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Gita a Perugia: anima universitaria, culturale, artistica esaltante anche a tavola

Tempo di lettura: 4 minuti

Con le sue antiche mura, il capoluogo umbro offre un centro storico di rara bellezza e un panorama enogastronomico in piena evoluzione

di Luca Sessa

Insediamento Umbro, poi territorio Etrusco, quindi sede della curia romana e residenza papale nel Medioevo e patria di artisti durante il Rinascimento italiano: nel corso della sua storia, lunga 3.000 anni, Perugia è stata centro nevralgico della storia del nostro paese, e oggi una città d’arte ricca di storia e monumenti, un polo culturale, produttivo e direzionale della regione, oltre a essere meta turistica internazionale. Nel capoluogo umbro, che può vantare la presenza di una delle più storiche università d’Italia e del mondo, si trova anche la seconda accademia più antica d’Italia, l’Accademia di belle arti Pietro Vannucci (1570), nonché una delle primissime biblioteche pubbliche, la Biblioteca Augusta (1592). Perugia, nota per le mura difensive attorno al centro storico, ha un’anima giovane, fresca e cosmopolita soprattutto grazie alla presenza dei poli universitari, i cui studenti animano da sempre la città. Parliamo però anche di un luogo di grande rilevanza dal punto di vista enogastronomico: la presenza di cantine di grande rilevanza nel panorama nazionale e internazionale, e la fervente scena ristorativa che vede protagonisti giovani chef, sta permettendo alla città e al territorio circostante di divenire meta di addetti ai lavori e appassionati.

Trascorrere quindi mezza giornata in città, prima di dirigerci verso Montefalco per visitare la cantina Arnaldo Caprai, ci offre un ampio ventaglio di possibilità per ammirare siti di grande valenza storica e architettonica. La nostra passeggiata non può che partire da Piazza IV Novembre, cuore pulsante del centro storico nel si trovano alcune delle attrazioni più suggestive di Perugia: dalla meravigliosa Fontana Maggiore, costruita intorno al 1275 sul disegno di Nicola e Giovanni Pisano con lo scopo di incanalare le acque che arrivavano dall’Acquedotto del Monte Pacciano, al Palazzo dei Priori, passando per la visita alla Cattedrale di San Lorenzo, caratterizzata da uno stile barocco, il cui interno è unico, con tre grandi navate e meravigliosi affreschi e opere d’arte. Le scale esterne, invece, sono il ritrovo degli universitari e dei giovani di Perugia, che trascorrono qua le serate in compagnia. La tappa successiva ci porta al Pozzo Etrusco, capolavoro ingegneristico, una delle opere idrauliche più straordinarie della città, che risale circa al 300 a.C. Raggiungiamo poi il lato opposto del centro storico, arrivando a Piazza Italia per ammirare ciò che resta della Rocca Paolina: infatti oggi non esiste più, al suo posto sorge il Palazzo della Provincia, ma i suoi sotterranei sono visitabili prendendo le scale mobili della Rocca.

 

Il continuo saliscendi c’ha messo appetito e puntuali come non mai ci presentiamo alla porta de Il Giurista, il cui nome omaggia Bartolo da Sassoferrato, insigne giureconsulto del XIV secolo. Pochi gradini in discesa ci consentono di entrare nel suggestivo spazio caratterizzato da volte e mattoni a vista, per degustare una cucina della tradizione, che prende spunto dai sapori del territorio. Un menù dedicato alla terra ci permette di scegliere piatti di piacevole consistenza gustativa, come gli Umbricelli tirati a mano al ragù bianco di cinghiale e gli Gnocchi con fonduta di pecorino e tartufo fresco, per poi passare ai secondi, golosi e succulenti, come la Guanciola di maiale cotta a bassa temperatura con salsa barbecue e la Tagliata di manzo al tartufo fresco. L’ottimo Semifreddo al torroncino e caramello chiude in bellezza e dolcezza un bellissimo pranzo e la passeggiata “digestiva” con annesso caffè finale ci permette di dirigerci all’auto entusiasti d’andare a riscoprire, a distanza di qualche anno, la meravigliosa realtà della cantina Arnaldo Caprai a Montefalco, con i suoi vini di grande carattere.

Poco meno di quarantacinque minuti di strada ci portano nella realtà vitivinicola la cui storia è iniziata nel 1971, quando Arnaldo Caprai, già imprenditore umbro nel settore, acquista quarantadue ettari a Montefalco, di cui quattro già vitati nella Tenuta Val Di Maggio, per realizzare il sogno di condurre un’azienda agricola per la produzione di vino. Nel 1986 l’arrivo del figlio Marco Caprai alla conduzione dell’Azienda segna il punto di svolta nella storia vitivinicola del territorio: la sua visione lo porta ad avviare collaborazioni con professionisti del settore e Istituti di Ricerca in campo sia agronomico che enologico. Da quel momento la Arnaldo Caprai, con i suoi vini unici per eleganza, longevità e raffinatezza, diventa sinonimo di eccellenza italiana, riscontrabile negli assaggi di due incredibili vini: prima il Trebbiano Spoletino DOC Le Molacce, che si mostra nel calice di colore giallo paglierino con qualche riflesso dorato, al naso elegante e fruttato con sentori di agrumi, mango, salvia ed altre erbe aromatiche, e in bocca asciutto, fresco ed armonico con un lungo finale gradevole; quindi il Sagrantino 50 Anni, dalla grande forza aromatica, con note terziarie che si fondono alle percezioni di cioccolato e spezie dolci con sfaccettature balsamiche lignee e cenni d’incenso, in bocca grintosamente tannico, corposo e fresco con persistenza lunga e coerente, il vero manifesto vinicolo di questo territorio.

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Luca Sessa

Classe 1975, napoletano di nascita, romano d’adozione. Laureato in statistica, giornalista, presentatore e critico enogastronomico, collabora con varie testate nazionali e con alcune guide di riferimento del panorama nazionale.

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