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View of a grape field.

La crescita qualitativa del vino moldavo. 5 etichette da degustare

Tempo di lettura: 3 minuti

La Moldova punta sul turismo del vino e sulla qualità della sua produzione. Il settore enoturistico sta facendo passi da gigante.

di Giovanna Romeo

Secondo Club Oenologique e i giudici IWSC, International Wine & Spirit Competition – il concorso enologico con oltre 50 anni di storia (fu fondato nel 1969 dall’enologo Anton Masse) -, sebbene la Moldova non abbia ancora raggiunto nel mondo del vino lo stesso riconoscimento di altri paesi europei, la crescita qualitativa delle sue etichette è un dato di fatto. 

Con una storia vitivinicola ben radicata, risalente al 3000 a.C. (le viti sono state coltivate nell’ex repubblica sovietica per migliaia di anni) la Moldova è stata fino ai primi anni del ventesimo secolo una delle più importanti aree vitivinicole per la Russia. Ma gli effetti della guerra, così come i divieti di importazione imposti da Mosca, ebbero un effetto negativo.

Oggi l’industria vinicola sta vivendo un periodo florido, uno sviluppo importante favorito da una nuova generazione di viticoltori sempre di più concentrati sulla qualità e non sulla quantità, che stanno lavorando duramente per poter ampliare, in Europa e nel mondo, il proprio export. Oltre ai classici vitigni internazionali, la Moldova rivendica con orgoglio le sue varietà autoctone come le uve rosse Feteasca Neagra e Rara Neagra e la varietà bianca Viorica. 

Bellissime le cantine storiche di Cricova, fondata nel 1952 è conosciuta in tutto il mondo per il suo complesso sotterraneo davvero unico e per i suoi labirinti che si estendono per oltre 120 km, le cui gallerie sono poste a una profondità di 60 metri; di Château Vartely risalente al 1827, di Purcari Château e Castel Mimi. La “Strada del Vino” di Moldova è diventata inoltre il primo itinerario turistico della Repubblica registrato nell’ambito di Iter Vitis – Les Chemins de la Vigne en Europe -, un percorso culturale certificato dal Consiglio d’Europa, fil rouge che unisce differenti destinazioni che scavalcano la geografia, legato dalla scoperta della vigna e dei territori del vino. 

Le 5 migliori etichette secondo IWSC 2022:

  • Tomai, Negru De Tomai 2016 da uve Cabernet Sauvignon, Merlot, Saperavi; 
  • Vinaria Din Vale, 7 Coline Feteasca Neagra, Cabernet Sauvignon 2019, palato definito e di grande struttura che si giova della intensa mineralità e una buona dose di frutto e pepe bianco;
  • Cricova, Cuvée Prestige Brut Nv da uve Chardonnay e Pinot Nero;
  • Château Vartely, Individo Saperavi 2019, vino rosso secco, da uve varietà Saperavi di origine georgiana, molto apprezzato e ricercato;
  • Cantina Fautor, Traminer Vendemmia Tardiva 2016, frutta esotica delicata, con note di rosa, zenzero e spezie. Fresco, di buona struttura e consistenza.
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