino. Oggi la next generation è caratterizzata dall’adozione di pratiche sostenibili, dall’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare la qualità e l’efficienza, e dalla volontà di esplorare nuovi terroir e varietà di uve. Si concentrano inoltre sull’innovazione nei processi di marketing e distribuzione per raggiungere nuovi segmenti di consumatori.

Perché è un tema così forte in questo momento?

Per vari motivi, tra questi cito innanzitutto il tema del rinnovamento generazionale. Molte aziende vinicole stanno passando il testimone dalla vecchia alla nuova generazione. Questo rinnovamento porta nuove idee, energie e prospettive al settore, stimolando l’interesse e l’attenzione sulle dinamiche emergenti. Inoltre la next generation è spesso orientata verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale. Questo è un tema cruciale nell’attuale panorama globale, e molti consumatori sono sempre più attenti all’etica e alla sostenibilità delle aziende vinicole. I cambiamenti climatici stanno influenzando il settore vinicolo in modi nuovi e imprevedibili. La next generation è chiamata a affrontare sfide come l’aumento delle temperature, i cambiamenti nei modelli di pioggia e altri impatti ambientali, cercando soluzioni innovative per adattarsi e mitigare questi effetti. In sintesi, la next generation nel mondo del vino è diventata un tema così forte perché porta con sé una combinazione di innovazione, sostenibilità e adattamento ai cambiamenti del mercato e dell’ambiente.

Sostenibilità nel vino, importa davvero per la Next generation?

Assolutamente sì, la sostenibilità nel settore vinicolo è una priorità fondamentale per la next generation. In primis per la responsabilità ambientale. I giovani produttori e enologi sono sempre più consapevoli dell’importanza di proteggere l’ambiente e preservare le risorse naturali per le generazioni future. Ciò significa adottare pratiche agricole sostenibili, ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, e implementare tecniche di coltivazione che rispettino l’equilibrio ecologico. La next generation è sensibile anche alle questioni sociali legate alla produzione vinicola, come il benessere dei lavoratori agricoli e delle comunità locali. Ci sono sforzi crescenti per garantire condizioni di lavoro dignitose nei vigneti e nelle cantine e per contribuire allo sviluppo economico delle aree rurali. Infine, i consumatori, in particolare i più giovani, sono sempre più inclini a scegliere prodotti sostenibili e rispettosi dell’ambiente. La next generation comprende l’importanza di rispondere a queste esigenze di mercato e lavorare per soddisfare le aspettative dei consumatori in materia di sostenibilità.

Quanto è importante avere oggi in azienda un volto che racconti il brand?

È un fondamentale asset aziendale che umanizza il brand: il vino è un prodotto “vivo” che racchiude in sè un territorio, una storia, scelte coraggiose e sacrifici di generazioni di vignaioli.

La connessione del consumatore si lega fortemente al volto del brand che vive e racconta l’identità della sua azienda, coinvolgendolo con empatia e facendo sentire il consumatore “parte” del progetto.

Possiamo dire che tu sei il volto della Next generation della tua cantina?

Siamo io e mio fratello Edoardo, co-fondatori, fratelli e volti della nostra cantina. Il nostro progetto racchiude l’essenza della Next generation: nel nostro caso siamo figli di tre generazioni di vignaioli e insieme abbiamo dato vita al progetto cantina nel 2017, portando la nostra visione sul territorio e impegnandoci ogni giorno insieme nel valorizzarne l’identità.

C’è stato qualche scontro generazionale da quando sei entrato in azienda?

Dobbiamo tutto alle precedenti generazioni, senza la loro tenacia e il sacrificio probabilmente non saremmo qui a parlare di Next Gen. Loro hanno reso possibile la sopravvivenza delle tradizioni e sono stati custodi di paesaggio e territorio. Mio padre inizialmente non ci voleva coinvolti nell’azienda agricola, sognava per noi una vita più facile e meno sacrificata ma non potevamo ignorarne il richiamo. È fisiologico che ci siano scontri generazionali ma spesso è proprio da questi scontri che si scatenano le energie costruttive di rinnovamento che tracciano la rotta verso il futuro delle aziende vitivinicole

Cosa vorresti dire agli altri vignaioli? Un consiglio su come migliorare che noti spesso nei colleghi?

Nessun consiglio in particolare, la Next Generation è consapevole di quanto sia importante sperimentare e confrontarsi e lo spirito che permea il settore è quello dello scambio culturale:

Viaggiamo, scambiamo bottiglie e comunichiamo in maniera positiva questi legami che saranno fondamentali per affrontare consapevolmente l’evoluzione dei mercati e l’approccio al consumatore.

Importatori, distributori, commercianti ti hanno considerato meno in quanto giovane? E all’estero?

Come in ogni settore ci sono dei pregiudizi che possono legare l’età anagrafica all’inesperienza, ma abbiamo vissuto sulla nostra pelle che possono essere superati facilmente dimostrando quotidianamente competenza, determinazione e viscerale impegno verso il proprio progetto.

Qual è il vino della cantina che meglio rappresenta la next generation?

Il vino che rappresenta la Next Generation della nostra azienda è il nostro Spumante Metodo Classico Blanc de Blancs da uve Pecorino, vitigno autoctono e antico della Marche sud per eccellenza: dobbiamo la sua sopravvivenza all’ostinazione e la lungimiranza di quei pochi vignaioli che ne riconobbero le potenzialità e che a oggi ne fanno uno dei vitigni più longevi e contemporanei del Piceno e che oggi celebriamo sotto una veste nuova in versione Spumante Metodo Classico.

Immagine di Camilla Rocca

Camilla Rocca

Una passione per il mondo del vino che parte dalle origini, si è allargata all’enoturismo e ai racconti delle persone, di quei volti, quelle mani, delle storie che sono dietro alla vigna

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