Nel 2021 tutti i principali paesi produttori di vino hanno registrato grandi guadagni. In particolare i vini cileni, statunitensi, sudafricani e argentini con importanti performance. Grandi potenzialità anche per la Cina.
di Giovanna Romeo
Secondo Wine Intelligence, divisione del gruppo IWSR, se il mercato del vino cinese ha registrato nel 2021 perdite in volume, i dati (IWSR) mostrano che i valori dei vini fermi e degli spumanti dovrebbero aumentare a un valore CAGR compreso tra il 5 e il 7% nel periodo 2021-2026. Il consumatore cinese oggi è più colto riguardo al vino (la conferma arriva dal maggior numero di consumatori che quando devono scegliere un’etichetta cercano indicatori di qualità come denominazioni, medaglie e premi, o descrizioni come riserva) e sempre più consapevole della propria produzione enologica, in particolar modo dei vini della provincia di Ningxia, che aspira a essere considerata la Bordeaux cinese. Il calo del mercato in volume è guidato soprattutto dal vino di produzione nazionale di fascia bassa che rappresenta ancora quasi 4 ogni 10 litri di vino consumato in Cina.
Le perdite invece relativamente al vino importato, nonostante il crollo dei vini australiani per via dei dazi punitivi introdotti nel marzo 2021, sono state minime lo scorso anno. Una flessione che però non sembra essersi mai fermata dall’inizio del 2020 e sulla quale incombono ulteriori sfide, dato l’accesso ristretto al paese a causa delle recenti modifiche delle procedure di importazione. Nell’aprile dello scorso anno le regole doganali d’importazione hanno infatti stabilito che tutti gli impianti di produzione, lavorazione e stoccaggio di cibo all’estero devono essere registrati entro la fine dell’anno affinché le merci possano accedere al mercato cinese.
Wine Intelligence ha calcolato che la popolazione cinese di consumatori di vino importato è cresciuta di circa il 14% dal 2019. Il mercato della vendita online ha svolto un ruolo fondamentale. La Cina ha infatti la percentuale più alta di acquirenti online e il paese si distingue da tutti gli altri mercati in termini di penetrazione complessiva dell’e-commerce e maturità rispetto alle bevande alcoliche. L’e-commerce del vino ha catturato la curiosità degli appassionati di cinesi, consentendo loro di avvicinarsi al settore con facilità; il numero di consumatori che hanno acquistato vino online ha ormai superato il 50%. Un consumatore, come già detto, sempre più istruito e disposto non solo a cercare nuove esperienze acquistando tra un’ampia gamma di marchi, paesi e regioni di origine ma anche a spendere di più. Sia nel mercato off-trade che in quello on-trade, l’importo speso dai consumatori cinesi è aumentato notevolmente, in alcune occasioni di oltre il 20%. I dati IWSR mostrano che i vini di fascia alta hanno aumentato la loro quota di mercato dal 15% nel 2017 a un quinto nel 2021. Entro il 2026, si prevede che questi vini raggiungano un quarto del mercato.
L’entità del potenziale per il vino in Cina è dimostrata dal consumo pro capite di Taiwan e Hong Kong. Nella vicina Taiwan se ne consuma addirittura il doppio, mentre i consumatori di Hong Kong ne bevono fino a 9 volte di più.