In Valcamonica le piccole cantine attirano un grande pubblico: “Da noi anche l’aperitivo diventa occasione per proporre vini premium”

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Prosegue il nostro viaggio tra i Consorzi di Lombardi aderenti ad Ascovilo. Ne pariamo con il direttore Sergio Bonomelli: “Investiamo su formazione e accoglienza per far crescere una denominazione di qualità”

di R.V.

Una breve introduzione per un territorio straordinario, noto per il suo patrimonio archeologico e naturalistico, che si sta distinguendo per una notevole qualità delle produzioni vinicole

Il nostro Consorzio si compone di 24 aziende di piccole dimensioni (dai 2 ettari fino a un massimo di 10 Ettari) a conduzione familiare.

Le tre tipologie principali sono il Valcamonica Rosso (Merlot e Marzemino 60% minimo) il Valcamonica Merlot (85% Merlot) e il Valcamonica Bianco (Manzoni Bianco e Riesling Renano). Stiamo presentando una modifica del disciplinare per inserire gli Spumanti e allargare il territorio di produzione comprendendo la zona di Edolo. Produciamo 250.000 bottiglie all’anno, di cui più dell’80% vengono consumate nel territorio.

Il turismo del vino in Valcamonica: come si inserisce l’offerta enoturistica nella proposta turistica del territorio?

Purtroppo manca una regia comune sulle esperienze turistiche in Valcamonica. Non siamo ancora riusciti a creare un’offerta integrata e una promozione adeguata di tutte le attività che il territorio offre.
Le aziende vitivinicole puntano molto sull’enoturismo, creando attività che integrano nell’esperienza in cantina e in vigna altre iniziative come le visite alle incisioni rupestri, che hanno reso popolare il nostro territorio in tutto il mondo. Per formare al meglio i produttori e i loro team di lavoro stiamo organizzando un corso sul marketing e l’accoglienza.

Un territorio così ricco di esperienze è sicuramente attrattivo per i tanti giovani che affollano le cantine tutti i weekend.

Lo confermo, le nostre cantine accolgono molti giovani che partecipano con entusiasmo alle attività che le cantine propongono, dalle semplici esperienze degustative ai corsi di degustazione. Portare i giovani sul territorio e creare esperienze è fondamentale per legare i consumatori del futuro alle nostre produzioni. Certamente un tema fondamentale su cui lavorare è quello della mobilità e dei collegamenti: ci auspichiamo che l’opportunità delle Olimpiadi Invernali ci dia la possibilità di fare dei passi avanti in questo senso per potere accogliere numeri incrementali di presenze sul territorio. L’Aperitivo: un’occasione di consumo interessante anche per una piccola denominazione di qualità.

Sicuramente un’occasione importante per fare conoscere i nostri vini ad un pubblico più ampio. Ovviamente la qualità e il prezzo dei nostri vini ci spingono verso un target di consumatori medio – alto che apprezzi prodotti premium anche in un’occasione di consumo informale come l’Aperitivo.

Chiudiamo con un tema di grande attualità: la dequalificazione del personale di sala nei locali di somministrazione e dei ristoranti è un limite soprattutto per le Denominazioni meno conosciute. Quali iniziative state mettendo in campo in questa direzione?

Crediamo fortemente nella formazione: abbiamo organizzato corsi dedicati ai ristoratori e agli agriturismi per formare – soprattutto sul territorio dove non dobbiamo dare per scontata la conoscenza dei vini locali – il personale già attivo.

Stiamo investendo sulle nuove generazioni di futuri addetti ai lavori con corsi per il secondo anno del CFP e per il quarto anno degli alberghieri. Investire sulla formazione è l’unico modo per garantirci la possibilità che gli addetti ai lavori possano essere tramiti efficaci nei confronti del cliente finale.

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