Una nuova tecnologia sviluppata da scienziati Usa avrebbe dimostrato come l’intelligenza artificiale può degustare i vini cogliendone diverse sfumature.
Sostituire i sommelier in carne e ossa con robot che indossano anche il tastevin? Chissà che un giorno non possa succedere. Intanto la ricerca scientifica mette alla prova l’Intelligenza Artificiale (AI) anche sul fronte della degustazione. Succede negli Stati Uniti dove alcuni scienziati hanno addestrato un palato virtuale su 148 vini basati su tre diversi vitigni, ognuno dei quali aveva 13 caratteristiche da considerare, tra cui l’alcol, il colore, la presenza di flavonoidi, l’alcalinità, il magnesio. A ciascuna di queste è stato assegnato un valore compreso tra 0 e 1.
Brian Hoskins, fisico del National Institute of Standards and Technology (NIST) dell’Università del Maryland, che ha lavorato al progetto insieme alla Western Digital, ha detto dell’esperimento: “È una degustazione virtuale di vino, ma la degustazione viene eseguita da un’apparecchiatura analitica che è più efficiente ma meno divertente rispetto alla degustazione vera e propria“.
Il sistema si è distinto in effetti per una precisione del 95,3% e ha commesso solo due errori. “La tecnologia AI di degustazione dei vini non è stata progettata per dar vita a un sommelier artificiale – specifica lo studioso – ma per dimostrare che dispositivi simili potrebbero essere potenzialmente “scalati” e utilizzati per costruire nuovi sistemi AI che consumano meno energia rispetto a tecnologie precedenti e che potrebbero essere utilizzati per applicazioni quali abbigliamento “intelligente”, droni in miniatura o sensori che elaborano i dati alla fonte“.
In precedenza – ricorda il sito britannico The Drinks Business – era stato sviluppato un prototipo di naso elettronico australiano in grado di individuare la differenza tra i whisky più economici e quelli più costosi in meno di quattro minuti.