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Martina Centa, voce della Next Generation nella Valdadige Terradeiforti

Tempo di lettura: 6 minuti

La giovane viticoltrice e brand manager della Cantina Roeno racconta il suo approccio innovativo e sostenibile, guardando al futuro: dallo Slow Food al ruolo di consigliera nel direttivo di AGIVI

di Camilla Rocca

Martina Centa, classe ‘96, nasce da una famiglia di viticoltori nella Valdadige Terradeiforti, uno stretto corridoio tra le montagne e attraversato dal fiume Adige. Cresciuta all’interno dell’azienda di famiglia, ha subito vissuto e respirato il mondo del vino. Laureata in commercio estero e Food&Wine marketing, ricopre oggi il ruolo di Brand Manager all’interno di Cantina Roeno. All’interno dell’azienda si occupa anche dello sviluppo dell’enoturismo, focalizzandosi su attività volte alla riscoperta e alla promozione dell’Enantio, varietà autoctona a piede franco della Terradeiforti. Un progetto che, assieme alla ricerca agronomica ed enologica, ha permesso di valorizzare il vitigno a bacca rossa della Valdadige, oggi Presidio Slow Food.       
Da maggio 2023 Martina Centa con il ruolo di consigliere fa parte del direttivo di AGIVI – che riunisce i giovani imprenditori vinicoli italiani, appartenenti all’Unione Italiana Vini (UIV).

Che cos’è la next generation nel mondo del vino?

La “Next Generation” nel mondo del vino si riferisce a una nuova ondata di giovani produttori, enologi e viticoltori che stanno portando innovazione e nuove prospettive nel settore vinicolo. Questi giovani professionisti spesso provengono da famiglie con una lunga tradizione nella viticoltura, ma stanno portando avanti l’attività con un approccio fresco e moderno, combinando le conoscenze tradizionali con le tecniche contemporanee e un’attenzione particolare alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente e alla qualità del prodotto.

Questa generazione è caratterizzata da un’apertura mentale verso nuove tecnologie, una maggiore sensibilità verso i temi ambientali (come la produzione biologica e biodinamica) e un’attenzione crescente verso il marketing digitale e la comunicazione diretta con i consumatori. Inoltre, la “Next Generation” spesso esplora nuovi territori vinicoli o reinterpreta le zone vinicole tradizionali, sperimentando con varietà autoctone e tecniche di vinificazione innovative.

In sostanza, la “Next Generation” nel vino rappresenta il futuro del settore, con l’obiettivo di creare vini che riflettano sia la storia che il futuro del territorio di provenienza.

Perché è un tema così forte in questo momento?

Il tema della “Next Generation” nel mondo del vino è particolarmente rilevante oggi per diversi motivi:

Cambio Generazionale: Molte aziende vinicole tradizionali stanno vivendo un passaggio di consegne tra le generazioni. I giovani stanno prendendo le redini delle attività familiari, e con questo cambio arriva anche una nuova visione del business, della produzione e del mercato. Questa transizione è cruciale per garantire la continuità e l’evoluzione delle realtà vinicole.

Innovazione e Sostenibilità: I giovani produttori sono spesso più inclini a sperimentare nuove tecnologie e pratiche sostenibili, come l’agricoltura biologica e biodinamica. Con l’aumento della consapevolezza globale riguardo ai cambiamenti climatici e all’impatto ambientale, l’approccio innovativo e sostenibile della “Next Generation” sta rispondendo a una crescente domanda di vini prodotti in modo responsabile.

Nuove Esigenze dei Consumatori: I consumatori, in particolare le generazioni più giovani, stanno cambiando le loro abitudini di acquisto e consumo. Sono più curiosi, desiderano conoscere la storia dietro ai prodotti che acquistano, e sono attratti da marchi che rappresentano valori come la sostenibilità, l’autenticità e la trasparenza. La “Next Generation” nel vino è in sintonia con queste tendenze, utilizzando i social media e altre piattaforme digitali per comunicare direttamente con i consumatori e creare un legame più personale con il loro pubblico.

Diversificazione e Riscoperta dei Territori: La nuova generazione di viticoltori è spesso interessata a esplorare nuovi territori o a riscoprire varietà autoctone dimenticate, contribuendo alla diversificazione dell’offerta vinicola. Questo porta a una maggiore ricchezza e varietà nel mondo del vino, con la creazione di prodotti unici che riflettono la biodiversità e la specificità dei territori di origine.

Risposta alle Sfide Globali: Il mondo del vino deve affrontare sfide significative, come il cambiamento climatico, le fluttuazioni economiche e i mercati globali sempre più competitivi. La “Next Generation” è vista come una forza dinamica e adattabile, capace di affrontare questi cambiamenti con nuove strategie e approcci.

Interesse dei Media e del Mercato: I media e il mercato stanno ponendo una crescente attenzione su questi giovani produttori, celebrandone le storie e i successi. Questo interesse alimenta ulteriormente il tema, rendendolo un argomento centrale nelle discussioni sul futuro del settore vinicolo.

In sintesi, il tema della “Next Generation” è forte in questo momento perché rappresenta non solo un cambio generazionale, ma anche un’evoluzione del settore vinicolo verso un futuro più innovativo, sostenibile e in linea con le esigenze dei nuovi consumatori.

