Si chiama Mission Wise ed è il primo programma di ricerca guidato da privati che sfrutta la microgravità nel tentativo di migliorare il futuro dell’agricoltura sulla terra.
Un anno trascorso nello spazio, in totale assenza di gravità. È l’esperienza fatta da 320 tralci di vite a bordo della Stazione Spaziale Internazionale grazie al programma Mission Wise, sviluppato dalla società privata europea Space Cargo Unlimited. Il carico è stato inviato nel marzo 2020 ed è stato preceduto dall’invio – nel 2019 – di 12 bottiglie di Petrus Millesime 2000. Dopo 438 giorni e 19 ore entrambi i carichi sono tornati sulla Terra a gennaio 2021 e sottoposti ad analisi per comprendere l’effetto della gravità zero sulla loro crescita. Un viaggio che, a gravità zero, per un totale di 300.000.000 di km, equivale a circa 300 viaggi tra la Terra e la Luna.
Dai primi dati resi pubblici in queste settimane emerge che le viti mostrerebbero maggiore resistenza alla peronospora e alla fillossera e si caratterizzerebbero per un diverso contenuto di polifenoli, per tassi di crescita differenti e per variazioni nei batteri e nei funghi associati alle piante. Michael Lebert, dell’Università FAU Erlangen-Norimberga in Germania e il direttore scientifico del Dipartimento di biologia cellulare di Space Cargo Unlimited, ritiene che lo spazio offra un’opportunità per “sviluppare nuove varietà di vino biologico più resistenti ai cambiamenti climatici. È necessario ancora molto lavoro – afferma lo scienziato – ma siamo molto eccitati dall’idea della nostra prima raccolta per produrre vino”.
Il reimpianto infatti è avvenuto nel febbraio 2022 e cominciano a essere visibili le prime “uve spaziali” sulle piante. La prima vendemmia è prevista per l’autunno 2023. Groupe Mercier, partner commerciale di Space Cargo Unlimited, procederà poi con il primo processo di innesto all’aperto delle viti di Cabernet Sauvignon, testando la vitalità dei tralci provenienti dallo spazio.
Intanto anche le dodici bottiglie di Petrus Millesime 2000 sono state sottoposte a diverse analisi per valutare i cambiamenti nelle caratteristiche principali del vino e, per questo motivo, sono state organizzate due degustazioni per stabilire eventuali differenze rispetto al vino invecchiato sulla Terra. Emmanuel Etcheparre, co-fondatore di Space Cargo Unlimited, si dice ottimista: “Space Cargo è entusiasta di contribuire alla comprensione della maturazione del vino e supportare il lavoro pionieristico dei nostri team di ricerca presso l’Institut Francais de la Vigne et du Vin a Bordeaux e all’Università FAU Erlanger-Norimberga per il futuro della vite e del vino sulla Terra”.