L’iconico simbolo di New York è ricco di storie affascinanti. Tra queste quella di aver fatto da stoccaggio per etichette prestigiose fino all’epoca del Proibizionismo.
Costruito tra il 1869 e il 1883, il ponte di Brooklyn è stato il primo ponte sospeso in acciaio al mondo. Un’impressionante opera di ingegneria che, con una spesa per la costruzione stimata in circa 15 milioni di dollari, mostrò subito la necessità di finanziamenti. Ecco perché gli ingegneri dell’iconico simbolo di New York videro nella disponibilità dei suoi spazi sottostanti un ottimo modo per recuperare parte delle spese affrontate.
Così su entrambi i lati del ponte, nascosti sotto le rampe che portano agli ancoraggi, nacquero due enormi caverne in pietra utilizzate per lo stoccaggio di vini e champagne, perfette soprattutto per la temperatura costante dei locali.
La cantina sul lato di Manhattan era conosciuta come The Blue Grotto – anche per la presenza di una madonnina in ceramica azzurra – ed era ricoperta da affreschi raffiguranti vigneti in Germania, Italia, Spagna e Francia. A causa del Proibizionismo questi spazi furono chiusi per più di un decennio, ma un’ispezione nel 1978 portò alla luce un’iscrizione sbiadita che recitava: “Chi non ha amato il vino, le donne e il canto, è rimasto stupido per tutta la vita”.
Tra i primi ad approfittare di questi spazi furono due noti mercanti newyorkesi, Luyties Brothers e Racky’s Wine Establishment. I registri della città indicano che nel 1901 i “Luyties Brothers pagarono $ 5.000 per un caveau sul lato di Manhattan”, mentre la A. Smith & Company sborsò più di $ 500 all’anno per affittare una cantina dal 1901 al 1909.
Grazie agli archivi del quotidiano di Brooklyn Daily Eagle sappiamo che questi caveau si trovavano a 50 piedi sotto Williams Street – a circa 17 metri – tra gli archi 27 e 28 del ponte e che furono utilizzati come cantine “per i vini più pregiati di New York City” prima ancora dell’inaugurazione della struttura.
Durante l’epoca del Proibizionismo (1920-1933) i locali vennero usati come deposito per giornali, ma con la fine delle restrizioni, dal 1933, furono gestiti dalla società di Anthony Oechs & Co, un’azienda impegnata nel settore dei vini e dei distillati dal 1846. L’affitto durò poco meno di 10 anni perché dal 1942 le cantine sotto il ponte di Brooklyn furono bonificate dalla città di New York, forse per approntare dei rifugi bellici. Gli Stati Uniti d’America infatti si erano uniti alla Seconda Guerra Mondiale nel 1941.
photo credits: Paul Fitzpatrick per NPR