 

Sostenibilità nel vino, importa davvero per la Next generation?

Sì, la sostenibilità è un tema cruciale per la Next Generation nel mondo del vino. Questo interesse per la sostenibilità non è solo una tendenza superficiale, ma rappresenta un impegno genuino e profondo che riflette i valori e le priorità di molti giovani produttori e consumatori. La sostenibilità non solo importa, ma è un elemento centrale per la Next Generation nel mondo del vino. È considerata una componente essenziale per garantire la longevità del settore, la qualità del prodotto e la reputazione dell’azienda, oltre a rispondere alle sfide globali e alle aspettative dei consumatori moderni.

Quanto è importante avere oggi in azienda un volto che racconti il brand?

Avere un volto che racconti il brand è diventato estremamente importante per le aziende nel contesto attuale, specialmente nel settore vinicolo. È fondamentale per costruire un’identità forte, autentica e riconoscibile. Questo volto non solo personalizza e umanizza il marchio, ma contribuisce anche a costruire fiducia, differenziare il prodotto e creare un legame emotivo con il pubblico, elementi essenziali per il successo nel mercato odierno.

Possiamo dire che tu sei il volto della Next generation della tua cantina?

Sì, sono il volto della Next Generation della cantina, ma spero che tra un po’ di anni ci siano anche i miei cugini (Emma e Alberto). Mi impegno a portare avanti la tradizione di famiglia con un occhio al futuro, abbracciando i temi dell’innovazione e della sostenibilità. Il mio obiettivo è raccontare la nostra storia in modo autentico, connettendomi con chi apprezza il nostro lavoro e condividendo la passione per il vino che ci guida ogni giorno.

C’è stato qualche scontro generazionale da quando sei entrato in azienda?

Sì, come spesso accade nei passaggi generazionali, ci sono stati momenti di confronto tra le vecchie e le nuove visioni. Entrare in un’azienda con una lunga storia significa portare idee fresche e nuove prospettive, che a volte possono scontrarsi con il modo consolidato di fare le cose. Tuttavia, questi confronti sono stati anche molto costruttivi. Abbiamo lavorato insieme per trovare un equilibrio tra l’esperienza e la storia aziendale, da un lato, e il rinnovamento e la modernizzazione, dall’altro. Questi dialoghi ci hanno permesso e credo di permetteranno di crescere come azienda, unendo il meglio di entrambe le generazioni.

Cosa vorresti dire agli altri vignaioli? un consiglio su come migliorare che noti spesso nei colleghi?

Vorrei dire agli altri vignaioli di non avere paura di sperimentare e di abbracciare il cambiamento. Spesso,rimanere ancorati alle tradizioni è rassicurante, ma il mondo del vino sta evolvendo rapidamente, e le aspettative dei consumatori cambiano di conseguenza. Un consiglio che darei è quello di investire nella sostenibilità, non solo come pratica agricola ma come valore che permea tutta l’attività, dalla vigna alla bottiglia. Inoltre, consiglio di aprirsi maggiormente alla comunicazione diretta con i consumatori, utilizzando i social media e altre piattaforme digitali per raccontare la propria storia in modo autentico. Questo crea un legame più forte con chi apprezza il nostro lavoro e aiuta a distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

Importatori, distributori, commercianti ti hanno considerato meno in quanto giovane e donna? E all’estero?

Sì, devo ammettere che ci sono stati momenti in cui essere giovane e donna ha influenzato la percezione di alcuni importatori, distributori e commercianti. In un settore tradizionalmente dominato dagli uomini e dove l’esperienza è spesso legata all’età, può succedere che le persone siano inizialmente scettiche o abbiano pregiudizi. Tuttavia, ho imparato che la competenza, la passione e la determinazione possono rapidamente superare queste barriere. Dimostrando il mio impegno e la qualità del lavoro della mia cantina, sono riuscita a guadagnare il rispetto e la fiducia di molti professionisti del settore.

All’estero, la situazione varia a seconda dei mercati. In alcuni paesi, la giovane età e il fatto di essere donna sono visti come un segno di innovazione e dinamismo, e sono stati accolti positivamente. In altri mercati, invece, gli stessi pregiudizi possono emergere, ma anche in quei contesti ho trovato che l’approccio professionale e una comunicazione chiara e trasparente sono stati fondamentali per costruire solide relazioni di lavoro.

In definitiva, sebbene ci possano essere ostacoli iniziali, ho trovato che affrontarli con competenza e sicurezza permette di superarli e di affermarsi nel settore.

Qual è il vino della cantina che meglio rappresenta la next generation?

Il vino che meglio rappresenta la Next Generation della nostra cantina è sicuramente il nostro Solaris Repanda. Questo vino coniuga perfettamente l’esperienza del passato con una visione innovativa che guarda al futuro, rappresentando un binomio efficace tra sostenibilità e qualità. Il Solaris è un vitigno PIWI, nato da incroci di diverse varietà di vite. In grado di sopportare naturalmente gli attacchi fungini, come peronospora e oidio. Con questo vino affermiamo il nostro impegno verso la salvaguardia della natura e della biodiversità del nostro territorio

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Camilla Rocca

Una passione per il mondo del vino che parte dalle origini, si è allargata all’enoturismo e ai racconti delle persone, di quei volti, quelle mani, delle storie che sono dietro alla vigna

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