
Si conclude il nostro viaggio tra i Consorzi aderenti ad Ascovilo. Torniamo sul Garda con un’intervista al direttore del Consorzio Garda DOC, Carlo Alberto Panont
di R.V.
Il lago di Garda è uno dei più importanti areali di produzione vinicola italiana. Qual è il ruolo del Consorzio Garda in questo scenario?
Il Garda DOC è una delle denominazioni che insistono sul lago di Garda e compongono un areale di produzione molto vasto: la produzione di Garda DOC è localizzata sulle sponde lombarde del Lago (Brescia e Mantova) e sulla sponda veronese. Ogni anno vengono prodotte 20 milioni di bottiglie con una canalizzazione prevalente sui mercati esteri, che assorbono il 70% della produzione. La tipologia prevalente è il Garda Doc Bianco, (70% uve locali e Chardonnay). Stanno riscontrando un successo crescente le anche le versioni spumantizzate
Come si inserisce l’offerta enoturistica in un panorama strutturato come quello del Garda?
L’enoturismo è parte integrante del sistema Garda, ma sono convinto che un territorio da 24 milioni di presenze all’anno necessiti di una cabina di regia comune che coinvolga tutti i Consorzi del territorio. Un comitato operativo che focalizzi la sua attività sulla strutturazione di un’offerta enoturistica sempre più integrata nell’offerta turistica del territorio.
L’enoturismo è un’opportunità per variare l’offerta turistica del Garda: creare pacchetti per i mesi autunnali e invernali che permettano al territorio di essere frequentato da flussi turistici per tutto il corso dell’anno, darebbe la possibilità di un’attività di accoglienza costante sia alle realtà più strutturate che alle cantine più piccole, che hanno il ruolo fondamentale di custodi del territorio.
Un enoturismo a misura di giovani: i dati mostrano un grande interesse da parte delle nuove generazioni di consumatori, nei confronti delle esperienze in cantina.
Per coinvolgere al meglio i consumatori più giovani serve costruire iniziative di accoglienza formativa, che mirino ad un’informazione e al coinvolgimento del consumatore adeguandosi al suo registro e alle sue tasche. Formare i giovani consumatori in cantina significa dedicare attenzione e tempo a un cliente che certamente non può garantire risultati economici nell’immediato (con acquisti di prodotto importanti ad esempio), ma che va fidelizzato in una prospettiva a medio termine. Sicuramente c’è ancora una lunga serie di step da fare, per rendere l’accoglienza in cantina più affascinante per i più giovani.

Garda ha partecipato al progetto “Aperitivo Made in Lombardia” promosso da Ascovilo. L’aperitivo è un’opportunità rilevante per i vini del Garda?
Negli ultimi anni ha aumentato notevolmente la sua centralità come occasione di consumo, sia nella vita fuori casa che nel consumo domestico. La caratteristica di questa fase è quella di una riscoperta della tradizione di qualità all’aperitivo, simboleggiata da elementi come la riscoperta del Vermouth. Il mondo del vino ha nell’aperitivo un’opportunità di mercato assolutamente importante per tutte le tipologie: per citare un ricordo personale nel corso della mia esperienza professionale, a Bordeaux il nostro aperitivo era spesso a base di Sauternes. All’opportunità per i vini “in purezza” si accosta la grande opportunità della mixology a base vino: il nostro Consorzio ha lanciato da qualche anno il progetto “GardaMi”, un cocktail in cui il Garda DOC Spumante incontra due prodotti della gamma Ramazzotti, l’Amaro e l’Aperitivo Rosato. Sono davvero molteplici le possibilità di rendere protagonisti i nostri vini di cocktail di grande qualità.
Parliamo di sostenibilità. Un tema chiave per il futuro, un tema sempre più sentito dai consumatori.
Deve essere applicato in maniera più ampia. Se vogliamo che le aziende adottino pratiche più sostenibili, dobbiamo metterle in condizione di farlo rendendo sostenibile la viticoltura di qualità: è fondamentale supportare il vigneto Italia, riportando il costo delle uve – che in troppi territori è ben lontano dalla soglia di sopravvivenza e di rispetto del lavoro dei viticoltori – a un livello remunerativo. Aumentare il prezzo delle uve significa dare ai viticoltori la possibilità e il budget necessario per realizzare una viticoltura sostenibile. Non mancano gli strumenti e le competenze, il tema è esclusivamente economico.
Il mercato richiede vini a gradazione più bassa e si apre al nuovo mondo dei vini dealcolati.
In entrambi i casi il lavoro parte dalla vigna: utilizzando varietà a maturazione più lunga si riduce l’accumulo di zuccheri, dando la possibilità di realizzare vini a gradazione più bassa. Il tema del dealcolato è stato uno dei focus del Congresso Nazionale di Assoenologi che si è tenuto di recente: si è parlato di come la tecnologia possa aiutare nella realizzazione di dealcolati di qualità, dai porta innesti alle macchine per la dealcolazione e della necessità di effettuare sperimentazioni a partire dai prodotti di filiera di base, quindi dalle IG e dalle IGT. Un percorso che necessita di tempo.
Leggi tutti gli articoli:

“La sostenibilità parta da prezzi delle uve che rispettino e riconoscano il lavoro dei viticoltori”
Si conclude il nostro viaggio tra i Consorzi aderenti ad Ascovilo. Torniamo sul Garda con un’intervista al direttore del Consorzio Garda DOC, Carlo Alberto Panont

Marco Locatelli: “Il rapporto diretto con il consumatore e l’Horeca sono i nostri grandi obiettivi”
Prosegue il nostro viaggio tra i Consorzi vinicoli lombardi aderenti ad Ascovilo: siamo in Valcalepio, la più grande zona di produzione della provincia di Bergamo, con il presidente: “Eventi, iniziative, appuntamenti: così teniamo viva la nostra terra”

Mariagrazia Marinelli: “Premiare i ristoratori che esaltano i vini del territorio”
Prosegue il nostro viaggio tra i Consorzi lombardi aderenti ad Ascovilo: siamo a Montenetto alle porte di Brescia, con la presidente del Consorzio di Tutela: “La vicinanza con la città ci rende quasi una vigna urbana, ma il futuro è l’enoturismo. Health warning? Sciocchezze: la risposta è la moderazione”

Giovanna Prandini: “Non permettiamo che l’aperitivo sia un momento di minor pregio, anche qui si gioca il futuro del vino”
Prosegue il nostro viaggio tra i Consorzi aderenti ad Ascovilo. Con la sua presidente parliamo di turismo, giovani e identità territoriale: “La filiera enogastronomica lombarda dev’essere racconto corale, dall’abbinamento alla formazione”

Marco Casati: “Il vento del lago di Como è il nostro ingrediente segreto”
Prosegue il nostro viaggio nei Consorzi aderenti ad Ascovilo in un territorio tra i più apprezzati dai turisti internazionali, ne parliamo con il Presidente del Consorzio Vini IGT Terre Lariane: “Il turista vuole bere locale, ora serve crescere senza perdere identità”

In Valcamonica le piccole cantine attirano un grande pubblico: “Da noi anche l’aperitivo diventa occasione per proporre vini premium”
Prosegue il nostro viaggio tra i Consorzi di Lombardi aderenti ad Ascovilo. Ne pariamo con il direttore Sergio Bonomelli: “Investiamo su formazione e accoglienza per far crescere una denominazione di qualità”